Soddisfazione lavorativa: i sei “archetipi” di lavoratore
Il report pubblicato da Bain & Company sul futuro del lavoro, The Working Future: More Human, Not Less, evidenzia come l’emergenza sanitaria degli ultimi due anni abbia portato i lavoratori di tutto il mondo a ripensare e rivalutare la propria situazione professionale, in termini di work-life balance, soddisfazione lavorativa, gratificazione e motivazione personale, relazioni sociali.
In particolare, rispetto ai temi della motivazione e della soddisfazione nel contesto lavorativo, il report pone l’accento sul fatto che le nostre concezioni su ciò che caratterizza e definisce un “buon lavoro” non sono tutte uguali, ma sempre più divergenti.
Queste differenze, tuttavia, non sono casuali e del tutto individuali, ma possono essere ricondotte a sei archetipi di lavoratore, distinti sulla base di 10 dimensioni relative all’atteggiamento verso il lavoro:
- Centralità del lavoro: Quanto della mia identità e del mio senso di significato viene dal lavoro?
- Orientamento finanziario: Quanto incide il mio livello di reddito sulla mia felicità?
- Orientamento al futuro: Do la priorità all’investimento in un futuro migliore o mi concentro sulla vita di oggi?
- Orientamento allo status: Quanto sono preoccupato di essere percepito dagli altri come una persona di successo?
- Tolleranza al rischio: Sono disposto a correre dei rischi per migliorare la mia vita anche se potrei finire peggio?
- Varietà: Preferisco il cambiamento o la prevedibilità?
- Autonomia: Quanto apprezzo il fatto di avere il controllo del mio lavoro?
- Cameratismo: Vedo il lavoro principalmente come un lavoro individuale o di squadra?
- Maestria (o Padronanza): Quanta soddisfazione trovo nel processo di perfezionamento del mio mestiere?
- Trascendenza da sé: Quanto è importante per me fare una differenza positiva nella società?
Dallo studio di queste dimensioni sono emersi dei pattern ben definiti, che hanno portato all’individuazione di sei specifici archetipi, con caratteristiche, esigenze e motivazioni differenti.
Operatori (Operators)
Gli operatori costruiscono la propria autostima e il proprio “significato” soprattutto al di fuori del loro lavoro. Per questo motivo, considerano il lavoro principalmente come un mezzo per raggiungere un fine. Non sono particolarmente motivati dallo status o dall’autonomia, non cercano di distinguersi sul posto di lavoro e tendono a preferire stabilità e prevedibilità.
Allo stesso tempo, tuttavia, gli operatori sono uno degli archetipi con maggiore spirito di squadra e spesso vedono i loro colleghi come amici.
Donatori (Givers)
I donatori trovano il proprio senso in un lavoro finalizzato a migliorare direttamente la vita degli altri.
Sono l’archetipo meno motivato dal denaro e spesso si orientano verso professioni assistenziali come la medicina o l’insegnamento. La loro natura empatica si traduce tipicamente in un forte spirito di squadra e in profonde relazioni personali sul posto di lavoro. Allo stesso tempo, la loro natura più cauta significa che tendono ad essere lungimiranti, pianificatori, e relativamente esitanti a saltare su nuove opportunità quando si presentano.
Artigiani (Artisans)
Gli artigiani sono persone che cercano un lavoro che li affascini o ispira. Sono motivati dalla ricerca della maestria. Gli piace essere apprezzati per la loro competenza, ma sono meno preoccupati dello status in senso più ampio. Tipicamente, desiderano un alto grado di autonomia per praticare il loro mestiere e danno meno importanza al cameratismo di tutti gli archetipi.
Esploratori (Explorers)
Gli esploratori apprezzano la libertà e le esperienze. Tendono a vivere nel presente e cercano carriere che possano fornire un alto grado di varietà ed eccitazione. Gli esploratori danno un’importanza superiore alla media all’autonomia e sono più disposti di altri a scambiare la sicurezza con la flessibilità.
Tipicamente, non fanno affidamento sul loro lavoro per sviluppare il proprio senso di identità, e tendono ad esplorare più occupazioni durante il corso della vita.
Lottatori (Strivers)
Gli “strivers” hanno un forte desiderio di raggiungere la vetta e “fare qualcosa di se stessi”.
Sono motivati dal successo professionale e apprezzano lo status e il compenso. In generale, si tratta di pianificatori relativamente avversi al rischio e disposti a tollerare meno varietà(purché sia al servizio dei loro obiettivi a lungo termine).
Tendono a definire il successo in termini relativi e, quindi, possono essere più competitivi e transazionali nelle loro relazioni rispetto alla maggior parte degli altri archetipi.
Pionieri (Pioneers)
I pionieri sono “in missione per cambiare il mondo”. Sono i più tolleranti al rischio e i più orientati al futuro tra gli archetipi. I pionieri si identificano profondamente con il loro lavoro: la loro visione conta più di ogni altra cosa, e sono disposti a fare grandi sacrifici personali di conseguenza. Come per gli strivers, anche per i pionieri le relazioni di lavoro tendono ad essere di natura più transazionale, per quanto la loro visione sia spesso – almeno in parte – di natura altruistica (migliorare il mondo per le nuove generazioni, trovare nuove soluzioni a un problema che affligge molte persone, e così via).
È importante notare che, se da un lato alcuni lavoratori presentano manifestazioni molto chiare di questi archetipi, dall’altro si può assistere a figure “ibride”, difficili da inquadrare in un solo archetipo. Inoltre, con l’avanzare dell’età, dell’esperienza e della carriera, è facile riscontrare il passaggio da un archetipo ad un altro, anche più volte nel corso della vita, in base alle esigenze e alle priorità del momento (es: la nascita di un figlio, una nuova relazione).
Questi archetipi non devono, quindi, essere visti come uno schema fisso e predefinito ma come una “bussola”, da utilizzare per orientarsi e comprendere meglio i bisogni e le aspettative di individui diversi sul posto di lavoro.