Piano Scuola Estate: cos’è e come funziona
Cos’è il Piano Scuola Estate
Il Piano Scuola Estate è un’iniziativa del MIUR nata nel 2021 per accompagnare le Istituzioni scolastiche nell’organizzazione e gestione di attività, ad adesione volontaria per studenti, famiglie e personale scolastico, mirate a “rinforzare e potenziare le competenze disciplinari e relazionali” e accompagnare gli studenti verso un nuovo anno scolastico.
Dopo il successo riscosso durante la prima edizione, svoltasi la scorsa estate, il Piano è stato rinnovato per il 2022, per un budget di circa 300 milioni euro messi a disposizione dal Ministero. L’obiettivo del Piano Scuola Estate 2022 è quello di coltivare una didattica innovativa e promuovere attività laboratoriali nelle scuole, attraverso esperimenti di chimica e fisica, giochi matematici e linguistici, esperienza di scrittura creativa, e così via. L’edizione di quest’anno pone, inoltre, l’accento sull’inclusività, in quanto particolare rilievo è dato a iniziative di accoglienza rivolte agli studenti ucraini.
Non si tratta, quindi, di un “corso di recupero” attivato dalle scuole per gli studenti rimandati a settembre, bensì di un insieme di attività e iniziative volte allo sviluppo sia di hard skills che di soft skills, considerate sempre più centrali nell’educazione di bambini e ragazzi – come dimostrato anche dall’introduzione dell’insegnamento delle competenze trasversali in ambito scolastico.
Come si svolgerà il Piano Scuola Estate 2022
Come riportato nel comunicato del Ministero dell’Istruzione, il Piano Scuola Estate 2022 si svolgerà in tre fasi:
- Prima Fase, Potenziamento delle competenze (giugno): dedicata al rinforzo e al potenziamento delle competenze disciplinari e relazionali, con laboratori, attività di gruppo, e con particolare attenzione all’accoglienza, all’inserimento e all’alfabetizzazione linguistica dei giovani ucraini (es: insegnamento dell’Italiano L2 per l’avvio del prossimo anno scolastico; attività ludico-ricreative; attività sportive e motorie; attività di educazione alla cittadinanza e al digitale; attività di integrazione sul territorio; attività di orientamento al lavoro e agli studi accademici);
- Seconda Fase, Scuola aperta (luglio e agosto): saranno previsti contesti di “scuola aperta”, “scuola all’aperto”, spazi di comunità territoriale;
- Terza Fase, Introduzione al nuovo anno scolastico (settembre, fino all’avvio delle lezioni): per la familiarizzazione con i gruppi di pari grado nei contesti scolastici e l’accompagnamento di studentesse e studenti verso il nuovo inizio.
Tipologie di attività
La nota inviata alle scuole dal MIUR riporta alcuni esempi di attività e possibili interventi, declinabili in base ai singoli contesti, all’età, alle attitudini e alle esigenze degli studenti:
- attività di recupero degli apprendimenti formali, attraverso forme coinvolgenti e attive;
- attività CAMPUS (Computing, Arte, Musica, vita Pubblica, Sport) e “Summer School”;
- potenziamento dell’insegnamento della lingua inglese, anche per gli alunni italiani, con modalità attive e per quanto possibile in situazione;
- sostegno alla relazionalità mediante la prevenzione e il contrasto al cyberbullismo;
- educazione alla verifica puntuale degli accadimenti e delle fonti, per valutare la fondatezza di notizie o affermazioni diffuse in rete (fact-checking);
- sviluppo e approfondimento di temi ambientali, connessi al risparmio energetico e all’assunzione di responsabilità nei confronti del proprio ambiente;
- educazione alla pace, mediante forme di apprendimento dall’esperienza, quali, ad esempio, attività di gestione non violenta dei conflitti, aumento della fiducia reciproca, capacità di collaborazione in vista di un fine.
Inoltre, per i più piccoli vengono suggerite attività ludico-ricreative come, ad esempio, progetti di gioco collettivo che prevedono la riscoperta e lo scambio dei giochi tradizionali dei diversi Paesi di provenienza oppure interventi di psicomotricità eseguiti da personale esperto per favorire uno sviluppo armonico anche nei bambini sottoposti a situazioni di stress.
Per i ragazzi più grandi, invece, la nota del Ministero suggerisce l’attivazione di progetti che includono piccole attività manuali, con finalità socializzanti e di educazione alla convivenza civile e ambientale e che, allo stesso tempo, promuovono anche lo sviluppo cognitivo, psicologico e relazionale degli studenti.
Perché è importante il Piano Scuola Estate
Può sembrare un controsenso scegliere di avviare attività didattiche in un periodo che, tradizionalmente, è dedicato al riposo e alla vacanza. Tuttavia, in un momento storico come quello in cui stiamo vivendo, che ha visto (e vede) studenti e insegnanti affrontare nuove sfide e adottare approcci mai esplorati prima, in un’evoluzione e rivoluzione continua, ogni possibilità disponibile di sperimentare, interagire, socializzare e mettersi alla prova non può che essere considerata positiva, indipendentemente dalla stagione.
Se l’edizione del 2021, infatti, era finalizzata nello specifico a permettere agli studenti di recuperare quelle forme di socialità e relazione che gli erano state precluse a causa delle restrizioni messe in atto per la pandemia, la nuova edizione del Piano Scuola Estate mira al potenziamento, allo sviluppo, al cosiddetto “miglio in più”: qualcosa che va oltre ciò che è dovuto e scontato, ma che costituisce un vantaggio competitivo per chi ha la possibilità di usufruirne.
Inoltre, in questa edizione sono di grande rilievo anche i temi dell’inclusività e dell’accoglienza, che riconoscono e abbracciano le differenze, superando il concetto di “alunno standard” e abituando ancora di più studenti e insegnanti a guardare l’altro con empatia, a mettersi nei suoi panni e ad ampliare i propri orizzonti.