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Progettazione Sociale: progettista degli interventi sociali

Cosa significa fare Progettazione Sociale

Buongiorno. In questa lezione affronteremo nella fattispecie proprio il tema della progettazione. Entreremo proprio nel vivo della progettazione e andremo a vedere che cosa significa fare progettazione nel sociale. Col termine progetti nel sociale facciamo riferimento a tutte quelle esperienze di progettazione che nascono nelle cosiddette politiche sociali, cioè le politiche che riguardano il territorio, l’ambiente, la vita dei cittadini e che riguardano quindi tutti quei servizi che possono essere organizzati da istituzioni pubbliche, istituzioni private e/o privato sociale. Ci riferiamo a situazioni che hanno a che fare quindi col sociale con gli aspetti psicologici, con gli aspetti sanitari, con interventi di tipo educativo, culturale, con interventi che hanno a che fare con attività che impegnano il tempo libero con ad esempio azioni che si interessano dell’occupazione ad esempio giovanile delle fasce svantaggiate. Ma in generale quando noi facciamo progettazione sociale quello che promuoviamo è uno sviluppo della comunità, dell’intera comunità del territorio tutto un termine che definisce bene questo concetto è proprio Empowerment.

Lo sviluppo di comunità dell’Empowerment significa portare il cittadino e la comunità a un rovesciamento della sua percezione e quindi dei propri limiti. Un rovesciamento che gli permetterà di avere un’altra prospettiva che sia capace di contemplare aspettative diverse, aspettative superiori e quindi la possibilità di raggiungere anche risultati superiori. L’empowerment è un costrutto multidimensionale tripartito che è stato studiato ampiamente da questo autore Zimmerman e si declina in tre livelli differenti. Consideriamo il primo livello quello diciamo individuale psicologico. Il livello più ampio è quello organizzativo dei sistemi e dei servizi e il livello ancora più ampio che è quello dell’intera comunità che possiamo considerare un livello a carattere socio politico. Questi tre livelli che sono sicuramente analizzabili individualmente, quindi ciascuno può essere analizzato e sul quale ci si può creare un intervento, sono e vanno considerati strettamente interconnessi fra di loro. Questo sarà poi un elemento che cercheremo di portare all’interno della nostra progettazione sempre, cioè considerare che ogni azione dev’essere sempre concepita con diversi livelli di intervento; un livello individuale fino al livello che comprende l’intera comunità.

In questa slide vi vorrei mostrare alcune definizioni, alcuni diciamo concetti che possiamo associare all’idea di progettazione. Sicuramente alla progettazione associamo il fatto che sia un risultato di un processo cognitivo ma non solo. Ad esempio nella prima definizione vediamo che dobbiamo concepire o considerare la progettazione come un processo diciamo unitario, un organismo che anche se distinto nelle sue parti, ma si muove in maniera unitaria; un’invenzione anche in questa stessa definizione sottolineerei il termine “invenzione” perché la progettazione dev’essere una progettazione originale qualcosa di creativo ma assolutamente diciamo originale un pò unico. Quindi diciamo che disincentiverei l’idea di copiare altre progettazioni, sicuramente ci possiamo ispirare a progetti già visti e che ci piacciono, ma l’importante è sempre aggiungere un elemento diciamo personale. Questo lo ritroviamo nella seconda definizione in quello che viene definito “processo di identificazione”. Una progettazione ha bisogno di avere una identificazione e portare con sé una idealizzazione. Il progettista deve in qualche modo innamorarsi del suo progetto perché questa forza gli permetterà di vincere tutte le resistenze che inevitabilmente incontrerà nel condividere poi successivamente. Qui poi il processo di identificazione dovrà venire meno per permettere a questo progetto di crescere, di assumere forme diverse in funzione di contributi che potranno venire da altri partner che entreranno nel progetto e porteranno le loro caratteristiche e le loro esigenze. Nella terza definizione sottolineerei il fatto che i progetti non rinunciano ad aggredire i problemi della società lasciando però (come si dice nella definizione sottolineato in nero) “aperta la porta al fantastico” cioè il progettista deve sentirsi libero di esprimere in modo anche tra virgolette direi creativo la sua volontà. Questo è molto importante perché (nella mia esperienza credo che) non debba esistere una modalità unica, una sorta di modalità standardizzata. La buona progettazione il manuale di buona progettazione sicuramente noi dobbiamo seguire i criteri giusti, i criteri che ci vengono richiesti per una buona progettazione, però non dobbiamo trascurare le esigenze personali profonde e professionali che sono collegate al nostro lavoro e che ci motivano tutti i giorni a fare questo lavoro impegnativo che facciamo nel sociale.

Nella progettazione quindi si sistematizzare le connessioni, le intuizioni, le ipotesi che il progettista sviluppa anche in modo diciamo inizialmente scomposto, in modo sicuramente non lineare e che poi nello sviluppo della progettazione stessa acquisiscono una forma più comunicabile. Quindi diciamo che la progettazione ha proprio questo fine cioè quello di permettere inizialmente questa forte espressione di libertà di ideare un progetto e mano a mano, questo progetto, si confronterà con altre intuizioni, con altre prospettive, altri punti di vista per prendere sempre di più la forma più logica formale e quindi adatta al formulario che magari dobbiamo seguire per stendere il progetto e facciamo questo lavoro di aggiustamento. Come abbiamo detto anche all’inizio dando il nome proprio a questo corso, dall’idea che può essere scomposta o non particolarmente lineare, fino ad arrivare a un intervento che invece deve avere delle caratteristiche precise, organizzate, razionali e quindi una forma più comunicabile.

Quali sono le caratteristiche distintive della progettazione in ambito sociale? Quindi anche le caratteristiche di questo contesto particolare che definiamo sociale:

  • sicuramente nella progettazione sociale si producono servizi alle persone, quindi il focus principale è quello di dare servizi alle utenze, ad un certo tipo di beneficiari/ destinatari che possono essere bambini anziani o disabili. Quindi la particolarità del nostro progetto è proprio quello di pensare a servizi che sono rivolti a persone.
  • Questi servizi in questo contesto sociale, è un contesto in cui operano tante professionalità diverse che cercano di dialogare anche tra loro. Quindi questa è un’attenzione che noi progettisti dobbiamo sempre avere chiara, cioè sempre avere chiaro il fatto che all’interno delle organizzazioni (nel terzo settore o comunque la progettazione sociale) ci sono tantissimi operatori che hanno formazioni che possono essere molto specifiche nell’ambito del sociale ma anche non particolarmente addentro a questa tematica e questo può diventare un aspetto diciamo anche da presidiare all’interno delle nostre progettazioni con delle azioni specifiche.
  • Inoltre abbiamo anche la molteplicità di attori e la frammentazione delle competenze istituzionali perché chiaramente all’interno di un progetto ci sono diverse istituzioni che partecipano.
  • Altro punto sottolineerei anche la diversa cultura organizzativa che ogni organizzazione chiaramente e inevitabilmente porta all’interno del progetto (se pensiamo ad esempio alla l’istituzione scolastica fatta quindi dal dirigente scolastico, fatta dagli insegnanti, dagli studenti dialogando anche diciamo dipendenti dell’amministrazione scolastica) dobbiamo pensare a questa istituzione con una sua cultura organizzativa che sicuramente è diversa dalla cultura organizzativa che possiamo trovare all’interno di un servizio dell’ASL (immagino al materno infantile dove ci sono operatori che chiaramente hanno a che fare con problematiche a carattere socio sanitario) oppure andando magari a pensare ad una organizzazione del terzo settore (che può essere un’associazione, una cooperativa) è chiaro che anche lì dentro troviamo una cultura di questa organizzazione che è diversa dalle altre.
  • Un altro elemento che caratterizza la progettazione in ambito sociale è la forte dipendenza dai finanziamenti pubblici. Quindi significa che i nostri progetti, i nostri servizi vengono messi in essere per la durata del finanziamento che riesce a mantenere; anche se oggi c’è anche una buona possibilità di intercettare finanziamenti di natura privata.
  • L’ultimo evento che vorrei sottolineare è la complessità dei fenomeni oggetto d’intervento. Come dicevo prima, il sociale è una realtà solitamente complessa all’interno della quale troviamo questioni, a loro volta, di natura complessa. Se ci riferiamo ad esempio a problematiche che hanno a che fare con l’abuso di sostanze o a problematiche che hanno a che fare con la disabilità, chiaramente chi progetta il sociale si scontra e s’incontra con fenomeni che hanno sicuramente dimensioni che possono riguardare l’individuo, che possono riguardare (come abbiamo visto prima) le organizzazioni, i servizi e la cultura generale del territorio.

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