Psicologia positiva: dallo stato di flow al human flourishing

psicologia positiva

a cura della dott.ssa Francesca Bellante

Abstract

La psicologia positiva rappresenta una rivoluzione rispetto all’approccio tradizionale alla psicologia, aprendo nuovi orizzonti in termini di ricerca e applicazione. Contrariamente all’attenzione rivolta, storicamente, alla diagnosi e alla cura dei disturbi mentali, la psicologia positiva si dedica allo studio delle virtù umane, delle emozioni positive, delle risorse personali e delle esperienze significative. La sua finalità è promuovere il benessere psicologico, il raggiungimento dell’autorealizzazione e la fruizione di una vita appagante e significativa.

L’articolo intende esplorare la nascita e lo sviluppo di questa disciplina, attraverso l’analisi delle teorie e degli studi dei principali autori che hanno contribuito alla sua evoluzione: da Martin Seligman, riconosciuto come uno dei padri fondatori della psicologia positiva, a Mihaly Csikszentmihalyi, celebre per l’introduzione del concetto di ‘stato di flusso’, fino alle teorie di Barbara Fredrickson e James Pawelski, promotore del movimento delle positive humanities e del concetto di human flourishing.

Introduzione

L’origine della psicologia positiva risale agli anni ’90, quando il dottor Martin Seligman, riconosciuto come uno dei padri fondatori di questa disciplina, iniziò a esplorare nuovi paradigmi e approcci per comprendere meglio la natura umana e il suo potenziale. Seligman introdusse il concetto di “perma”, un acronimo che rappresenta cinque elementi chiave per il benessere: Positive emotion (emozioni positive), Engagement (impegno), Relationships (relazioni), Meaning (significato) e Accomplishment (realizzazione). Questa nuova prospettiva ha spinto gli studiosi a concentrarsi sullo sviluppo delle risorse personali, sulla promozione delle relazioni interpersonali e sulla creazione di significato nella vita.

Un contributo significativo alla psicologia positiva è arrivato da Mihaly Csikszentmihalyi, celebre per l’introduzione del concetto di “stato di flow”. Con questa espressione, lo psicologo ungherese intende l’esperienza ottimale in cui una persona si trova completamente immersa in un’attività, perdendo la percezione del tempo e sperimentando un profondo coinvolgimento e soddisfazione. Grazie agli studi di Csikszentmihalyi, lo stato di flusso è diventato un concetto centrale nella ricerca sulla felicità e sulla realizzazione personale.

La ricerca di James Pawelski, oggi uno dei maggiori esponenti del movimento della psicologia positiva, si muove sugli stessi binari, nella promozione del concetto di “human flourishing“. L’approccio del prof. Pawelski enfatizza il ruolo delle virtù umane, dell’etica e del significato nella promozione di una vita appagante: il concetto di human flourishing mira a superare il semplice benessere individuale, ponendo l’accento su come ciascun individuo possa contribuire positivamente alla società e al benessere collettivo.

1. La nascita della psicologia positiva

La nascita della psicologia positiva segna un’importante svolta nel panorama psicologico, spostando l’attenzione non solo sui disturbi e le disfunzioni, ma anche sulle qualità umane che portano al benessere e alla felicità. Un pilastro fondamentale di questo campo è il modello PERMA di Martin Seligman, che offre una struttura per comprendere e coltivare il benessere psicologico.

Seligman, psicologo ed educatore statunitense, riteneva che la psicologia tradizionale avesse delle importanti limitazioni, poiché incentrata principalmente sui disturbi mentali e sulla cura delle disfunzioni piuttosto che sullo studio delle qualità umane che portano al benessere. 

L’ispirazione per il modello PERMA è stata influenzata dalla sua ricerca sulla felicità e il benessere. Seligman e i suoi colleghi hanno esplorato le qualità che conducono a una felicità duratura, riconoscendo l’importanza di diversi aspetti della vita umana: dalle emozioni positive all’importanza delle relazioni, dal significato e scopo individuale alle realizzazioni personali.

  • Positive Emotions (Emozioni Positive): Le emozioni positive svolgono un ruolo cruciale nel benessere psicologico. Esse non solo portano gioia e piacere, ma influenzano anche la salute mentale e fisica.
  • Engagement (Coinvolgimento): Trovare uno stato di “flow” o coinvolgimento totale in attività che ci appassionano è cruciale per il benessere. Questo stato di impegno profondo può portare a un senso di realizzazione e soddisfazione.
  • Relationships (Relazioni): Le relazioni significative e appaganti con gli altri sono fondamentali per il benessere psicologico. Collegamenti sociali positivi influenzano positivamente la salute mentale.
  • Meaning (Significato): Avere un senso di scopo e significato nella vita è essenziale per il benessere. Trovare significato nelle proprie azioni e nell’esistenza può aumentare la resilienza e la soddisfazione personale.
  • Accomplishment (Realizzazione): Il raggiungimento di obiettivi e successi personali è un altro elemento chiave nel modello PERMA. Questi successi possono portare a un aumento della fiducia in sé stessi e della gratificazione.

1.1 La psicoterapia positiva

Il nuovo approccio introdotto da Seligman si è dimostrato straordinariamente efficace anche come forma di terapia, specialmente nel trattamento dei sintomi depressivi (Seligman et al., 2006).

In un studio sperimentale randomizzato controllato (RCT), Seligman e i suoi colleghi hanno esaminato l’efficacia della terapia basata sulla psicologia positiva nel trattamento della depressione: a un gruppo di partecipanti (gruppo di controllo) è stata somministrata la terapia tradizionale per la depressione; all’altro (gruppo sperimentale), invece, una terapia basata sulla psicologia positiva.

La terapia tradizionale si concentrava sulla riduzione dei sintomi depressivi attraverso tecniche come la gestione dello stress e la modifica del pensiero distorto. D’altra parte, la terapia basata sulla psicologia positiva si concentrava sull’aumento delle emozioni positive, sull’identificazione dei punti di forza personali e sulla promozione del senso di scopo e significato nella vita.

I risultati dello studio hanno dimostrato che entrambe le terapie erano efficaci nel ridurre i sintomi depressivi. Tuttavia, il gruppo che aveva ricevuto la terapia basata sulla psicologia positiva ha mostrato non solo una diminuzione dei sintomi depressivi, ma anche un miglioramento significativo nel benessere generale e nella qualità della vita.

2. Lo stato di “flow”

Lo stato di flow, conosciuto anche come “esperienza ottimale”, è uno stato mentale in cui una persona è immersa in un’attività coinvolgente al punto da perdere la percezione del tempo, delle distrazioni esterne e talvolta persino di sé stessa. Questo concetto è stato introdotto e studiato dallo psicologo Mihaly Csikszentmihalyi, che ha identificato lo stato di flow come una condizione di eccellente concentrazione e coinvolgimento totale nell’attività svolta (Csikszentmihalyi, 1990).

Csikszentmihalyi ha descritto lo stato di flow come un’esperienza di ottimale soddisfazione, in cui le abilità personali e le sfide dell’attività si bilanciano perfettamente. Questo stato può manifestarsi in una vasta gamma di attività, dall’arte alla scienza, dagli sport alla musica, e persino nelle attività quotidiane.

I primi studi sullo stato di flow risalgono agli anni ‘70 e, come riportato nella collezione di lavori di Csikszentmihalyi pubblicata nel 2014 (Csikszentmihalyi et al., 2014), prendono il via da una serie di interviste, da ci emergono descrizioni estremamente affascinanti di quelle che, nel testo, vengono denominate “peak experiences”.

Un professore universitario descrive il suo stato mentale mentre pratica arrampicata, la sua attività preferita: “Quando inizio a scalare, è come se l’input della mia memoria fosse stato interrotto. Tutto ciò di cui posso ricordarmi è gli ultimi trenta secondi, e tutto a cui posso pensare in avanti è i prossimi cinque minuti… Con una concentrazione incredibile il mondo normale viene dimenticato”

Una compositrice di musica descrive il suo stato mentale quando lavora: “Sono davvero completamente inconsapevole del mio ambiente quando inizio… il telefono potrebbe squillare, potrebbe suonare il campanello, o la casa potrebbe bruciare… Quando inizio a lavorare, chiudo davvero fuori il mondo”.

Un esperto giocatore di scacchi afferma: “Quando la partita è eccitante, non sembra che senta nulla. Il mondo sembra essere tagliato fuori da me e tutto ciò a cui devo pensare è la mia partita”.

2.1 Le caratteristiche dello stato di flow

Gli esempi riportati, così come i successivi studi condotti da Csikszentmihalyi, dimostrano come lo “stato di flow” sia un’esperienza diffusa, che si manifesta con caratteristiche comuni e condivise.

Concentrazione totale: La persona è profondamente concentrata sull’attività, senza distrazioni esterne. È da notare, tuttavia, come evidenziato dallo stesso Csikszentmihalyi (Csikszentmihalyi et al., 2014), che la sola concentrazione non è condizione sufficiente per definire un’esperienza ottimale: “le esperienze ottimali si verificano quando una persona concentra volontariamente la sua attenzione su un campo stimolante limitato, mentre esperienze avverse coinvolgono la concentrazione involontaria dell’attenzione”.

Chiarezza degli obiettivi: Quando gli obiettivi sono definiti in modo corretto, gli individui hanno una maggiore chiarezza su cosa devono fare e su come raggiungere il risultato desiderato. Questa chiarezza fornisce una struttura mentale che aiuta a focalizzare l’energia e l’attenzione sull’attività stessa, eliminando distrazioni e incertezze.

Senso di controllo: La persona si sente pienamente in controllo delle proprie azioni e dell’esperienza. In uno stato di flow ottimale, gli individui percepiscono di avere le competenze e le abilità necessarie per affrontare le sfide presenti nell’attività. La sfida stessa è bilanciata dalle loro abilità, creando un’esperienza in cui ci si sente perfettamente adatti alla situazione.

Perdita della percezione del tempo: Durante lo stato di flow, il tempo può sembrare dilatarsi o contrarsi, con la persona che perde il senso del tempo trascorso.

Esperienza intrinsecamente gratificante: L’esperienza diventa gratificante perché offre un senso di piacere intrinseco e soddisfazione che deriva dall’atto di eseguire l’attività, piuttosto che da fattori esterni come ricompense finanziarie o riconoscimenti sociali.

3. Psicologia positiva, dal flow al flourishing

L’obiettivo “finale” della psicologia positiva è, dunque, il raggiungimento di uno stato di benessere prolungato, nel quale l’individuo possa sviluppare il suo massimo potenziale: un obiettivo che viene oggi definito human flourishing. È in questo contesto che si collocano le visioni di psicologi come Barbara Frederickson e James Pawelski. 

La teoria del “broaden-and-build” di Barbara Fredrickson, ad esempio, si focalizza sul ruolo delle emozioni positive nell’espandere le risorse psicologiche e influenzare il benessere a lungo termine. Questa teoria suggerisce che le emozioni positive non siano semplicemente esperienze momentanee di piacere, ma abbiano un impatto più ampio sul funzionamento psicologico, ampliando (broaden) il repertorio cognitivo e comportamentale e aprendo a un ventaglio più ampio di pensieri e azioni. Un aspetto cruciale di questa teoria è il concetto di “costruzione” (build): le emozioni positive non solo ampliano momentaneamente la nostra visione mentale, ma promuovono la costruzione di risorse psicologiche durature, quali la flessibilità cognitiva, la resilienza emotiva e la capacità di affrontare le sfide con una prospettiva ottimistica

Nella visione di James Pawelski, docente presso il Centro di Psicologia Positiva dell’Università della Pennsylvania, il flourishing è una condizione in cui gli individui non solo sperimentano il benessere emotivo e psicologico, ma “si impegnano attivamente per vivere una vita piena di significato e realizzazione” (Pawelski, 2021). Questo concetto abbraccia diverse dimensioni dell’esistenza umana, inclusa la felicità personale, la realizzazione delle potenzialità individuali, il coinvolgimento sociale e la ricerca di significato.

Anche in questo caso, dunque, il flourishing” non si limita al benessere emotivo momentaneo, ma è un processo dinamico che coinvolge il perseguimento attivo di obiettivi significativi, lo sviluppo delle proprie forze e il coinvolgimento in relazioni sociali soddisfacenti. 

Pawelski evidenzia, in particolar modo, il ruolo della cultura e delle cosiddette positive humanities in questo percorso di autorealizzazione: concetti come il significato, la virtù, l’etica e la felicità, infatti, sono integrati nel tessuto stesso delle discipline umanistiche, contribuendo così a migliorare la comprensione e la promozione del benessere individuale e collettivo.

Conclusioni

La nascita della psicologia positiva ha rappresentato un fondamentale cambio di paradigma, non solo nell’ambito della scienza psicologica, ma anche a livello sociale. Questo cambiamento ha significativamente influenzato la percezione del concetto di salute mentale e ha contribuito a ridurre lo stigma associato al concetto di paziente psicologico inteso come “malato mentale”. 

L’approccio della psicologia positiva ha trasformato l’obiettivo della disciplina, spostandosi dalla semplice cura del malato verso la promozione del benessere e del massimo potenziale individuale. Questo nuovo orientamento ha contribuito a rendere chiare le differenze tra la generica “salute mentale” e il processo di sviluppo personale, enfatizzando la ricerca del benessere come un diritto e un obiettivo per tutti.

Inoltre, il passaggio dagli studi sul “flow” (Csikszentmihalyi, 1990) al concetto di “flourishing” (Seligman, 2011) hanno rappresentato una nuova rivoluzione, all’interno della psicologia positiva stessa. Sebbene, infatti, lo stato di flow possa emergere spontaneamente durante un’attività coinvolgente e appassionante, il raggiungimento del flourish richiede un impegno costante e attivo: se il flow rappresenta un momento di picco, il flourish è piuttosto un percorso, un impegno costante verso il miglioramento del sé. 

Coinvolgersi attivamente in azioni orientate al miglioramento personale, alla connessione sociale e alla ricerca di significato diventa essenziale per raggiungere una vita appagante e piena. In questo modo, l’individuo si pone al centro del proprio sviluppo, diventando protagonista del proprio cammino verso il benessere e la realizzazione personale.

Bibliografia

  1. Csikszentmihalyi, M. (1990). Flow: The Psychology of Optimal Experience. Harper & Row.
  2. Csikszentmihalyi, M., Csikszentmihalyi, M., Abuhamdeh, S., & Nakamura, J. (2014). Flow. Flow and the foundations of positive psychology: The collected works of Mihaly Csikszentmihalyi, 227-238.
  3. Fredrickson, B. (2009). Positivity: Top-notch research reveals the 3-to-1 ratio that will change your life. Harmony.
  4. Pawelski, James O.  (2021) “The positive humanities: Culture and human flourishing.” The Oxford handbook of the positive humanities.
  5. Seligman, M.E.P., et al. (2005) “Positive psychology progress: empirical validation of interventions.” American psychologist 60.5 : 410.
  6. Seligman, M. E. P., Rashid, T., & Parks, A. C. (2006). Positive psychotherapy. American Psychologist, 61(8), 774–788. https://doi.org/10.1037/0003-066X.61.8.774
  7. Seligman, M.E.P. (2011). Flourish: A visionary new understanding of happiness and well-being. New York: Free Press.