PAS Standard: l’Utilizzo del Metodo Feuerstein per il Potenziamento Cognitivo

PAS Standard l Utilizzo del Metodo Feuerstein per il Potenziamento Cognitivo

A cura della Dott.ssa Angelica Venanzetti

Abstract

Il metodo Feuerstein è uno strumento pisco-pedagogico che può essere utilizzato su coloro che hanno disabilità intellettiva, disturbi di apprendimento, disturbo dello spettro autistico, ADHD, F.I.L. e in ogni altra situazione di fragilità cognitiva, poiché intende incrementare il funzionamento cognitivo.

Questo metodo è stato ideato dal Professor R. Feuerstein ed è incentrato su tre criteri di mediazione principali:

  • la trascendenza
  • l’intenzionalità e la reciprocità
  • la mediazione di significato.

Con il termine trascendenza si fa riferimento alla generalizzabilità delle informazioni e delle abilità apprese, dunque alla possibilità di usufruirne in contesti diversi e in momenti diversi. Il secondo criterio di mediazione universale è l’intenzionalità e la reciprocità, ovvero la spiegazione del mediatore riguardo gli obiettivi e le intenzioni affinché si possa instaurare un legame di fiducia. Per terminare, l’ultimo criterio è la mediazione di significato, dunque si pone attenzione alla componente emotiva e affettiva e all’attribuzione di valore.

Il metodo Feuerstein è formato da strumenti che permettono di attuare processi di valutazione (LPAD) e programmi che permettono di svolgere interventi (Pas Standard e Pas Basic). Nell’utilizzo del Pas Standard il ruolo del mediatore è quello di porsi tra la persona e il compito da svolgere al fine di aumentare la motivazione intrinseca al compito, la comprensione dei risultati, incrementare l’autostima e la flessibilità cognitiva.

Il mediatore dovrebbe favorire la “modificabilità cognita strutturale” affinché il discente possa usufruire delle capacità e competenze acquisite in maniera sempre più autonoma. Dunque, questo metodo è volto a lavorare sulle potenzialità cognitive in input, in elaborazione e in output attraverso l’utilizzo di materiali che includano compiti di natura visuo-spaziale, verbale (sia in comprensione che in produzione) e grafo-motoria. Si ha la possibilità di lavorare sulle aree carenti di ciascun individuo attraverso le abilità che possono essere considerate dei punti di forza.

Attraverso il Pas Standard alcune situazioni, soprattutto nella disabilità cognitiva, potranno avere dei miglioramenti nel corso del tempo; dunque, seppur alcune difficoltà saranno sempre presenti, è importante intervenire.

INTRODUZIONE: Pas Standard e Metodo Feuerstein

Le funzioni esecutive sono definite come delle abilità necessarie allo svolgimento delle attività della vita quotidiana di ciascun individuo, dunque servono per programmare, monitorare comportamenti, attuare una risoluzione dei problemi e autocontrollo (Welsh, 1991). In alcune situazioni possono presentarsi delle situazioni di fragilità o disabilità cognitiva.

La disabilità cognitiva viene definita nel DSM-5 come

Un disturbo con esordio nel periodo dello sviluppo che comprende deficit del funzionamento sia intellettivo che adattivo negli ambiti concettuali, sociali e pratici

(APA, 2013).

Altri disturbi del neurosviluppo possono presentarsi con delle carenze in alcune funzioni cognitive come nel caso di persone con ADHD, DSA o FIL (APA, 2013); per tale ragione il Metodo Feuerstein è stato strutturato a partire dalla flessibilità cognitiva, con l’obiettivo di incrementare le possibilità scolastiche soprattutto nei bambini e negli adolescenti.

La sua teoria è incentrata sulla definizione di sviluppo potenziale e sul concetto di modificabilità cognitiva strutturale; poiché mediante un approccio dinamico si ha la possibilità di raggiungere tali obiettivi. Alla base di questo metodo è da considerare una definizione di intelligenza come modificabile; ciascun individuo è un sistema aperto che può modificare, cambiare e adattarsi indipendentemente dall’età, da situazioni socio-culturali e da altre condizioni (Feuerstein, 2006).

Il modello di Feuerstein si riferisce alla definizione di zona di sviluppo prossimale di Vygotskij, ovvero la differenza tra il livello di sviluppo cognitivo di un individuo, manifestato quando risolve un compito da solo, e il suo livello di sviluppo potenziale, che si potrebbe esprimere se il compito fosse stato risolto con il supporto di un adulto (Santrock, 2021).

Il ruolo del mediatore è di porsi come intermediario tra la persona che ha delle difficoltà e il compito da svolgere. Nello specifico svolge il ruolo di filtrare e selezionare gli stimoli, regola la durata e l’intensità, aiuta a creare delle relazioni tra le conoscenze, stimola connessioni temporali, causali, finali, comparazioni, abitua alla verifica delle ipotesi e sostiene lo sviluppo del percorso di risoluzione dei problemi (Vanini, 1999).

Le Funzioni Cognitive

Il principale obiettivo del metodo Feuerstein è di incrementare la flessibilità cognitiva e migliorare il potenziamento cognitivo per far diventare le persone sempre più autonome; per poter ottenere questo è opportuno lavorare sulle funzioni cognitive, le quali sono presenti sia in input, rispetto agli stimoli percepiti, in elaborazione, quindi per poter elaborare le informazioni e in output, ovvero rispetto alla risposta che la persona restituisce (Feuerstein, 2008).

Tra le funzioni cognitive in input possiamo individuare quelle connesse alla componente percettiva: infatti l’elaborazione sistematica, la percezione adeguata, la capacità di mantenere precisione e accuratezza nella raccolta dei dati sono abilità richieste quando si deve svolgere un compito di percezione sistematica e attenta ai dettagli, così da mantenere un’elevata quantità di informazioni utili alla risoluzione del compito. La conservazione della costanza è importante quando occorre attuare una differenziazione o una somiglianza, infatti alcuni elementi possono variare di grandezza o di orientamento ma l’etichetta non viene modificata.

Altre funzioni cognitive riguardano la componente verbale, infatti avere adeguati strumenti verbali permette di comprendere e discriminare delle etichette così da non confondere elementi simili ma avere chiara la distinzione. Inoltre, è importante acquisire le nozioni di tempo e di spazio, sia in termini sequenziali che di orientamento; tali abilità sono necessarie affinché ciascuno nella propria quotidianità possa essere autonomo e indipendente. Per poter raggiungere tali livelli è opportuno saper gestire, elaborare e considerare una molteplicità di informazione contemporaneamente (Feuerstein, 2008).

Quando si è chiamati a dover elaborare delle informazioni, occorre saper utilizzare adeguatamente i dati raccolti, per tale ragione sono richieste le abilità logiche, il pensiero inferenziale e ipotetico e la distinzione tra dati rilevanti e irrilevanti. Inoltre, si considerano necessari strumenti verbali adeguati, mediante i quali possono essere processate le informazioni e svolgere delle attività; tali strumenti richiedono decodifica, comprensione e talvolta inferenze. La categorizzazione e il comportamento comparativo consentono di individuare elementi comuni ed attuare differenziazioni per poter identificare analogie e contrasti; tali elementi sono importanti al fine di avere una comprensione della realtà non episodica ma completa, mantenendo consapevolezza delle relazioni causali, temporali e spaziali.

Quando si deve svolgere un compito occorre individuare una soluzione finale, per tale ragione, anche in output sono necessari strumenti verbali corretti, quindi un’adeguata comunicazione, caratterizzata da precisione ed esattezza e che sia decentrata dalla propria posizione. Dunque, mediante la flessibilità cognitiva, è opportuno acquisire la prospettiva altrui nel corso della comunicazione. Affinché si possa produrre correttamente una soluzione è opportuno ridurre il comportamento impulsivo e attuare una risposta ragionata, non mediata da tentativi ed errori. È importante che non ci si lasci guidare dalla componente percettiva, infatti serve sviluppare ed utilizzare i processi cognitivi finalizzati al raggiungimento dello scopo (Feuerstein, 2008).

Nel modello teorico di Diamond (2013) riguardante le funzioni esecutive, si afferma l’esistenza di funzioni di basso ordine necessarie all’attivazione delle funzioni di alto ordine. La memoria di lavoro visiva e verbale, importante per mantenere ed elaborare più informazioni contemporaneamente, è relata alla capacità di inibizione, sia cognitiva, motoria, che rispetto alla capacità di focalizzare la propria attenzione. Queste funzioni permettono di acquisire la flessibilità cognitiva, con la quale si ha la possibilità di rimuovere le risposte abitudinarie acquisite e di produrre delle nuove soluzioni.

La memoria di lavoro, la flessibilità cognitiva e l’inibizione permettono di agire sui processi di alto ordine: il ragionamento, il problem solving e la capacità di pianificazione.

Il Metodo Feuerstein: I Criteri di Mediazione e il Mediatore

Il ruolo del mediatore è di interporsi tra il bambino o ragazzo con difficoltà o disabilità e l’attività da svolgere; questo avviene attraverso l’attuazione dei criteri di mediazione, ovvero dei comportamenti interattivi finalizzati alla costruzione della modificabilità cognitiva, per sviluppare o incrementare le abilità cognitive carenti.

I tre criteri di mediazione universali del metodo Feuerstein sono:

  • intenzionalità e reciprocità;
  • trascendenza;
  • mediazione di significato.

L’intenzionalità e la reciprocità vengono attuate quando il mediatore esprime gli obiettivi da raggiungere e rende consapevole il bambino delle attività che gli vengono proposte; questo può avvenire attraverso una manifestazione di parole e di comportamenti o azioni.

La trascendenza si definisce come la generalizzabilità delle strategie e delle capacità acquisite, in tal modo ci si propone di utilizzarle in contesti esterni rispetto a quello in cui sono state apprese. La mediazione di significato si definisce come la possibilità di trasmettere valore e significato, questo si attua attraverso la riflessione e la capacità di stupirsi (Feuerstein, 2008).

Come affermato da Vanini (2022) è rilevante il ruolo attribuito agli strumenti utilizzati ai fini dell’apprendimento, poiché da questo deriva un cambiamento profondo nel modo di individuare, selezionare, elaborare e rispondere agli stimoli e ai problemi (Feuerstein, Rand & Rynders, 1995).

Una modalità di applicazione dello strumento “Pas Standard” riguarda la riflessione attuata sulle strategie e sulla consapevolezza di come vengono utilizzate, da ciò si ha la possibilità di trasferire tale uso in altri contesti e risolvere problemi simili, e, di conseguenza, di sviluppare la creatività intellettuale.

Come affermato in precedenza, gli strumenti verbali sono strettamente correlati ai processi di sviluppo cognitivo, infatti un altro aspetto di rilevante importanza per il Professor Feuerstein è la componente linguistica; per tale ragione, negli strumenti del Pas Standard ogni lavoro si caratterizza anche per l’ampliamento lessicale (Vanini, 2022).

Come affermato in precedenza, gli strumenti verbali sono strettamente correlati ai processi di sviluppo cognitivo, infatti un altro aspetto di rilevante importanza per il Professor Feuerstein è la componente linguistica; per tale ragione, negli strumenti del Pas Standard ogni lavoro si caratterizza anche per l’ampliamento lessicale (Vanini, 2022).

Un’ulteriore considerazione riguarda l’utilizzo della carta cognitiva, è uno strumento che può essere utilizzato dagli insegnanti e dal mediatore per attuare un piano di lavoro adeguato e specifico per la singola persona, infatti consente di osservare analiticamente il comportamento cognitivo. Questo avviene attraverso alcuni parametri:

  • il contenuto, dunque le conoscenze necessarie al fine di svolgere quel compito;
  • la modalità di presentazione (figurativa, pittorica, numerica, motoria, visiva, uditiva, verbale, simbolica e grafica);
  • le operazioni mentali richieste (riconoscimento, identificazione, pensiero rappresentativo, seriazione, codifica, decodifica, pensiero induttivo e deduttivo, classificazione, permutazioni, analisi, sintesi, analogia, logica, pensiero inferenziale e ragionamento sillogistico);
  • il livello di complessità (le unità di informazione, la qualità, la novità e la familiarità);
  • il livello di astrazione (dalla percezione motoria all’azione mentale);
  • il livello di efficienza (tempo, precisione, fatica, componente emotiva) ed infinte la fase (input, elaborazione, output) (Feuerstein, 2008).

Quando si svolgono le attività è opportuno lavorare sui principi e sui bridging. I principi riguardano delle regole che possono essere estrapolate dal compito svolto in uno specifico momento. I bridging consistono nelle generalizzazioni di tali regole rispetto alla loro applicabilità in altri contesti di vita (Feuerstein, 2008).

PAS Standard 1.

Il Pas Standard 1 è formato da cinque strumenti, mediante i quali si può raggiungere l’obiettivo della flessibilità cognitiva e di potenziare le funzioni cognitive.

Il primo strumento è “Organizzazione di punti”, caratterizzato dalla presenza di alcune figure geometriche. Il compito da svolgere è di ritrovare queste figure orientate diversamente all’interno di un insieme di punti.
Con tale strumento si intende attivare le operazioni cognitive come la differenziazione e l’organizzazione, inoltre si intende costruire delle abitudini e utilizzare delle strategie da poter utilizzare in situazioni diverse, dunque generalizzarle.

Attraverso questo si vuole sviluppare autonomia e indipendenza creando dei nuovi concetti e ampliando il vocabolario, fare dei piani di lavoro e usufruire delle strategie che possono agevolare il compito da svolgere. Per raggiungere questi scopi saranno richieste attività di conservazione della costanza, mantenere precisione e accuratezza, controllare l’impulsività e ridurre il comportamento per tentativi ed errori (Feuerstein, 2008).

Il secondo strumento è “Organizzazione Spaziale 1” con il quale si vuole agire sulla capacità di orientarsi nello spazio, utilizzando degli schemi di riferimento e acquisendo l’abilità di cambiare tali schemi mantenendo una flessibilità, dunque permette di incrementare il pensiero ipotetico, rappresentativo e astrarre le informazioni, inoltre si ha la possibilità di lavorare sull’interpretazione dei segni (Feuerstein, 2008).

Il terzo strumento è “Immagini”, il quale intende agire sulla percezione di un problema, sul riconoscimento e comprensione per poi individuare la soluzione attuata. È uno strumento che si presenta in modalità figurativa ma consente di potenziare gli strumenti verbali in output. Inoltre, sono coinvolte anche le abilità di individuare le relazioni di causa-effetto, relazioni spaziali e temporali e di fare delle comparazioni (Feuerstein, 2008).

Lo strumento “Confronti” si presenta come un insieme di attività sia in modalità figurativa che verbale dove viene richiesto di attuare dei confronti, di individuare somiglianze e differenze e dei parametri sui quali svolgere tali comparazioni, dunque l’obiettivo è di incrementare la capacità di percezione, di descrizione e saper differenziare attraverso il corretto utilizzo delle etichette. In questo strumento la flessibilità cognitive viene sostenuta dalla capacità di modificare il parametro sul quale si sta effettuando il confronto (Feuerstein, 2008).

L’ultimo strumento è “Percezione analitica”, si caratterizza per la presenza di attività con delle figure geometriche, dove viene richiesto di fare analisi e sintesi, dunque di scomporre un tutto in delle parti e ricomporre delle parti per formare il tutto o per formare una sola parte del tutto. Per conseguire queste attività è importante sviluppare l’orientamento, le capacità di relazione tra le parti, saper astrarre ed utilizzare delle strategie (Feuerstein, 2008).

Conclusioni

In conclusione, è possibile affermare l’importanza che gli strumenti del “Pas Standard 1” hanno rispetto allo sviluppo e al potenziamento delle abilità cognitive e alla possibilità di utilizzarle in diversi contesti di vita quotidiana. Lavorare con i bambini e con gli adolescenti su tali processi di sviluppo permette di intraprendere una direzione migliore e agevolare la conduzione della vita in una prospettiva futura.

Il Professor Feuerstein aveva una concezione dinamica dell’intelligenza, dunque ciascuno ha la possibilità di incrementarla, non è stabile. Quando si utilizzano i test per misurare l’intelligenza, è opportuno esplorare le vie per offrire un supporto mirato ai processi di apprendimento.

È fondamentale ricordare che tutti gli esseri umani sono modificabili, dunque lo è anche il mediatore stesso e il bambino con il quale si sta interagendo, inoltre la società stessa può essere modificata.

Riferimenti bibliografici

American Psychiatric Association. Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, 5th ed.; APA Publisher: Washington, DC, USA, 2013.

Diamond, A. (2013). Executive functions. Annual review of psychology, 64, 135-168.

Feuerstein, R., Feuerstein, R. S., Falik, L., & Rand, Y. (2006). Creating and enhancing cognitive modifiability: The Feuerstein Instrumental Enrichment Program, Part I Theoretical and conceptual foundations, Part II, Practical applications of the Feuerstein Instrumental Enrichment Program. ICELP Publications.

Feuerstein, R., Rand, Y., Rynders, J.E. (1995). Non accettarmi come sono. Milano: Sansoni

Santrock, J. (2021). Psicologia dello sviluppo, IV edizione. McGraw Hill education

Todor, O. A. (2013, May). Innovation and originality of Feuerstein method. In International conference of scientific paper AFASES, Brasov, Slovak Republic

Vanini, P. (2022). L’esperienza di formazione al Programma di Arricchimento Strumentale dell’IRRSAE-ER: Ricadute sulla professionalità docente. Formazione & insegnamento, 20 (2 Suppl.), 116-123

Vanini, P. (2003). Potenziare la mente. Una scommessa possibile: L’apprendimento mediato secondo il metodo Feuerstein, Editura Vannini Editrice, Gussago (Brescia)

Welsh, M. C., Pennington, B. F., & Groisser, D. B. (1991). A normative-developmental study of executive function: A window on prefrontal function in children. Developmental neuropsychology, 7(2), 131-149.

Sitografia

Vanini, P. (1999) La modificabilità cognitivo-strutturale