La Lingua Italiana dei Segni (LIS) come nuova materia scolastica?
La diffusione della LIS nel nostro Paese, è piuttosto recente, eppure già è un argomento molto diffuso. Essa, ha iniziato a diffondersi come una lingua vera e propria, dotata di regole, segni e simboli propri già a partire dagli anni ’80.
Diversi studiosi promuovono l’idea di diffondere l’incremento di tale lingua all’interno delle istituzioni scolastiche, di ogni ordine e grado.
Tali studiosi, sottolineerebbero come imparare la lingua dei segni per un popolo, sarebbe indice di cultura e permetterebbe di godere di notevoli vantaggi anche per le persone udenti.
Quali vantaggi ha la LIS per le persone udenti?
Studiare la LIS per un individuo non udente, sarebbe l’unico modo per favorire il processo di comunicazione, di socializzazione e di inclusione scolastica e lavorativa.
Tuttavia, anche un individuo udente, potrebbe trarre notevoli benefici in termini cognitivi e psicologici, apprendendo tale idioma.
Innanzitutto, essendo la LIS, come già detto in precedenza, una lingua a tutti gli effetti, l’individuo che si espone ad essa, godrebbe di tutti i benefici di un cervello bilingue, quali ad esempio una maggiore flessibilità e una prevenzione verso le malattie neurodegenerative.
Nello specifico, la LIS, rinforzerebbe i processi di percezione e memoria visiva, favorendo il contatto oculare e la capacità di concentrazione.
La comunicazione mediante LIS, inoltre, dato che utilizza sia la componente manuale, che le espressioni corporee e facciali, promuoverebbe nell’individuo una maggiore comprensione circa le componenti espressive dell’interlocutore, favorendo così l’empatia.
Più precoce sarebbe inoltre l’esposizione ad una nuova lingua, più essa apparirebbe semplice da imparare e i suoi benefici potenziati. Per tale ragione, promuovere l’insegnamento della LIS a partire dalla Scuola Primaria e inserirla come materia scolastica, potrebbe essere considerato un valido percorso di crescita psico-emotiva per tutti gli individui.
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