LA LEZIONE È TRATTA DAL CORSO ONLINE: LA COMUNICAZIONE AUMENTATIVA ALTERNATIVA (CAA) NEI DISTURBI DEL LINGUAGGIO
CAA: Inclusione scolastica di studenti con complessi bisogni comunicativi
Parliamo ora di inclusione scolastica nella CAA di studenti con complessi bisogni comunicativi. Usiamo il termine di inclusione scolastica per riferirci alle pratiche ed ai risultati attesi che avvengono all’interno di una classe frequentata da studenti, solitamente della stessa età cronologica dello studente con complessi bisogni comunicativi. Per prima cosa l’inclusione scolastica richiede che lo studente sia un membro effettivo della classe. L’appartenenza a una classe richiede inoltre che lo studente abbia accesso a validi ruoli sociali e ai simboli di appartenenza che riflettano appunto una visione di equità e reciprocità con i compagni non disabili. Vediamo adesso degli esempi di indicatori di appartenenza ad una classe. Innanzitutto lo studente frequenta la stessa scuola dove andrebbe, se non avesse una disabilità; inoltre membro di una classe appropriata alla sua età; il nome dello studente presente in tutti gli elenchi della classe, elenchi di gruppi scritti su cartelloni, liste di lavoro o altro. Gli interventi di supporto vengono forniti principalmente dopo la discussione che si è effettuata in classe. Lo studente inoltre viene notato gli stessi materiali preparati per tutti gli studenti senza disabilità ricevendo supporto, quindi modifiche adattamenti qualora fosse necessario. Lo studente cambia classe con gli altri studenti e arriva ed esce nello stesso momento. Lo studente ha un armadietto o un appendiabiti come gli altri studenti non disabili. Lo studente utilizza lo stesso scuolabus dei suoi compagni senza disabilità, quindi secondo l’inclusione scolastica, richiede che tutti gli studenti partecipino attivamente alle attività accademiche e sociali della classe e quindi partecipare alla vita sociale della classe significa anche che lo studente con complessi bisogni comunicativi sta con i compagni durante la ricreazione. Ha un compito all’interno della classe se tutti lo hanno, partecipa a riunioni/raduni/balli scolastici come fanno gli altri studenti quindi partecipare alla vita accademica della classe significa che con vari tipi di supporto uno studente con complessi bisogni comunicativi viene coinvolto in attività didattiche all’interno di un grande o piccolo gruppo; risponde alle domande dell’insegnante; presenta relazioni orali e fa i compiti correlate al curriculum scolastico seguito dai suoi compagni.
Vediamo ora invece quali sono degli indicatori della partecipazione degli studenti a routine, attività e lezioni della classe:
- lo studente partecipa stando negli ambienti abituali alle routine della classe e della scuola ad esempio prenotazione dei pasti, lavori, commissioni, pranzo. Lo studente partecipa ai giochi della scuola, alle uscite ed altre attività nella comunità; partecipa alla didattica della classe attraverso routine simili a quelli degli studenti non disabili come ad esempio discussioni in classe, lavora in piccolo gruppo, lavora alla lavagna.
- lo studente è chiamato a rispondere alle domande dell’insegnante quanto gli altri studenti senza disabilità. Inoltre è un modo per comunicare gli stessi messaggi accademici richiesti agli altri all’interno delle routine di insegnamento quindi alle discussioni in classe quindi espone idee, risponde a domande, condivide informazioni quando richiesto, parla con i compagni eccetera ma anche alla lavagna scrive le risposte e disegna. Ma anche in un piccolo gruppo quindi fa commenti con i compagni, scambia informazioni, prende appunti. Inoltre lo studente fa i compiti o altri lavori con adattamenti qualora necessario uguali o comunque simili a quelli fatti dagli altri studenti senza disabilità.
- lo studente partecipa ad attività iniziative formative extrascolastiche appropriate all’età, simili a quelli dei compagni senza disabilità. Inoltre lo studente partecipa ai balli scolastici, alle riunioni, ai raduni sportivi e ad altri eventi extra curriculari quanto gli altri compagni senza disabilità. Inclusione scolastica significa in questo senso che lo studente con complessi bisogni comunicativi acquisisce competenze significative e rilevanti in tutte le aree di studio.
Quindi a questo proposito ogni anno nel Piano Educativo Individualizzato (chiamato PEI) vengono specificati gli obiettivi relativi ai contenuti del curriculum scolastico standard e anche le abilità funzionari necessarie per la partecipazione nella scuola e nella comunità. Indubbiamente fare tutto questo non è un compito semplice e richiede una continua collaborazione tra gli insegnanti, gli amministratori scolastici e tutti i membri del team di Comunicazione Aumentativa Alternativa (CAA) con incluso lo studente con complessi bisogni comunicativi e tutta la sua famiglia quindi un efficace sistema di comunicazione aumentata alternativa appropriato per l’età e per il contesto e che quindi tenga conto delle varie abilità. Rappresenta sicuramente uno strumento critico per gli studenti con complessi bisogni comunicativi poiché la partecipazione sociale e accademica nelle classi normali richiede molti tipi di comunicazione.
Riguardo al passaggio dalla scuola dell’infanzia alla scuola primaria, spesso quando inizia la scuola primaria, molti studenti con complessi bisogni comunicativi hanno comunque spesso la difficoltà di comunicare in quanto spesso quando c’è questo passaggio alla scuola primaria passano molti mesi prima di implementare un buon programma di comunicazione aumentativa alternativa. Quindi passano molti mesi e anche anni a volte in attività valutative appunto finalizzate a dar loro un appropriato sistema di comunicazione aumentativa alternativa (CAA). Quindi una soluzione a questo problema di tempistica di ritardo è quella di fornire precocemente gli interventi di comunicazione aumentativa alternativa ai bambini con complessi bisogni comunicativi durante gli anni precedenti quindi prima dell’ingresso nella scuola primaria.
Vediamo ora quali sono le abilità auspicabili secondo gli insegnanti appunto per l’ingresso nella scuola:
- riguardo l’abilità sociale, il bambino in questo coopera rispetto ai turni e si relaziona con gli altri bambini, ha il controllo di sé e interagisce senza aggressività; è curioso e interessato a eventi e attività a lui non familiare; presta attenzione e ascolta l’insegnante; inoltre è in grado di giocare in modo indipendente con gli altri bambini.
- riguardo l’area della comunicazione, il bambino è in grado di esprimere sentimenti e bisogni (come abbiamo già detto) quindi è in grado di chiedere aiuto, sa comunicare i propri desideri, i propri bisogni. Inoltre chiede ai compagni informazione ma anche assistenza. Inizia e mantiene appropriate interazioni con i compagni, è in grado anche di rispondere alle domande.
- riguardo l’area delle attività in classe, il bambino, come abbiamo già detto, è in grado di seguire le routine stabilite dalla classe; è in grado di usare adeguatamente i giochi e altro materiale; rispetta la proprietà degli altri; segue le direttive di gruppo e quelle individuali; accetta osservazioni positive e correzioni e cambia comportamento se necessario.
Quindi lo specifico processo di programmazione appunto del passaggio dalla scuola dell’infanzia alla scuola primaria, dipende dal distretto scolastico e dalle persone coinvolte e ovviamente può variare notevolmente da un caso ad un altro. Tuttavia possono essere fornite alcune linee guida generali. Ad esempio durante i primi mesi dopo il passaggio alla scuola primaria, lo staff della nuova scuola, deve fare molta attenzione ai bisogni del bambino al fine di evitare di reinventare tutto quindi fornendo interventi non necessario ripetendo quelli già attuati in precedenza. Quindi il team di comunicazione aumentativa alternativa (CAA), in questo caso, non dovrebbe modificare il preesistente sistema di comunicazione durante il primo anno scolastico a meno che non sia indispensabile quindi per una questione di continuità sarebbe utile utilizzare lo stesso programma di comunicazione aumentativa alternativa che il bambino utilizzava nella scuola dell’infanzia. Quindi se un bambino è stato ben preparato per la scuola non dovrebbero essere necessari cambiamenti drastici al suo sistema di comunicazione. Inoltre che il team di professionisti di comunicazione aumentativa alternativa (CAA) dovesse effettuare dei sostanziali cambiamenti, il bambino, in questo caso, rischierebbe di rimanere indietro rispetto a tutti gli altri studenti dal punto di vista accademico perché appunto occupato imparare ad usare il nuovo sistema di comunicazione. Se gli interventi di comunicazione aumentativa alternativa precedenti all’ingresso nella scuola primaria fossero stati inadeguati, in questo caso il team di comunicazione aumentativa alternativa (CAA) della scuola primaria, dovrà affrontare questo difficile problema e decidere quindi di intervenire in una maniera intensiva durante questi primi anni sebbene bene questo non sia un periodo ottimale in quanto il bambino deve apprendere anche le materie accademiche.
Quindi lo staff scolastico deve incrementare necessariamente le proprie conoscenze e le abilità per facilitare gli sforzi comunicativi dei bambini che si affidano alla comunicazione aumentativa alternativa (CAA) ai membri dello staff devono imparare un nuovo sistema di comunicazione aumentativa alternativa durante tutto il corso dell’anno scolastico la possibilità dello studente di partecipare alla vita della classe potrebbe, in questo caso, essere compromesso. Un modo per evitare questo problema è quello di individuare una persona (come ad esempio un educatore) che segua lo studente fin dal periodo pre-scolastico e poi alla scuola primaria specialmente se il suo sistema di comunicazione aumentativa alternativa (CAA) necessita di particolari competenze specialistiche per essere utilizzato. Quando ciò non è possibile, la formazione di un facilitatore all’interno della scuola primaria, prima dell’inizio dell’anno scolastico, dovrebbe essere un aspetto prioritario nella pianificazione di questi delicati momenti di passaggio dalla scuola dell’infanzia alla scuola primaria.
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