Che stanchezza…tutta colpa della neuroastenia!
Dal secolo scorso lo psichiatra George M. Bread parlando di nevrastenia o neuroastenia (esaurimento nervoso) voleva indicare un disturbo caratterizzato da molti sintomi, primi fra tutti un senso di spossatezza cronica, di debolezza e la presenza di fattori ansiosi o nervosi.
Infatti solitamente le persone affette da nevrastenia lamentano uno stato cronico di stanchezza con un’incapacità di portare a termine alcune prestazioni anche semplici per la fatica richiesta. Inoltre, tali individui mostrano una maggiore fatica a compiere le solite incombenze giornaliere, lamentano di sentirsi spesso senza forze, doloranti, deboli, fiacchi e di essere incapaci di rilassarsi dopo uno sforzo anche minimo. In particolare, l’affaticabilità provata dal paziente colto da nevrastenia è più di tipo mentale che fisica, infatti, si potrebbe meglio parlare di difficoltà nella concentrazione, facile distraibilità e ridotta capacità di riflessione.
I sintomi minori e non sempre presenti in chi soffre di nevrastenia sono: crampi o dolori diffusi, indolenzimento, vertigini, cefalea, senso di irrequietezza, irritabilità, e disturbi depressivi e dell’ansia. La nevrastenia nei primi tempi porta anche a disturbi del sonno.
La diagnosi differenziale è difficile. Considerato che non è riscontrabile un quadro cilinico definitivo per la nevrastenia, essa è spesso curata come una condizione di depressione o di un disturbo d’ansia, rappresentando tuttavia un disturbo differente.
Un aiuto alla diagnosi è la faticabilità e la debolezza lamentate dal paziente e una forte riduzione dell’efficienza fisica e mentale, tanto che il paziente può smettere di lavorare, si disinteressa a ogni attività, accusa stanchezza e dispersione. Un’altra caratteristica che può aiutare il medico nella diagnosi di nevrastenia è che essa si manifesta di solito in età adulta e in particolare durante la mezza età. Se non trattata, la disabilità dei pazienti affetti da nevrastenia aumenta con alterazioni del quadro lavorativo, sociale, emotivo del paziente.
Quali le possibili cause? La causa della nevrastenia è da ricercarsi nelle emozioni che influenzano il sistema nervoso autonomo e che possono avergli causato un forte stress: ecco perchè è spesso classificata tra le nevrosi.
Come trattarla? Prima di iniziare la terapia è necessario assicurarsi che il dimagrimento, il senso di stanchezza, non siano la spia di una malattia organica. A volte, più che una vera e propria psicoterapia, è utile la comprensione del medico di fiducia, e la consapevolezza che la cura migliore consiste nell’identificare e nell’eliminare i problemi di lavoro o familiari che hanno scatenato il disturbo psicologico. Solo in alcuni casi è necessario ricorrere alla psicoterapia, per identificare e risolvere conflitti più remoti nel tempo. L’impiego di farmaci ansiolitici può essere molto utile nel ridurre la sintomatologia. Molto spesso, il medico inizia la terapia con dosi ridotte del farmaco, quindi le aumenta gradualmente, e consiglia al paziente di ridurle gradualmente non appena ottenuta una riduzione dei sintomi.
A cura della dott.ssa Beatrice Chiriatti