Labirinti della memoria: i disturbi cognitivi e le loro origini
La difficoltà di memoria è un sintomo frequente che spinge molte persone a consultare uno specialista neurologo. Questo problema può interferire o meno con le attività quotidiane, ma comunque viene percepito come fastidioso o preoccupante. Spesso sorge il timore che possa essere il primo segno di demenza, come l’Alzheimer o altre patologie neurologiche. In questo articolo, fornirò una breve descrizione delle cause più comuni dei disturbi di memoria, che devono essere differenziati dai semplici problemi di scarsa concentrazione, come quelli legati alla stanchezza, alla mancanza di sonno, alle frequenti cefalee o alla sindrome depressiva.
Indipendentemente dall’età, i disturbi di memoria sono spesso legati a stati depressivi, poiché durante un episodio depressivo la capacità di focalizzare l’attenzione, concentrarsi e ragionare può essere significativamente ridotta. Nei casi estremi, si può verificare una condizione chiamata “pseudodemenza“, che può essere difficile da distinguere da una demenza reale, persino per esperti. I disturbi di memoria causati dalla depressione scompaiono completamente quando lo stato d’animo ritorna alla normalità.
Un’altra causa comune è l’uso di determinati farmaci, soprattutto gli ansiolitici benzodiazepinici come EN, Tavor, Lexotan, Valium o Tranquirit. Anche altri psicofarmaci, come i neurolettici, i sedativi o i sonniferi di vario tipo come Stilnox, Zolpidem o Imovane, possono influire negativamente sulle capacità di memoria. Spesso questi trattamenti vengono prescritti senza una reale indicazione e vengono protratti nel tempo a causa della dipendenza e dell’assuefazione. Tuttavia, interromperli gradualmente può riportare la memoria a uno stato normale.
Esiste anche uno stato di memoria riconosciuto e definito solo negli ultimi 15 anni, caratterizzato da una continua dimenticanza che causa notevole sofferenza, ma senza un vero ostacolo nelle attività quotidiane (la persona è in grado di lavorare e svolgere normali attività a casa o nel tempo libero). Questo stato viene chiamato “Decadimento cognitivo lieve” o “Mild cognitive impairment” in inglese ed è considerato un fattore di rischio per lo sviluppo futuro di demenza, inclusa l’Alzheimer. Circa la metà delle persone con decadimento cognitivo lieve sviluppa in seguito una demenza. Fino ad oggi, non sono state scoperte terapie farmacologiche per ridurre il rischio o rallentare la progressione verso la demenza. Tuttavia, si raccomanda uno stile di vita sano per prevenirne l’insorgenza, evitando fattori che possono danneggiare ulteriormente la funzionalità cerebrale, come il fumo, l’alto livello di stress, una dieta poco salutare e la mancanza di attività fisica regolare.
Per quanto riguarda i disturbi di memoria legati all’età, è normale che si verifichino lievi cambiamenti nella memoria e nelle funzioni cognitive con il passare degli anni. Tuttavia, se i problemi di memoria diventano persistenti, interferiscono significativamente con le attività quotidiane e causano preoccupazione, potrebbe essere consigliabile consultare un medico per un’adeguata valutazione.
Al fine di promuovere una buona salute cerebrale e preservare la memoria, ecco alcuni consigli utili:
- Mantenere una dieta equilibrata: Seguire una dieta ricca di frutta, verdura, cereali integrali, proteine magre e acidi grassi omega-3 può favorire la salute cerebrale. Limitare il consumo di cibi ad alto contenuto di grassi saturi, zuccheri raffinati e sodio è altrettanto importante.
- Esercizio fisico regolare: L’attività fisica regolare è benefica per il cervello e può migliorare la memoria e le funzioni cognitive. Cerca di dedicare almeno 150 minuti alla settimana a esercizi aerobici moderati, come camminare, nuotare o ballare.
- Mantenere una mente attiva: Stimola il tuo cervello con attività che richiedono impegno mentale, come la lettura, i cruciverba, i giochi di memoria o l’apprendimento di nuove abilità. Mantenere una vita sociale attiva e impegnarsi in conversazioni significative può anche favorire la salute cerebrale.
- Gestire lo stress: Lo stress cronico può influire negativamente sulla memoria e sulle funzioni cognitive. Trova strategie per gestire lo stress, come la meditazione, la respirazione profonda, lo yoga o l’attività fisica. Trova anche attività che ti rilassano e ti danno piacere, come ascoltare musica, dipingere o fare passeggiate nella natura.
- Dormire bene: Il sonno di qualità è essenziale per il buon funzionamento del cervello e per consolidare la memoria. Cerca di mantenere una routine di sonno regolare e crea un ambiente di riposo confortevole.
- Limitare l’uso di alcol e sostanze stupefacenti: L’abuso di alcol e l’uso di droghe possono compromettere la memoria e le funzioni cognitive. Limita il consumo di alcol e fai attenzione all’uso di sostanze stupefacenti.
- Mantenere una buona salute generale: Condizioni mediche come l’ipertensione, il diabete, l’obesità e l’apnea del sonno possono influire negativamente sulla salute cerebrale. Fai controlli regolari e cerca di mantenere una buona salute generale.
È importante sottolineare che questi suggerimenti possono contribuire a promuovere la salute cerebrale, ma non esistono garanzie assolute nella prevenzione delle malattie neurodegenerative o dei disturbi di memoria. Se hai preoccupazioni riguardo alla tua memoria o alle tue funzioni cognitive, consulta sempre un medico per una valutazione approfondita e un consiglio personalizzato.