La disortografia: strumenti compensativi efficaci attraverso le nuove tecnologie
A cura di Sara Mazzocchio
La disortografia, un disturbo specifico dell’apprendimento (DSA), si caratterizza per difficoltà significative nella corretta riproduzione grafemica delle parole. Questo disturbo può compromettere le prestazioni scolastiche degli studenti e influire negativamente sul loro benessere emotivo e psicologico (Lyon, Shaywitz, & Shaywitz, 2003).
Negli ultimi anni, l’introduzione di strumenti compensativi basati su tecnologie avanzate ha dimostrato una significativa efficacia nel supportare gli studenti con disortografia. Tali strumenti, come i software di videoscrittura con correzione automatica e i programmi di supporto fonologico, contribuiscono a migliorare le abilità ortografiche, riducendo gli errori e aumentando la fiducia e l’autonomia dello studente (Bakker, 2019; Cipollone et al., 2021).
L’uso di tecnologie assistive ha mostrato di ridurre il carico cognitivo durante la scrittura, permettendo agli studenti di concentrarsi maggiormente sui contenuti (Ecalle et al., 2020). Inoltre, tali strumenti promuovono una maggiore inclusività nelle classi, consentendo a studenti con DSA di partecipare in modo più attivo e meno stigmatizzante (Snowling & Hulme, 2020).
La ricerca futura dovrebbe focalizzarsi sull’ottimizzazione di queste tecnologie e sulla formazione degli insegnanti per sfruttare appieno il loro potenziale nel contesto didattico.
Introduzione: Come si manifesta la disortografia
La disortografia si manifesta principalmente attraverso una compromissione significativa della correttezza ortografica, gli individui affetti da tale disturbo tendono a commettere errori ortografici, grammaticali e di punteggiatura in maniera sistematica. (Corti & Trentin,2012). Tali errori ricorrenti e la difficoltà nel mantenere una scrittura fluida rappresentano i tratti distintivi del disturbo, queste difficoltà, tuttavia, possono variare notevolmente sia in relazione al tipo di errore, sia da un individuo all’altro. (Ferri e Tini, 2007)
Errori ortografici sistematici: Gli individui affetti da disortografia presentano errori ortografici ripetuti che vanno oltre i semplici refusi, questi possono includere omissioni, aggiunte o sostituzioni di lettere, nonché confusione tra lettere visivamente o foneticamente simili. Tali errori riflettono una difficoltà nell’automatizzazione dei processi ortografici e nella memorizzazione a lungo termine delle regole ortografiche (Corti e Trentin, 2012).
Difficoltà con la punteggiatura e la grammatica: Le problematiche non si limitano esclusivamente all’ortografia, ma si estendono anche all’uso corretto della punteggiatura e alla conformità alle regole grammaticali. Gli individui disortografici mostrano spesso difficoltà nell’impiego appropriato dei segni di interpunzione e nel rispettare le convenzioni grammaticali nella produzione scritta. Problemi con la scrittura fluida: La disortografia può compromettere la fluidità della scrittura, rendendo il processo di stesura lento e faticoso. Ciò si verifica perché l’individuo è costretto a concentrarsi costantemente sulla forma corretta delle parole, a discapito della libera espressione del pensiero. Questa difficoltà compromette la qualità della produzione scritta e la capacità di comunicare in modo efficace (Sartori e Job, 2007).
Variabilità degli errori: Gli errori ortografici nei soggetti disortografici mostrano una significativa variabilità in base al contesto e al grado di familiarità con le parole. Tale variabilità suggerisce una difficoltà nel consolidamento e nell’applicazione stabile delle regole ortografiche (Bouchard e Shulman, 2006).
Difficoltà nella trascrizione di testi: Gli individui affetti da disortografia possono sperimentare notevoli difficoltà anche nella trascrizione di testi, con errori che si manifestano persino nella scrittura di parole conosciute. Questo fenomeno risulta particolarmente evidente in attività di scrittura rapida o sotto pressione (Mazzoni e Tressoldi, 2011).
Strumenti compensativi: cosa sono e loro l’efficacia
L’utilizzo di strumenti compensativi risulta essenziale per sostenere le persone con disortografia, poiché tali ausili contribuiscono a superare le specifiche difficoltà legate alla scrittura. L’impiego di tecnologie di supporto, quali software di correzione ortografica e programmi di dettatura, si dimostra particolarmente utile, poiché consente di identificare e correggere gli errori in tempo reale, migliorando l’accuratezza del testo. Tali strumenti riducono il carico cognitivo associato al processo di scrittura, permettendo all’individuo di concentrarsi maggiormente sui contenuti piuttosto che sulle forme ortografiche (Bouchard e Shulman, 2006).
1.1 Facilit office
Facilit Office rappresenta un avanzato strumento tecnologico concepito per supportare studenti con disturbi specifici dell’apprendimento (DSA), con un focus particolare su dislessia e disortografia. Integrato nella suite Microsoft Office, Facilit Office fornisce un ambiente assistivo che potenzia le capacità di scrittura e lettura attraverso diverse funzionalità avanzate. Tra queste, un correttore ortografico e grammaticale potenziato, capace di individuare errori tipici della disortografia, come omissioni, inversioni e confusione tra suoni simili (Tressoldi, 2007), un sistema di sintesi vocale che consente agli studenti di ascoltare il proprio testo e confrontarlo con le intenzioni originali (Cornoldi e Tressoldi, 2012), e un predittore del testo che riduce la probabilità di errori durante la digitazione (Frith, 1997). Un dizionario personalizzabile, inoltre, consente agli utenti di evitare segnalazioni di errore su parole di uso frequente, mentre il riconoscimento automatico degli errori comuni (Tressoldi et al., 2001) ottimizza il processo di correzione. Il software si distingue anche per la sua flessibilità d’uso, applicabile in ambito domestico e scolastico, con possibilità di integrazione nei piani educativi personalizzati (MIUR, 2011), e per il supporto multilingue, rendendolo adatto a contesti educativi internazionali. Infine, la capacità di facilitare la creazione di mappe concettuali supporta la pianificazione e l’organizzazione delle idee, riducendo gli errori di scrittura (Boscolo, 2004). Questo programma mira, dunque, a promuovere l’autonomia degli studenti nella gestione della scrittura, incrementando la fiducia nelle proprie abilità e alleviando l’ansia associata alla produzione scritta. L’obiettivo primario è favorire l’autonomia dello studente nella scrittura e revisione del testo, migliorando la fiducia nelle proprie capacità e riducendo l’ansia legata all’atto di scrivere. L’adozione del software da parte degli insegnanti nei piani educativi personalizzati (PEP) e nei piani didattici personalizzati (PDP) è in linea con le indicazioni della normativa sui DSA (MIUR, 2011), dimostrandosi utile non solo durante la stesura di elaborati scritti, ma anche nella preparazione di materiali didattici e nello studio autonomo. Le basi teoriche che supportano le sue funzionalità si ancorano a diversi modelli cognitivi e pedagogici. Il modello cognitivo della scrittura di Hayes e Flower (1980), ad esempio, descrive il processo di scrittura come articolato in tre fasi: pianificazione, traduzione e revisione.
Nella pianificazione, Facilit Office agevola l’organizzazione delle idee tramite le mappe concettuali; nella fase di traduzione, il correttore ortografico e la predizione del testo riducono gli errori ortografici; nella revisione, la sintesi vocale consente agli studenti di rilevare autonomamente discrepanze tra testo scritto e pensato.
La Teoria della doppia via, che distingue un percorso fonologico e uno lessicale nel processamento delle parole, trova applicazione nel supporto fornito dal software, infatti, compensa le difficoltà fonologiche tipiche della disortografia mediante strumenti come il suggerimento delle parole e il correttore avanzato, che riconosce specifici errori fonologici. (Coltheart et al. 2001).
L’approccio neuropsicologico alla disortografia evidenzia l’impatto di specifiche disfunzioni cerebrali sull’elaborazione linguistica, con confusione tra suoni e lettere simili. Facilit Office risponde a queste problematiche grazie alla sintesi vocale, che potenzia l’interazione tra i canali uditivi e visivi, migliorando la consapevolezza ortografica e la capacità di autocorrezione. (Frith, 1997). Le tecnologie assistive per l’apprendimento rappresentano un elemento cruciale per l’inclusione educativa. Facilit Office, attraverso strumenti di predizione del testo e correzione automatica, consente agli studenti con DSA di concentrarsi maggiormente sui contenuti, riducendo l’impatto delle difficoltà formali. (Hecker e Engstrom, 2011), Infine, la teoria del carico cognitivo fornisce un ulteriore quadro interpretativo per comprendere l’efficacia del programma. Riducendo il peso cognitivo richiesto dalla gestione simultanea di processi complessi come la grammatica e l’ortografia, il software
libera risorse cognitive, permettendo allo studente di focalizzarsi sui contenuti e migliorare la performance complessiva. (Sweller 1988). In aggiunta, l’approccio metacognitivo trova applicazione nel feedback immediato offerto dal software, che incoraggia gli studenti a riflettere sui
propri errori e a sviluppare strategie di autocorrezione, potenziando così la loro consapevolezza e fiducia nelle proprie capacità di scrittura (Flavell, 1979).
1.2 Dal suono al segno
Il programma “Dal Suono al Segno” rappresenta un percorso pedagogico strutturato per il sostegno dei bambini affetti da disortografia, una condizione specifica che compromette la corretta trasposizione del linguaggio verbale in segni scritti, ovvero grafemi. Fondato su un approccio graduale e progressivo, tale programma mira a potenziare la consapevolezza fonologica, la corrispondenza tra suoni e segni, nonché le competenze ortografiche, attraverso un insieme di attività sistematicamente organizzate. La struttura del programma si articola in fasi successive, ciascuna delle quali consente agli studenti di acquisire, in modo progressivo, competenze sempre più complesse. Ogni fase contempla esercizi mirati al rafforzamento del legame tra fonemi, ossia i suoni del linguaggio verbale, e i grafemi, ovvero i segni scritti corrispondenti. Tale approccio è corroborato dalle ricerche di Tressoldi et al. (2008), le quali evidenziano l’importanza di un apprendimento scalare per il successo degli alunni affetti da disortografia. (Tressoldi et al. 2008).
La prima fase si focalizza sullo sviluppo della consapevolezza fonologica, una capacità fondamentale per distinguere e percepire i suoni del linguaggio verbale, prerequisito essenziale per una corretta scrittura. Gli studenti vengono coinvolti in esercizi che comprendono l’identificazione e la discriminazione di suoni all’interno delle parole, la segmentazione di queste ultime in fonemi, nonché la loro ricomposizione per formare parole. Gli studi condotti hanno dimostrato l’efficacia di una robusta consapevolezza fonologica nel migliorare sia le competenze di lettura che quelle di scrittura. (Bradley & Bryant, 1983).
Nella fase successiva, l’attenzione si sposta sulla corrispondenza tra suono e segno. Una volta che gli studenti hanno sviluppato una solida base di consapevolezza fonologica, essi apprendono a collegare correttamente i suoni percepiti ai corrispondenti grafemi. Particolare enfasi è posta sui suoni complessi o simili, che spesso costituiscono fonte di errore per i bambini con disortografia. Le attività proposte includono la scrittura ripetuta di parole contenenti fonemi complessi e dettati mirati, seguendo quanto evidenziato da Treiman (1993), secondo cui la pratica ripetitiva è cruciale per consolidare l’associazione suono-segno. (Treiman, 1993).
La terza fase del percorso si concentra sull’acquisizione della scrittura ortografica. Dopo aver assimilato le competenze fonologiche e la corrispondenza tra suono e grafema, gli studenti iniziano a esercitarsi nella scrittura corretta di parole, frasi e testi più articolati. Gli strumenti didattici utilizzati, come i dettati ortografici, mirano a consolidare le abilità acquisite e a rafforzare le regole ortografiche. La pratica regolare di dettati ortografici può determinare significativi miglioramenti nelle capacità di scrittura degli studenti con disortografia.
Un elemento distintivo del programma “Dal Suono al Segno” è rappresentato dalle attività multisensoriali, tali attività combinano stimoli visivi, uditivi e tattili per ottimizzare la memorizzazione e l’apprendimento. I bambini, ad esempio, possono tracciare le lettere mentre ascoltano i suoni corrispondenti o manipolare materiali per formare le lettere associate ai suoni. (Hulme & Snowling, 2009).
L’efficacia di questo approccio si basa sugli studi di Mayer (2002), che evidenziano come l’integrazione multisensoriale favorisca l’apprendimento, il programma include altresì strategie metacognitive, incoraggiando gli studenti a riflettere sui propri processi di apprendimento. (Mayer, 2002). Grazie al feedback continuo durante le attività, gli studenti sono stimolati a riconoscere autonomamente gli errori e a sviluppare strategie per correggerli. Il programma “Dal Suono al Segno” trova il suo fondamento su solide teorie scientifiche che hanno dimostrato l’efficacia di interventi specifici per il trattamento della disortografia, un disturbo specifico dell’apprendimento (DSA) che riguarda la difficoltà nella corretta trascrizione del linguaggio parlato in segni grafici.
Le basi scientifiche di tale programma affondano le loro radici in studi che riguardano la consapevolezza fonologica, la corrispondenza suono-segno e le strategie multisensoriali, che sono ampiamente accettati nella comunità accademica e educativa. Una delle teorie principali che guida il programma è quella della consapevolezza fonologica. La consapevolezza fonologica, definita come la capacità di riconoscere e manipolare i suoni all’interno del linguaggio, è un prerequisito essenziale per una scrittura efficace.
Gli studi di Bradley e Bryant (1983) hanno dimostrato che l’acquisizione di abilità fonologiche precoci è un forte predittore del successo in lettura e scrittura. I bambini che hanno difficoltà a segmentare le parole in fonemi e a riconoscere le unità sonore tendono ad avere problemi nella corrispondenza fonema-grafema, che è cruciale per la scrittura corretta. (Bradley & Bryant, 1983).
Il programma si fonda su tali evidenze, includendo esercizi mirati a migliorare la percezione e la discriminazione dei suoni, favorendo così un apprendimento ortografico progressivo. Successivamente, si affronta il legame tra fonemi e grafemi, una fase cruciale per superare le difficoltà disortografiche, sottolineando l’importanza di consolidare la capacità dei bambini di associare i suoni ai simboli grafici corrispondenti. Le attività del programma che includono dettati mirati e ripetizione di parole con fonemi complessi riflettono proprio questa necessità. L’associazione ripetitiva tra suono e segno favorisce la creazione di connessioni stabili tra linguaggio parlato e scritto, un aspetto cruciale per gli studenti con DSA. (Treiman, 1993). In aggiunta, il programma integra approcci basati su strategie multisensoriali, un metodo che si è rivelato particolarmente utile per bambini con difficoltà di apprendimento. Le attività che coinvolgono simultaneamente stimoli visivi, uditivi e tattili si basano su come l’apprendimento multisensoriale incrementi significativamente la capacità di memorizzazione e consolidamento delle informazioni. Tracciare le lettere mentre si ascoltano i suoni corrispondenti o utilizzare materiali manipolabili per creare lettere permette ai bambini di acquisire competenze attraverso percorsi di apprendimento più completi e integrati. (Mayer, 2002).
Un altro pilastro teorico su cui si fonda il programma è l’utilizzo di strategie metacognitive, che favoriscono una riflessione attiva da parte degli studenti sui propri processi di apprendimento. Si dimostra come la consapevolezza dei propri processi cognitivi sia fondamentale per migliorare le prestazioni in compiti complessi come la scrittura. Il programma “Dal Suono al Segno” si avvale di queste teorie, incoraggiando gli studenti a riconoscere e correggere i propri errori attraverso il feedback continuo e attività di autocorrezione. Questo approccio metacognitivo permette ai bambini di sviluppare un’autonomia nell’apprendimento, migliorando la loro capacità di autovalutazione e di autocorrezione, elementi essenziali per il successo scolastico. (Flavell, 1979).
Conclusione
In conclusione, sia il programma Facilit Office che il percorso educativo Dal Suono al Segno rappresentano strumenti compensativi di grande rilevanza per supportare gli studenti con disortografia, fornendo loro soluzioni efficaci basate su solide teorie scientifiche. Entrambi gli interventi, seppur con approcci differenti, rispondono all’esigenza di facilitare il processo di apprendimento della scrittura attraverso l’integrazione di tecnologie assistive e strategie didattiche mirate. Facilit Office si distingue per la sua capacità di adattarsi a un ambiente digitale diffuso come quello di Microsoft Office, supportando i bambini con disortografia tramite la correzione ortografica avanzata, la sintesi vocale e la predizione del testo, riducendo il carico cognitivo e migliorando l’autonomia.
D’altra parte, Dal Suono al Segno adotta un approccio progressivo che, attraverso fasi specifiche come la consapevolezza fonologica e la corrispondenza suono-segno, permette agli studenti di sviluppare competenze scrittorie a partire dalla percezione dei suoni fino alla produzione ortografica corretta. L’importanza di questi strumenti risiede nella loro capacità di personalizzare l’intervento educativo, adattandosi alle necessità individuali degli studenti e offrendo un percorso che riduce significativamente l’impatto delle difficoltà legate alla disortografia.
Essi non solo forniscono un supporto pratico nella scrittura, ma promuovono anche lo sviluppo di abilità metacognitive, migliorando la consapevolezza degli studenti riguardo ai propri processi di apprendimento. Di conseguenza, favoriscono l’autonomia, la motivazione e la fiducia, elementi cruciali per il successo scolastico e il benessere psicologico di chi affronta quotidianamente sfide legate ai disturbi specifici dell’apprendimento. L’integrazione di tali tecnologie nel contesto educativo non è solo un supporto, ma una leva fondamentale per garantire un’educazione inclusiva e accessibile, in linea con le direttive internazionali sui disturbi dell’apprendimento.
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