L’utilizzo degli strumenti digitali nelle difficoltà di scrittura
a cura della Dott.ssa Angelica Venanzetti
Abstract
La scrittura, sia nella componente grafo-motoria che in quella ortografica, viene utilizzata quotidianamente sia nel contesto scolastico che in quello lavorativo. Se in alcune condizioni è opportuno lavorare mediante attività proposte su carta, in altre situazioni non è da escludere l’utilizzo dei software tecnologici. Questi strumenti possono essere un supporto e un beneficio per coloro che hanno delle carenze o dei disturbi nella scrittura, infatti sono emersi risultati positivi rispetto all’utilizzo del word processor, del controllo ortografico (MacArthur, 2001), della sintesi vocale (LoPresti, 2004) e del riconoscimento vocale (Raskind & Higgins, 2015) in persone che presentano difficoltà nella letto-scrittura.
Un ulteriore studio proposto da Vio et al. (2016) ha permesso di valutare l’efficacia del software “Dal Suono al Segno” per effettuare un trattamento nelle situazioni di disortografia. Nello specifico questo software intende utilizzare la componente fonologica per giungere alla fase di scrittura. Le attività proposte sono sviluppate in maniera graduale, ovvero da compiti di discriminazione uditiva dei suoni, si giunge ad un livello successivo dove sono implicati i meccanismi di conversione grafema-fonema, per poi produrre la scrittura di parole con le diverse complessità ortografiche. Successivamente, il livello che segue riguarda esercizi di natura fonetica, dunque vengono presentate parole con le doppie e con accenti; per terminare, l’ultimo livello è composto dalla scrittura di frasi a partire da un insieme di parole senza spazi. I risultati degli autori hanno avuto esiti positivi sia nelle prove di lettura e scrittura.
In conclusione, si intende proporre alcuni strumenti digitali che possano fungere da aiuto e sostenere coloro che hanno difficoltà o disturbi nella scrittura, in concomitanza a dei suggerimenti pratici nella prosecuzione di attività e compiti proposti in forma cartacea. Quando si effettuano lavori con bambini è opportuno diminuire la loro fatica, dunque il supporto tecnologico può essere importante, ma contemporaneamente occorre lavorare sui processi di scrittura.
Introduzione
La scrittura è un insieme di segni realizzati mediante i quali può essere attuata una comunicazione; questa capacità richiede un insieme di abilità diverse che sono coinvolte. La scrittura si caratterizza per la presenza di una componente ortografica ed una componente grafo-motoria: la grafia riguarda la scrittura manuale, dunque le difficoltà che emergono riguardano gli aspetti grafici e formali e si verificano nel corso dell’attività motorio-esecutiva della prestazione; mentre la componente ortografica si caratterizza per la presenza di errori in riferimento al codice linguistico, ovvero nel rapporto fonema-grafema, infatti riguarda delle carenze della transcodifica dall’abilità linguistica orale a quella scritta (M.I.U.R., 2011).
Per poter favorire i processi di sviluppo e i processi di apprendimento la Legge 170/2010 sostiene l’attuazione di una modalità didattica individualizzata e personalizzata. Si definisce individualizzata quando l’intervento è mirato al singolo individuo, dunque sostiene le attività di recupero individuale; mentre è personalizzata quando la presentazione della didattica è adattata alle specificità dei bisogni degli alunni.
Affinché possa essere favorito lo sviluppo dell’apprendimento, sono stati indicati alcuni strumenti compensativi, didattici e tecnologici, e delle misure dispensative, le quali evitano la richiesta di prestazioni eccessivamente faticose per i bambini con tali difficoltà nella scrittura.
Gli strumenti compensativi utilizzabili sono: la sintesi vocale, che permette di ascoltare anziché leggere; il registratore, questo permette di non scrivere tutti gli appunti nel corso della lezione ma di poter riascoltare quanto spiegato in un momento successivo; i programmi di video scrittura, i quali contengono il correttore ortografico; la calcolatrice, per le attività di calcolo e altri strumenti come mappe, tabelle e formulari (M.I.U.R., 2011).
Le misure dispensative permettono di adeguare le richieste e la loro complessità rispetto alle difficoltà specifiche degli alunni così da non incrementare stati emotivi negativi e fatica eccessiva, ad esempio potrebbe essere ridotta la quantità di esercizi da svolgere nel corso di un compito, oppure potrebbe essere utile aumentare il tempo mantenendo la stessa quantità di esercizi (M.I.U.R., 2011).
Nel manuale diagnostico ICD-10 (O.M.S., 1995) i disturbi della scrittura vengono classificati come “Disturbo della compitazione” e “Disturbo specifico dello sviluppo della funzione motoria”, rispettivamente come disturbo della componente ortografica e disturbo della componente grafo-motoria, con le seguenti diciture:
- Disturbo della compitazione: “Si tratta di un disturbo in cui la principale caratteristica è una specifica e rilevante compromissione nello sviluppo delle capacità di compitazione, in assenza di una storia di disturbo specifico della lettura, e non solamente spiegato da una ridotta età mentale, da problemi di acuità visiva o da inadeguata istruzione scolastica. L’abilità a compitare oralmente e a trascrivere correttamente le parole sono entrambe interessate.” (O.M.S., 1995).
- Disturbo specifico dello sviluppo della funzione motoria: “Disturbo nel quale la principale caratteristica è una grave compromissione dello sviluppo della coordinazione motoria, che non è spiegabile interamente nei termini di un ritardo intellettivo generale o di uno specifico disturbo neurologico congenito o acquisito. Tuttavia, in molti casi, un accurato esame clinico mostra marcate immaturità nello sviluppo neurologico, come movimenti coreiformi degli arti senza appoggio, o movimenti speculari e altri aspetti motori associati, o ancora segni di scadente coordinazione dei movimenti fini e grossolani.” (O.M.S., 1995).
Le difficoltà nella componente grafo-motoria possono riguardare il recupero dei pattern grafo-motori nella realizzazione dei grafemi, dunque inversione nella direzionalità, orientamento carente del tratto, incertezze, errata postura o impugnatura e scarsa fluenza e velocità nella scrittura (Vio et al., 2012).
Le difficoltà presenti nella componente ortografica possono manifestarsi con errori fonologici, quali inversione, scambi, aggiunta, omissione di grafemi o inesattezze di grafemi. Inoltre, gli errori possono essere di tipo non fonologico, dunque riguardanti separazioni o fusioni illegali, aggiunta o omissione di apostrofo o dell’h, oppure scambio di grafemi omofoni non omografi. Infine, ci possono essere errori di accenti e doppie in omissione o in aggiunta (Vio et al., 2016). Inoltre, altre tipologie di errori possono riguardare la difficoltà nella punteggiatura, nell’uso di caratteri diversi all’interno della parola, lentezza nella produzione, difficoltà di coordinazione visuo-spaziale, nell’uso corretto delle regole ortografiche, nell’acquisizione delle regole fonologiche e nella trasformazione delle regole fonologiche in una produzione di grafemi (Vio., 2012).
1. Gli strumenti digitali nelle attività di trattamento
Nel corso del tempo, con l’avanzamento degli strumenti tecnologici, è stato possibile applicarli alle procedure di riabilitazione nelle situazioni di difficoltà di Disturbi Specifici dell’Apprendimento.
Una ricerca di Micheletta (2015) ha avuto l’obiettivo di usufruire della letteratura nota per poter confrontare i risultati degli studi in cui sono stati utilizzati gli strumenti digitali nel trattamento riabilitativo nei Disturbi Specifici dell’Apprendimento.
Utilizzare word processor, mediante l’attivazione del controllo ortografico e del predittore di parole permette di superare la difficoltà della scrittura a mano; in tal caso è importante saper conoscere un nuovo strumento, ovvero il computer e soprattutto la tastiera. Inoltre, anche se il controllo ortografico può essere un importante aiuto occorre porre attenzione al riconoscimento della parola. Dunque, questi strumenti sono utili, ma bisogna essere cauti e consapevoli di quali sono le altre eventuali difficoltà che si possono incontrare e quali altre richieste ci sono (McArthur, 2001).
LoPresti et al. (2004) hanno individuato che l’utilizzo del riconoscimento vocale permette di incrementare le proprie abilità della scrittura, in particolare i miglioramenti emersi riguardavano la quantità di errori e la lunghezza sia del testo che delle parole. Dunque, utilizzare word processor, il controllo ortografico e il predittore di parole è utile se in concomitanza ad altri strumenti, come il controllo ortografico parlante, tenendo in considerazione che talvolta la precisione non è elevata. Anche Anderson et al., (2009) avevano ottenuto dei buoni risultati nell’utilizzo del riconoscimento vocale, infatti questo permetteva di incrementare le abilità fonologiche.
Lange et al. (2006), mediante un programma di scrittura denominato “Texthelp Read & Write ORO”, ha ottenuto dei risultati similari, che confermano l’efficacia di questo programma nel migliorare le abilità di letto-scrittura. Questo programma usufruisce della sintesi vocale e di strumenti che favoriscono la comprensione, il riconoscimento di parole omofone e gli errori ortografici.
Dunque, in generale è possibile affermare che questi strumenti possono rivelarsi molto utili ed importanti, è opportuno tenere in considerazione le individualità di ciascuno, rispetto ai punti di forza e di debolezza, ma anche riguardo la componente emotivo-sociale; infatti, in alcuni contesti scolastici, se si utilizzano questi strumenti, la persona potrebbe provare vergogna e per tale ragione alcuni studenti rifiutano questi tipi di aiuti.
1.1 Il software “Dal Suono al Segno”
Il software “Dal Suono al Segno” intende favore i processi di apprendimento della scrittura per coloro che manifestano delle difficoltà; si propone con un insieme di esercizi volti alla stimolazione fonologica richiesta nelle attività di scrittura e successivamente richiede di recuperare il loro significato; gli esercizi proposti hanno difficoltà crescente.
Il primo livello è “Discriminazione uditiva”, il quale prevede esercizi che permettono al bambino di discriminare suoni simili.
Il secondo livello è “Associazione fonema-grafema” nel quale viene richiesto di acquisire meccanismi di conversione grafema-fonema, infatti il bambino deve ascoltare i suoni e individuare quello corretto (Vio et al., 2016).
Il terzo livello è “Scrittura di parole”, in quest’attività si chiede ai bambini di attuare dei meccanismi di conversione dei suoni della lingua italiana, dunque i bambini ascoltano la parola e devono individuare da quali lettere è composta. In questo esercizio sono presenti sia digrammi che trigrammi, suoni che possono avere una pronuncia diversa e suoni che si differenziano per un solo tratto sonoro.
Il quarto livello è “Parole con doppie, accenti e cu-qu-cqu”, in questo esercizio vengono proposte parole di natura fonetica, dunque è richiesta attenzione per comprendere se le parole ascoltate sono uguali o diverse, dunque ci saranno parole con doppie, accenti o parole con cu-qu-cqu, dopo averla ascoltata deve essere riconosciuta nella forma scritta (Imparare facile, 2021).
Il quinto livello è “Scrittura di parole con difficoltà ortografiche miste” in cui viene richiesto di scrivere delle parole con livelli di complessità differente, in questa fase il bambino deve scrivere all’interno di uno spazio bianco, e non in dei quadratini guida, come era presente nel livello 3 (Imparare facile, 2021).
Il sesto livello è “Frasi fuse”, in questo compito le frasi sono proposte tutte attaccate ed è richiesto di suddividerle in maniera corretta ed inserire gli apostrofi. Una difficoltà ulteriore presente in questo livello è che alcune parole sono omofone non omografe, dunque in questo caso occorre anche recuperare il significato della frase (Imparare facile, 2021).
Uno studio di Vio et al. (2016) ha valutato l’efficacia del trattamento applicato mediante il software “Dal Suono al Segno” in bambini della scuola primaria con dislessia e disortografia. Inizialmente è stato eseguito un intervento sull’abilità di decodifica e, successivamente, sul recupero ortografico. Alcuni dei bambini hanno svolto il loro trattamento attraverso l’utilizzo di questo software per 20 minuti al giorno per quattro giorni alla settimana, mentre altri bambini hanno svolto il loro percorso in ambulatorio per due giorni alla settimana per tre mesi.
Dai risultati ottenuti emerge che ci sono stati dei cambiamenti significativi nella prova di lettura di non parole, nella scrittura di non parole e negli errori presenti nel dettato di brano; gli errori su cui questo software ha maggior efficacia sono quelli di tipo fonologico. Inoltre, considerato che sono emersi anche dei miglioramenti nella prova di lettura di non parole, gli autori hanno concluso che queste attività presenti nel software “Dal Suono al Segno” siano utili quando sono richieste prove di decodifica delle non parole, infatti lettura e scrittura sono dei compiti che si influenzano reciprocamente (Vio et al., 2016).
2. Suggerimenti per un corretto uso degli strumenti digitali
Nel trattamento della disortografia si consiglia l’attuazione di compiti caratterizzati da un insegnamento sistematico della corrispondenza suono-lettera e degli esercizi che permettono di analizzare suoni, sillabe o morfemi per poter generalizzare le regole ortografiche (Galuschka & Schulte-Korne, 2016).
Un metodo diretto che può essere utilizzato in queste situazioni è quello delle tre C: “Cover”, “Copy, “Compare”. Si vede la parola e si copre, successivamente si riproduce e infine si confronta con la parola scritta (McLaughlin et al., 2013). I trattamenti possono essere sviluppati a partire dagli errori commessi nel corso delle prove, dunque, questo consente di lavorare sulle situazioni di maggiore difficoltà; per le parole irregolari potrebbe essere utile utilizzare degli schemi guida per memorizzare le regole (Cornoldi, 2019).
L’intervento sulla disgrafia consiste nel riabilitare le prassie sulla scrittura. Questo può avvenire attraverso l’insegnamento esplicito, utilizzando punti e frecce che indicano l’ordine della sequenza delle lettere e dei numeri per la realizzazione; inoltre, un ulteriore elemento utile potrebbe essere quello di riprodurre dei grafemi che condividono alcune caratteristiche (Graham et al., 2001). Tra gli strumenti consigliati ci sono i quaderni con lo spazio grafico colorato; inoltre, si può usufruire di alcune strategie, quali tabelle per l’incolonnamento, segni grafici per evidenziare la spaziatura e preparare la pagina con alcuni segni; infine, riprodurre degli elementi di base potrebbe favorire l’incremento di abilità grafo-motorie. Se si evidenzia un utilizzo errato della penna, è opportuno correggere tali aspetti precocemente (Cornoldi, 2019).
Conclusioni
All’interno del contesto scolastico è spesso richiesta una produzione scritta, dunque, quando i bambini hanno difficoltà o dei disturbi che richiedono delle abilità grafo-motorie o delle competenze ortografiche, potrebbero emergere in loro ulteriori fatiche, pertanto questo potrebbe influenzare la loro motivazione e il loro stato emotivo.
Ci sono molteplici strumenti che al giorno d’oggi possono essere utilizzati per sopperire a queste difficoltà, come la sintesi vocale, il controllo ortografico e il riconoscimento delle parole. In alcune situazioni, i bambini potrebbero rifiutarsi di utilizzare questi strumenti nel contesto scolastico perché nessun’altro li adotta, dunque, questa condizione potrebbe far riflettere sulle modalità didattiche e sugli strumenti da poter adoperare affinché si possa favorire una didattica inclusiva.
Un software specifico per la componente dell’ortografia è “Dal Suono al Segno”, il quale ha mostrato esiti positivi sulle capacità ortografiche dei bambini, sia nella scrittura delle non parole che nella produzione dei brani.
Tali strumenti potrebbero favorire anche le attività da svolgere a casa, infatti utilizzare il computer permetterebbe di compiere le attività richieste dagli insegnanti riducendo la fatica. È opportuno trovare un equilibrio nell’utilizzo degli strumenti informatici: infatti, quando i bambini sono nella fase di apprendimento, è necessario lavorare sulla realizzazione dei pattern grafo-motori e sulle competenze ortografiche poiché è importante che le acquisiscono.
Quando devono svolgere delle attività in forma scritta che richiederebbero troppo tempo e fatica, potrebbe essere utile usufruire del computer per diminuire lo sforzo; mentre quando i compiti scritti non sono eccessivamente lunghi, è possibile far allenare il bambino attraverso una produzione su carta. Inoltre, ci sono diversi accorgimenti rispetto alle mappe che possono agevolare le regole ortografiche, o all’uso di tabelle o spazi colorati che forniscono al bambino degli input utili a fare minore fatica.
Con l’utilizzo della tecnologia ci sono un’ampia variabilità di strumenti che possono essere utilizzati, dunque questo permetterebbe ai bambini con difficoltà in lettura ed in scrittura di diminuire le loro fatiche e vivere il percorso scolastico serenamente.
Bibliografia
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