La componente corporea dell’apprendimento
L’apprendimento, soprattutto nella prima infanzia, passa innanzitutto dal corpo e dal movimento. In quella che Piaget definisce “fase senso-motoria” (dalla nascita ai due anni), infatti, il bambino fa esperienza del mondo intorno a sé attraverso il proprio corpo, con l’osservazione, l’interazione e la manipolazione degli oggetti. Non deve stupire, quindi, che il corpo rappresenti un importante strumento di apprendimento in età evolutiva.
Il ruolo del corpo nell’apprendimento
Recenti studi di neuroscienze hanno mostrato, attraverso un’analisi basata sul brain-mapping, come alcune zone del cervello coinvolte in attività di apprendimento (leggere, scrivere, risolvere operazioni matematiche) siano utilizzate anche per l’esecuzione di alcuni movimenti, come ad esempio saltare e lanciare la palla (con le mani o con i piedi).
Questo interessante risultato conferma un’ipotesi già teorizzata e difesa da molti pedagogisti, tra cui, ad esempio Maria Montessori: lo sviluppo motorio e l’attività fisica sono strettamente legati allo sviluppo cognitivo e alla capacità di apprendimento. Infatti, sebbene all’epoca fosse impossibile da dimostrare, già nelle sue prime teorie la Montessori aveva intuito il ruolo centrale del movimento nell’attivazione e nello sviluppo neurale, suggerendo una metodologia didattica basata proprio sulla libera esplorazione e il libero movimento nello spazio. In questo modo, aveva notato come fosse possibile “allenare” allo stesso tempo sia le capacità connesse alla motricità sia quelle che consentono al bambino di imparare e raffinare il proprio ragionamento.
Tuttavia, la componente corporea non influenza solo la sfera cognitiva, ma anche quella psicologica. Sentirsi a proprio agio nel proprio corpo e avere una buona consapevolezza corporea, infatti, vuol dire sviluppare una buona autostima, fiducia in sé e sicurezza nelle proprie capacità, avere il coraggio e la curiosità di esplorare l’ambiente circostante e muovervisi liberamente.
Un bambino che si sente sicuro nel suo corpo riesce ad adattare più efficacemente il proprio movimento allo spazio e al tempo che ha disposizione, è in grado di eseguire sequenze di movimenti con fluidità, seguire il “ritmo” (ad esempio di un brano musicale o di una filastrocca) e pianificare con accuratezza i propri gesti.
Come favorire l’apprendimento attraverso il movimento
Nella fase senso-motoria, ovvero quando il bambino inizia a muoversi, calciare e afferrare gli oggetti per portarli alla bocca, il bambino comincia ad arricchire il suo “bagaglio” di esperienze e di informazioni circa gli elementi (cose e persone) che fanno parte del suo mondo. In questo modo, iniziano a formarsi e avviarsi nella mente del piccolo tutti quei processi, sia cognitivi che motori, necessari per lo sviluppo della sua capacità di apprendimento.
Sebbene possa sembrare controintuitivo, il modo migliore per stimolare l’attitudine all’apprendimento del bambino è proprio quello di lasciarlo libero di muoversi nell’ambiente circostante in autonomia, senza supporti o aiuti (girelli, sdraiette ecc.).
Il bambino, infatti, nutre una spinta naturale e spontanea verso l’esplorazione dell’ambiente attraverso il proprio corpo e i propri movimenti e, per questo motivo, non è necessario sostenerlo o aiutarlo in modo diretto, ma è sufficiente far sì che gli spazi in cui si muove siano sicuri e a misura di bambino.
Allo stesso modo, per i bambini un po’ più grandi è opportuno proporre il movimento e l’attività fisica sotto forma di gioco piuttosto che di “esercizio”. Il gioco in movimento dà al bambino fiducia nelle sue possibilità, nelle capacità del suo corpo e nelle sue potenzialità ancora inespresse; gli permette di prendere familiarità con movimenti ciclici, ritmici e sequenziali e migliorare la sua percezione spaziale e temporale.
Per approfondire
Il tema della corporeità e del suo stretto legame con l’apprendimento e lo sviluppo infantile è approfondito in due corsi online disponibili sulla nostra piattaforma.
Il corso Apprendimento Creativo tramite il corpo, tenuto dall’Educatrice Laura Garrone, Pedagogista Clinico, Psicomotricista Funzionale, Insegnante Danceability® e Yoga Educativo®, Neuropedagogista, affronta in particolare il tema dell’esperienza creativa corporea. Il corso mira a portare innovazione e creatività nel campo dell’apprendimento, soprattutto in riferimento a quelle abilità che stanno alla base della lettura/scrittura/calcolo e possono essere sviluppate sin dalla prima infanzia.
Il corso fornisce, inoltre, esempi pratici di esperienze ed esercizi da proporre ai bambini da 1 a 3 anni (asilo nido) e da 3 a 5 anni (scuola dell’infanzia), con particolare riferimento ad esperienze sensoriali, di coordinazione e motricità fine e di motricità globale per i bambini più piccoli ed esperienze di attenzione, memoria, problem solving e di percezione e controllo tonico per i più grandicelli.
Il corso EMOZIONI IN DANZA – Educare all’affettività nella Prima Infanzia attraverso la Mediazione Corporea tenuto dall’Educatrice Francesca Briziarelli, specializzata in Pedagogia della Mediazione Corporea ed Espressiva, approfondisce il tema della DanzaMovimentoTerapia e i suoi vantaggi per lo sviluppo delle competenze affettive.
La prima parte del corso illustra l’importanza di una educazione e alfabetizzazione emozionale come chiave di benessere psico-fisico, analizzando l’affettività e le componenti (emozioni, stati d’animo e sentimenti) che la determinano, nonché la relazione tra autostima e stati d’animo.
In seguito, il corso presenta la Mediazione Corporea (DMT) come strumento per riconoscere, comprendere ed esprimere l’affettività nella Prima Infanzia, illustrando le caratteristiche della DanzaMovimentoTerapia Simboloco-Antropologica, della didattica analogica e della Psicopedagogia dei Cicli di Vita.