Tesi Online: L’antropo|poeta e la puntura della rimembranza. Tra poesia e scienza.

Presentazione

La Commedia verrà indagata come fenomeno dinamico, fisiologico, emotivo e cognitivo, che mette in scena le proprietà affettive soggettive, e al tempo stesso collettive e le eredità simboliche culturalmente costruito e trasmesso, veicolate dall’antropo|poeta entro la forma della poesia.

“Tutta la grande arte, quando non è estasi, è denuncia e requisitoria” affermava Massimo Bontempelli (1878-1960), e ciò vale per l’antropo|poeta Dante Alighieri (1265-1321) nel suo duplice oltraggiare, in quanto egli fuoriesce dalla doxa del proprio tempo e dal potere che vi si fonda e oltrepassa quelli che Michel Foucault (1926-1984) battezza “i limiti e le forme di dicibilità”, a noi oggi così connaturali, da aver spinto l’antropologo Francesco Remotti ad indagare l’inestricabile connessione tra identità, memoria ed impoverimento culturale.

Il vian|Dante pellegrino viaggia verso un oltre interno (l’inconscio) e verso la sua proiezione nei esterni miti, nelle religioni, nelle teorie politiche e filosofiche immanenti; l’antropo|poesia dantesca è un viaggio nell’infinito che ci richiama alla responsabilità dell’esercizio della libertà, ovvero ci spinge verso una serie di pratiche che, sebbene includano, superano il semplice concetto di leggere per come lo intendiamo oggi e hanno a che fare con l’idea di vista vera e propria o meglio con l’atto del guardare ad un’opera d’arte.

La Commedia ci offre un catalogo visivo di luoghi, di immagini e di pratiche di osservazione legate a quei luoghi e a quelle immagini; ci invita a “superare il tradizionale dualismo tra parole e immagini per apprezzare la componente visiva del pensiero e della scrittura”. La puntura della rimembranza concepisce la forma visiva e la forma verbale inestricabilmente interconnesse nell’atto del ricordare, nei canti della Commedia l’antropo|poeta affresca, mediante la parola, i diversi modi che le memorie hanno di abitare la quotidianità, a partire dal processo mnesico di elaborazione, conservazione e recupero delle esperienze.

Nel silenzio, nel sogno, nell’allucinazione, nella collera e nella paura si mostra o rievoca un rito di passaggio; nella presenza del passato e nella sua assenza come rimozione si annida l’uovo sintomale; nell’orizzonte di storicità di ogni personaggio-mito si esprime e manifesta la cultura della comunità, attingendo a molteplici accessori di esperienza umana e a diversi modelli di relazione con l’altro. La narratività alla base della Commedia è tesa alla produzione, all’organizzazione e alla circolazione del senso di un processo di trasformazione, che ha una sua direzionalità e dinamicità, volta a generarne uno categoria timica.

Tale categoria riguarda la modalità con cui il vian|Dante percepisce sé stesso, gli altri e l’ambiente circostante: egli proverà una varia gamma di sensazioni di piacere e dispiacere, di attrazione e di repulsione, di fastidio e di diletto, di dolore e di gioia, ancor prima che queste diventino oggetto di una riflessione cognitiva dell’antropo|poeta stesso, che le trasformerà in interesse (euforia) o disinteresse (disforia) verso i corpi aerei che incontrerà nel viaggio.

Buona lettura!