Tesi Online: Mediazione Familiare e Coordinazione Genitoriale – Fonti di Risorse e Innovazione per l’Educatore del Presente e del Futuro
A cura della Dott.ssa Elena Masi
Un estratto della tesi:
INTRODUZIONE
Scrivo con entusiasmo di essere un’Educatrice Professionale. La mia scelta di svolgere la professione di educatrice è nata qualche anno fa. Dopo le scuole medie, mi sono iscritta al Liceo Socio-Psico-Pedagogico, perché fino ad allora avevo provato il desiderio di diventare un’insegnante di scuola primaria.
Con il trascorrere dei primi mesi, un faro ha illuminato la mia strada, o ancor meglio l’ha “abbagliata”. Il faro che ho incontrato lungo il mio percorso è una persona: un ragazzo speciale, Roberto, mio compagno di classe. Una mattina un insegnante assegnò i posti dove sedersi ed il destino volle che ci fosse lui accanto a me. Quel ragazzo mi parlava con entusiasmo, ed i suoi occhi così puri mi fecero realizzare in poco tempo ciò che stava succedendo. Ogni volta che ero con lui, avrei voluto fermare il tempo, per godere il privilegio di averlo vicino per sempre. Roberto è stato, è, e sarà la fonte di tanti sorrisi, riflessioni e scelte di vita.
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Non mi ero mai chiesta realmente il significato di alcune parole o situazioni concrete legate alla diversa abilità. Il mio improvviso interesse mi motivò a leggere libri inerenti al tema, ma soprattutto a cercare quasi maniacalmente persone e associazioni che potessero raccontarmi qualcosa di concreto. Mi arrivò presto all’orecchio la parola “educatore”: da quel momento in poi fu un’escalation di domande e risposte più o meno esaustive. In poco tempo capii quale sarebbe stata la mia futura professione.
Fu così che, conclusa la scuola secondaria di secondo grado, decisi senza alcun dubbio di iscrivermi al corso di laurea in Scienze dell’Educazione e cominciai già a lavorare con bambini e adolescenti per supportarli nello studio.
Oggi sono un’educatrice professionale scolastica: lavoro, come socia-dipendente di una cooperativa, all’interno di una scuola secondaria di primo grado e per poche ore in un’altra scuola secondaria di secondo grado a sostegno di ragazzi diversamente abili. Prima di questo ruolo, dopo la laurea, ho lavorato due anni come educatrice domiciliare a supporto di minori appartenenti a nuclei familiari multiproblematici.
Fu così che nello svolgere questa professione, presi la decisione di iscrivermi al corso formativo di Mediazione Familiare e, in parallelo, anche a quello di coordinazione genitoriale, che ad oggi ancora risultano discipline professionali poco conosciute. Il servizio di educativa domiciliare, ricca spesso di litigi incessanti fra genitori separati in conflitto e minori dimenticati in una cornice familiare multiproblematica, ha necessitato e giovato sicuramente delle competenze acquisite durante i due corsi citati.
Le frequenze ai corsi di Mediazione Familiare e Coordinazione genitoriale sono frutto di scelte importanti, fatte in un periodo di vita incerto; per la voglia di novità e nuovi stimoli; per dare ornamento e consapevolezza al mondo delle relazioni di cui mi “nutro”; infine per la curiosità di scavare alla ricerca del senso delle mie radici. Il percorso di studio in mediazione familiare sistemica è stato anche un mezzo per rielaborare alcuni aspetti della mia vita personale che avevo bisogno di focalizzare e capire meglio. Non a caso, vengo da una famiglia che è un eccellente esempio di resilienza.
Ho subito un importante lutto, venendo a mancare mio padre, mia mamma ed i miei nonni mi hanno cresciuto con dignità, nonostante il dolore.
Mia mamma ha trovato la forza di ricostituire una famiglia allargata e mi ha permesso di avere una terza coppia di nonni, una terza coppia di zii e altri due cugini. Infine, le nozioni di mediazione familiare mi hanno permesso di riflettere anche sugli aspetti della mia vita personale attuale, a partire dalla gestione delle relazioni con colleghi, familiari e sicuramente mio marito.
Ho deciso, al momento, che non intraprenderò la professione di mediatrice familiare perché ho voglia e bisogno di concentrarmi sulla figura professionale di educatrice. Riservo questa scelta al futuro e porto con me ogni istante la consapevolezza personale che mi hanno donato questi percorsi, nel leggere le relazioni interpersonali della mia vita ed un po’ quelle delle vite altrui.
Per spiegare la necessità di concentrarmi sulla mia attuale professione, ne continuerò a spiegare l’origine: mentre lavoravo nel servizio pomeridiano dell’educativa domiciliare ed il fine settimana mi formavo con i suddetti corsi, al mattino lavoravo spesso a scuola per sostituire le colleghe che mancavano perciò il desiderio nato sui banchi di scuola fiorì ancor di più tanto da sentire forte l’esigenza di chiedere alla mia Responsabile un cambio di servizio.
Fui molto fortunata perché alcune colleghe decisero di dare le dimissioni, così fui inserita nel servizio dell’educativa scolastica: il mio sogno si avverava. Tra i ragazzi che mi furono assegnati, c’era un’alunna che avevo conosciuto già durante il periodo delle sostituzioni. Con lei ho trascorso due anni di scuola secondaria di primo grado e alla fine di questo percorso, le ho dedicato una riflessione scritta poiché credo molto nel dono e nella ricchezza delle parole, in particolare per dare voce al senso del mio lavoro…