L’importanza dello studio all’estero per gli studenti universitari

Lo studio all’estero rappresenta un’opportunità unica per gli studenti universitari, offrendo benefici sia accademici che personali. Questo articolo esplora l’importanza di queste esperienze, basandosi sui dati raccolti da AlmaLaurea, una delle principali fonti di informazioni sullo stato dell’istruzione superiore in Italia.

Benefici accademici e professionali

Secondo i dati di AlmaLaurea, gli studenti che partecipano a programmi di studio all’estero, come Erasmus, hanno una probabilità del 12,3% in più di trovare lavoro rispetto ai loro coetanei che non hanno vissuto esperienze simili. Questa differenza significativa sottolinea come le esperienze internazionali arricchiscano il curriculum e migliorino le prospettive occupazionali.

Statistiche di partecipazione

Dal 2012 al 2020, il tasso di partecipazione agli studi all’estero tra i laureati italiani è rimasto stabile tra il 12% e il 13%. Tuttavia, a causa della pandemia, questa percentuale è scesa al 9,5% nel 2021 e al 9,0% nel 2022. Questi dati evidenziano l’impatto della pandemia sulla mobilità studentesca.

Destinazioni preferite

La Spagna si conferma la destinazione più popolare, scelta dal 26,7% degli studenti italiani, seguita da Francia (13,3%), Germania (10,1%) e Portogallo (5,3%). Le destinazioni extraeuropee, come Cina e Stati Uniti, hanno visto un calo a causa della pandemia e delle restrizioni ai viaggi.

Differenze per tipo di corso

Le esperienze di studio all’estero variano anche in base al tipo di corso di laurea. Tra i laureati magistrali biennali, la partecipazione ai programmi di mobilità è diminuita di quasi 5 punti percentuali rispetto al 2020. In confronto, la riduzione è stata meno marcata tra i laureati di primo livello e quelli magistrali a ciclo unico.

Laureati di primo livello

Nel 2022, il 5,9% dei laureati di primo livello ha svolto esperienze di studio all’estero, con una leggera differenza tra coloro che intendono proseguire con il biennio magistrale (6,3%) e coloro che non lo faranno (5,1%).

Laureati magistrali biennali

Tra i laureati magistrali biennali del 2022, il 10,6% ha svolto esperienze all’estero nel biennio magistrale e un ulteriore 7,0% nel primo livello, portando il totale al 17,6%.

Nei corsi di laurea magistrale a ciclo unico, invece, la mobilità ha riguardato il 13,1% dei laureati.

Differenze per gruppo disciplinare

Le differenze per gruppo disciplinare sono notevoli. Gli studenti del gruppo linguistico hanno la maggiore probabilità di partecipare a esperienze di studio all’estero (18,4%), mentre in altri gruppi disciplinari la percentuale non supera il 13%.

Influenza della geografia dell’ateneo

Anche la posizione geografica dell’ateneo influisce sulla probabilità di partecipare a programmi di mobilità. Le università del Nord Italia mostrano una maggiore partecipazione (9,9%), con il Nord-Est che raggiunge il 10,9%. Al contrario, le università del Mezzogiorno registrano una partecipazione inferiore (6,2%), con le isole che arrivano al 7,8%.

Influenza del background socio-economico e culturale

Il background socio-economico e culturale degli studenti gioca un ruolo significativo nella partecipazione alle esperienze di studio all’estero. I laureati con genitori entrambi laureati hanno una probabilità maggiore (13,6%) rispetto a quelli con genitori con titoli di studio inferiori (5,9%). Il contesto socio-economico influenza anche la partecipazione, con il 10,9% degli studenti di estrazione elevata che studiano all’estero rispetto al 6,3% di quelli provenienti da contesti meno favoriti.

Esami e tesi all’estero

L’82,6% dei laureati che hanno studiato all’estero ha sostenuto esami poi convalidati in Italia. La percentuale è più alta tra i laureati di primo livello (90,5%) e più bassa tra i magistrali biennali (74,2%). Inoltre, il 25,1% di questi studenti ha svolto una tesi all’estero, con la quota che sale al 41,7% tra i laureati magistrali biennali.

Valutazione dell’esperienza

L’81,8% dei laureati del 2022 ha valutato positivamente la propria esperienza di studio all’estero. Considerando anche i moderatamente soddisfatti, la percentuale dei soddisfatti sale al 97,6%, indicando un elevato grado di apprezzamento per queste esperienze.

In conclusione, lo studio all’estero offre numerosi vantaggi, dall’arricchimento del curriculum all’aumento delle opportunità lavorative. Le esperienze internazionali rimangono una componente essenziale per la formazione degli studenti universitari. Promuovere e facilitare la partecipazione a programmi di mobilità è fondamentale per preparare gli studenti a un mondo sempre più globalizzato.

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