LEZIONE TRATTA DAL CORSO:
NARCISISMO – Riconoscere e comprendere la personalità narcisista
Narcisismo: gestire la relazione con un narcisista
Benvenuti alla terza e ultima lezione. A questo punto non ci resta che chiederci come gestire la relazione con un narcisista e quindi come riuscire a gestire una relazione tanto disfunzionale spesso causa di sofferenza. E’ fondamentale infatti sottolineare come gli effetti della relazione con un narcisista spesso permangono per lungo tempo e vi sono quindi effetti a breve e lungo termine. Vi sono spesso effetti devastanti che vanno a riguardare tutti gli ambiti di vita della persona. Il partner può sperimentare un senso di vuoto, una sorta di impoverimento emotivo dovuto quindi alle continue ingiustizie che sente di aver vissuto ma, che spesso, non riesce a comprendere appieno o meglio non ne riesce a comprendere appieno quali siano le proprie responsabilità. A lungo termine l’individuo può manifestare malessere a livello psicofisico che può (come già abbiamo detto poc’anzi) persistere per lungo tempo. Cosa spinge comunque l’individuo a restare in questa relazione o intraprenderla? Come abbiamo già detto spesso è proprio il copione che ci spinge a riproporre e confermare la propria immagine e le caratteristiche che abbiamo di noi stessi seppur esse siano malsane.
Come gestire quindi la relazione? La psicologa Umberta Telfener ha sottolineato alcune caratteristiche fondamentali. Queste caratteristiche sono relative quindi a:
- imparare a tenere uno spazio per sé;
- passare quindi per un tentativo di non dare totalmente in mano a un narcisista il proprio valore;
- è fondamentale quindi non renderli completamente come dei mostri ai propri occhi;
- non rassicurarli completamente;
- non spingerli quindi sempre a fare cose insieme;
- ricordarsi (come abbiamo detto tante volte nelle scorse lezioni) che il narcisista ha dei problemi con l’intimità;
- ricordarsi che i narcisisti spesso basano le relazioni sulla svalutazione sul provocare l’altro.
Quando questa relazione diviene troppo dolorosa troppo disfunzionale come chiudere?
E’ fondamentale riconoscere innanzitutto e accettare che la relazione sia disfunzionale. Quindi il primo passo da fare è quello di accettare la realtà accettare che la relazione non sia come l’abbiamo immaginata o idealizzata ma sia esattamente così com’è. Spesso non è semplice, come abbiamo detto prima, le donne o gli uomini che accettano una relazione tanto disfunzionale e dolorosa sono vittime del loro stesso passato e delle loro stesse ferite e spesso non ne sono consapevoli e quindi diviene fondamentale rivolgersi a un professionista che possa aiutare quindi l’individuo a fare luce su queste ferite. A dare un nome, un senso a queste ferite è comprendere come queste influenzino le scelte del presente per non rivederla appunto nel futuro. Un altro prezioso elemento è dato dal praticare il distacco completo. Cosa significa? Spesso le relazioni si chiudono non in modo drastico e, nel caso di una relazione con un narcisista, questo rappresenta una trappola poiché (come abbiamo detto prima) il narcisista è maestro nel creare ambivalenza nel creare confusione nel partner e quindi soprattutto all’inizio della rottura il partner può essere confuso, spaventato circa i propri sentimenti circa le proprie intenzioni e quindi frequentare e rifrequentare il partner narcisista può rappresentare una sorta di circolo vizioso e non si riesce a uscire dalla relazione, quindi l’unico modo diviene un distacco completo per quanto doloroso. A questo punto, visto che stiamo in chiusura, voglio regalarvi dei preziosi suggerimenti che ci vengono dalla letteratura e che ci possono aiutare a guardare meglio alla relazione, a guardare meglio alla relazione con un narcisista o meglio a guardare di più in noi stessi e nelle nostre risorse.
E’ fondamentale imparare a riconoscere un amore tossico. Fare quindi attenzione alla violenza che non fa rumore e non lascia lividi ma fa comunque a pezzi – come ci suggerisce la scrittrice Casciani. Attenzione a non cercare di salvare chi non sa amare ma cercare di salvare piuttosto se stessi. E’ fondamentale riuscire ad amare e salvare prima di tutto se stesse.
Fondamentale è imparare ad amare per amarsi – come ci suggerisce Erich Fromm – spesso si pensa che l’amore sia naturale quindi non ci sia nulla da imparare relativamente all’amore. In realtà, per amarsi è necessario imparare a farla. Non è sempre semplice e naturale per tutte le persone, ma forse per amare in modo sano qualcuno è necessario innanzitutto amare se stessi e imparare a farlo. Rispettarsi e amarsi.
Accettazione. Accettare un individuo così com’ è senza cercare di cambiarlo. La speranza spesso è che riuscendo a cambiare un’altra persona saremo felici ma in realtà ciò spesso racchiude l’irresponsabilità di cambiare in meglio la nostra stessa vita. Forse noi siamo responsabili di quella che è la nostra vita per prima cosa e quindi accettare e modificare quello che è relativo alla nostra vita.
Coltivare l’arte della solitudine, quindi la capacità di stare soli è spesso la condizione primaria per riuscire ad amare.
Accettare le ferite del passato. Spesso impariamo dal nostro passato ad aiutare e amare l’altro e ci scordiamo di aiutare e amare noi stesse come se – ci suggerisce la scrittrice Robin Noorwood – continuiamo ad aiutare e aiutare a sperare che la nostra paura scompaia e che la nostra ricompensa sarà l’amore. Ma forse solo imparando a convivere con quelle che sono le ferite del nostro passato riusciremo ad amarci di più.
Rispettare sé stessi e chiedere aiuto. Quando essere innamorate significa soffrire stiamo amando troppo ma, non sempre siamo capaci di comprendere quando stiamo amando troppo e quindi forse in questi casi diventa necessario chiedere aiuto.
Scegli un amore sano. Credo che queste parole racchiudono appieno quello che è il concetto di amore sano. Queste parole vengono da un testo di Erich Fromm e ci dice che l’amore maturo dice: “Ti amo perché ho bisogno di te”. L’amore maturo dice: “Ho bisogno di te perché ti amo”. Questa definizione racchiude a mio avviso appieno quello che può essere la distinzione tra un amore sano, un amore maturo e un amore infantile e patologico.
In conclusione, quindi, come possiamo gestire la relazione?
- riconoscere e accettare la realtà;
- ascoltarsi ed ascoltare il proprio malessere;
- liberarsi dei falsi miti dell’amore;
- ridimensionare le aspettative;
- rivolgersi ad un professionista;
- conoscere ed accettare la propria storia.
E soprattutto ricordiamoci che è possibile scrivere la propria storia ed essere al timone della propria vita.
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