La nascita di un padre: consigli per neo-papà
Il padre è, storicamente, la figura genitoriale meno riconosciuta e valorizzata: per lungo tempo, infatti, gli è stato attribuito un ruolo di “genitore ausiliario”, di mero supporto alla madre, e gli studi in materia di genitorialità si sono concentrati esclusivamente sulla madre e sul suo rapporto con il bambino.
Tuttavia, le trasformazioni, i cambiamenti e le sfide che affronta la madre possono essere riscontrate anche nella figura paterna già durante la gravidanza e il modo in cui il padre si comporta in questo delicato periodo può condizionare fortemente lo sviluppo del bambino e di un clima familiare sereno.
L’evoluzione del ruolo paterno
Dopo secoli di totale assenza o scarsa considerazione, a partire dall’Ottocento il ruolo del padre all’interno della famiglia è stato posto al centro dell’attenzione ed è diventato oggetto di studio nell’ambito della sociologia, della psicologia e della narrativa. I processi culturali, economici e politici che hanno caratterizzato il diciannovesimo secolo, infatti, hanno portato la figura del padre ad essere collocata come “ideale regolativo” (basti pensare alla “diligenza del buon padre di famiglia”, ancora presente nel nostro Codice Civile) delle prassi politiche e come individuo rappresentativo degli usi e dei costumi della società.
Inoltre, nell’Ottocento si assiste anche a un aumento dell’attenzione nei confronti dell’infanzia e della pedagogia e il ruolo del padre viene riscoperto – per quanto come figura autoritaria, responsabile di impartire l’educazione con severità e compostezza.
Tuttavia, è nel Novecento che la figura paterna conosce una vera e propria rivoluzione, grazie agli studi di psicologia condotti da Sigmund Freud sugli effetti che il rapporto padre-figlio ha sullo sviluppo del bambino, sulla sua crescita psico-emotiva e sul suo benessere anche in età adulta, evidenziando la necessità di un padre presente, attento e amorevole.
Essere papà durante la gravidanza
Diventare genitore è, certamente, uno dei passaggi più significativi nella transizione all’età adulta: da un lato, perché rivoluziona completamente la percezione del proprio ruolo nel mondo (da individuo autonomo e indipendente a “caregiver” al servizio di una nuova creatura), dall’altro, perché modifica significativamente anche il rapporto di coppia, che si trova chiamata a ridefinire la propria identità relazionale.
Già durante la gravidanza, infatti, viene a crearsi un triangolo padre-madre-bambino in cui il nascituro è completamente dipendente dalla madre che, a sua volta, si appoggia al compagno per ottenere il sostegno e il supporto necessario. Il bambino inizia a influenzare i propri genitori ancor prima di venire al mondo e, per questo motivo, già in questa fase risulta cruciale la percezione della competenza genitoriale da parte dei futuri genitori.
Tutti i dubbi, le paure e le insicurezze legate a questo enorme cambiamento, infatti, coinvolgono entrambi i genitori e, soprattutto nel caso di una prima gravidanza, può essere molto utile frequentare un corso di accompagnamento alla nascita o rivolgersi a un educatore perinatale per ottenere guida, supporto pratico e raccomandazioni.
Essere papà dopo la nascita (o l’adozione)
Subito dopo la nascita, il papà può ritrovarsi in una posizione di secondo piano rispetto alla madre e, di conseguenza, sentirsi isolato o escluso. In realtà, grazie a questo punto di vista “esterno”, ha la possibilità di osservare la situazione con maggior chiarezza: le condizioni della mamma, il rapporto fra la mamma e il bambino, l’intervento dei parenti, l’ambiente circostante, e così via. In questo modo, oltre a una visione “interna” al nucleo familiare, è in grado di rivolgere con più facilità lo sguardo verso l’esterno, riconoscendo e portando all’attenzione le esigenze che la compagna, coinvolta in modo totalizzante dal suo ruolo di madre, potrebbe non vedere.
Ad esempio, il papà può facilitare il ritorno della mamma a quegli aspetti della sua vita che con la maternità rischia di trascurare (amicizie, hobby, opportunità di carriera, ecc.), oppure può prestare attenzione ai comportamenti manifestati dal bambino per favorire l’acquisizione di regole relazionali e comportamentali.
In questo modo, il papà può dare un contributo specifico rispetto alla madre, svolgendo una funzione di sostegno, “bilancia” e incoraggiamento nei confronti del bambino e della compagna.
Per approfondire
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- Il corso online La paternità consapevole – Dalla nascita del figlio, alla nascita del padre, tenuto dalla docente Sara D’Ambrosio, Psicologa Clinica e della Salute, Psicoterapeuta Dinamico Breve, approfondisce il significato di paternità e, in particolare, di paternità consapevole. Il corso fornisce allo studente gli strumenti per conoscere la storia e l’evoluzione del concetto di paternità, acquisire le competenze necessarie per lo sviluppo di una paternità consapevole.
- Il corso online Educazione alla genitorialità nell’era digitale, tenuto dalla docente Angela Pisa, Pedagogista clinico, esperto disturbi spettro autistico, esperto disturbi di apprendimento, operatore specializzato alla comunicazione ed autonomia, si pone l’obiettivo di fornire suggerimenti e strategie per la crescita armonica dei figli, educando all’indipendenza ed all’autonomia. Il corso affronta il tema della genitorialità e della consapevolezza delle competenze genitoriali nel corso della crescita dei figli, in un periodo storico in cui vengono privilegiati canali differenti nella comunicazione, dove sono cambiati i valori di riferimento, dove l’apparire conta più dell’essere.