Tesi Online: L’Importanza dell’Empatia nella Didattica
A cura della Dott.ssa Annalisa Roversi
Un estratto della tesi:
INTRODUZIONE
In questi anni operando nell’ambito scolastico a sostegno dei bambini e dei ragazzi con diverse disabilità ho potuto constatare e analizzare l’importanza dell’empatia nella didattica. Ho avuto la fortuna di poter vivere a livello lavorativo in tre ambiti scolastici di grado differente: la scuola dell’infanzia, la primaria e la secondaria di primo grado. Ho avuto la possibilità di conoscere diverse disabilità e di metterne in relazione le analogie e le differenze considerando anche le diverse fasi evolutive dell’età degli alunni.
Ho potuto concretamente utilizzare le attività, i giochi e trovare applicazione delle teorie apprese in questo corso, operando gli opportuni accorgimenti in base al bambino da me seguito. Con queste argomentazioni soterrò come l’importanza dell’empatia fra due persone sia indispensabile per riuscire ad ottenere a risultati a livello didattico.
OSSERVARE
Per poter entrare in empatia con i miei utenti come prima cosa ho dovuto imparare a osservarli e comprendere quali erano i loro tempi e le reazioni alle attività proposte, ma anche il loro livello di socializzazione con i coetanei da un lato e gli adulti dall’altro.
Per approfondire la loro conoscenza è necessario poter avere informazioni precise da chi conosce e segue quotidianamente il bambino come i famigliari, gli insegnanti e gli specialisti. Un confronto con questi attori è fondamentale per poter comprendere i punti di forza e i possibili punti di contatto con la persona assitita, attraverso prospettive differenti e dalle diverse angolazioni relative al ruolo ricoperto da chi lo frequenta quotidianamente.
Osservare il bambino o il ragazzino, cercando attraverso il gioco o attività di socializzazione e di routine di conoscerlo e di farci conoscere è la prima fondamentale operazione da compiere in fase di approccio. Infatti, l’osservazione avviene reciprocamente, perchè anche il bambino, anche se in modo più intuitivo e istitntivo, cerca di conoscerci e di mettersi in relazione con noi. È quindi fondamentale osservare cosa rende il bambino tranquillo o cosa invece lo possa innervosire, comprendere i segnali che precedono emozioni come ira, paura agitazione e sfiducia.
Queste osservazioni sono, per esperienza personale, più semplici da cogliere nei bambini piccoli, in quanto più istintivi e meno vincolati da regole e giudizi. I ragazzini della scuola secondaria, invece, sono molto più attenti ai comportamenti che hanno con l’adulto e, soprattutto, cercano di mascherare i loro punti deboli o quelloi che ritengono essere tali. Per poter osservare è importante poter svolgere delle attività ludiche adatte all’età e alla loro unicità in modo di potersi conoscere in maniera piacevole e naturale soprattutto per loro…