Presentazione
Il Prefetto è il rappresentante del Governo sul territorio e, in quanto tale, è anche garante dell’ordine e della pubblica sicurezza. Ha il dovere quindi di occuparsi anche di abuso di sostanze stupefacenti e psicotrope, ossia sostanze che producono effetti sul sistema nervoso centrale, determinano dipendenza fisica o psichica e rappresentano un problema di pubblica sicurezza legato anche al disagio sociale.
Tali sostanze sono disciplinate dal D.P.R. 309/1990, Testo Unico sugli Stupefacenti, il cui articolo 75 configura le condotte integranti illeciti amministrativi e le relative sanzioni per la detenzione per uso personale, da cui scaturisce una convocazione per un colloquio presso il Nucleo Operativo Tossicodipendenze (N.O.T.) della Prefettura, con il fine ultimo di invitare il soggetto segnalato a seguire un programma terapeutico e socio-riabilitativo, di cui si occupano principalmente i Servizi per le Dipendenze patologiche (Ser.D.).
I Ser.D. in Lombardia dipendono dalle Aziende Socio Sanitarie Territoriali (A.S.S.T.), che dipendono a loro volta dalle Agenzie di Tutela della Salute (A.T.S.), all’interno delle quali vi è un’unità che si occupa di Prevenzione delle Dipendenze.
Le attività di prevenzione e di trattamento riguardano non solo le tossicodipendenze, ma anche dipendenze comportamentali come il Gioco d’Azzardo Patologico (G.A.P.), fenomeno che si è particolarmente aggravato in tempi recenti.
Al fine di inquadrare la ricerca sperimentale che ho svolto da novembre 2021 a gennaio 2022 presso l’Ufficio N.O.T. della Prefettura di Bergamo ho effettuato uno studio bibliografico riguardante l’impatto della pandemia da Covid-19 sull’abuso di sostanze stupefacenti, in particolare in Brasile e in Francia.
Inoltre, ho approfondito le nuove tendenze di abuso, le conseguenze dei periodi di lockdown sull’abuso e sul traffico di sostanze stupefacenti e delle Nuove Sostanze Psicoattive (N.P.S.) e le nuove frontiere della riduzione del danno.
Ho poi sintetizzato i contenuti delle principali relazioni del triennio 2019, 2020 e 2021, inerenti l’abuso e il mercato di sostanze stupefacenti, adottando un approccio dal generale al particolare, quindi iniziando dai World Drug Report dell’U.N.O.D.C., per continuare con le relazioni europee sulla droga dell’E.M.C.D.D.A. e concludendo con le relazioni annuali al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze e le relazioni annuali della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga. Infine, ho presentato un’indagine del 2019 sui consumi di sostanze stupefacenti nella Bassa Bergamasca effettuata attraverso l’analisi delle acque reflue.
Attraverso i dati, riguardanti fatti avvenuti tra gennaio 2019 e dicembre 2021, che ho raccolto da 2948 fascicoli presso il Nucleo Operativo Tossicodipendenze, e successivamente analizzato, sono giunta a risultati interessanti: innanzitutto il 54% dei segnalati per cannabinoidi è minore di 24 e questo è un dato preoccupante alla luce del fatto che, secondo il World Drug Report del 2021, gli adolescenti non hanno una corretta e completa percezione dei rischi derivanti dal fumare regolarmente cannabis e che il suo contenuto di ?9-THC è aumentato.
Inoltre, ho rilevato che le segnalazioni inviate alla Prefettura nei periodi caratterizzati da stringenti misure restrittive imposte dall’aggravarsi della situazione pandemica sono diminuite per i cannabinoidi, al contrario sono aumentate per la cocaina. Parallelamente ho potuto verificare un aumento del numero di segnalati over 40 e una diminuzione di segnalati appartenenti alla classe di età dei minori e dei 18- 24 anni.
Queste, e molte altre informazioni ricavabili dalla mia attività di ricerca, con l’ausilio di altri contributi, possono costituire un valido strumento per la miglior definizione delle politiche di prevenzione e intervento.
Buona lettura!
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