Insegnare la diversità: consigli per i genitori

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Nel corso degli ultimi decenni, il tema della diversità è passato dall’essere una sorta di “tabù” ad un argomento sempre più centrale, non solo nel dibattito pubblico ma anche a scuola e in famiglia. 

In questo modo, si è sviluppata una nuova sensibilità collettiva rispetto a questi argomenti e la società si è mossa verso regole, comportamenti e iniziative maggiormente orientati all’integrazione, all’inclusività e al rispetto delle minoranze.

Perché è importante educare i bambini alla diversità

Educare i bambini a comprendere e rispettare la diversità sin dalla tenera infanzia è fondamentale, innanzitutto, perché insegna loro a relazionarsi con l’altro in modo empatico e positivo. 

Infatti, attraverso il confronto con realtà multiculturali, con persone di etnie differenti, affette da disturbi o disabilità (fisiche o mentali), con storie familiari diverse dalla propria ecc., i più piccoli imparano sin da subito che la diversità non è qualcosa da temere o deridere, bensì da capire e accogliere.

In questo senso, educare alla diversità significa anche educare all’intelligenza emotiva, all’empatia, all’apertura mentale, e far sì che i bambini sviluppino la propria capacità di immedesimazione nell’altro. Di conseguenza, una buona educazione alla diversità può contribuire a ridurre il rischio di fenomeni di discriminazione, pregiudizio, violenza e bullismo.

Infine, educare alla diversità aiuta i bambini a coltivare la propria sicurezza e fiducia in se stessi: infatti, imparando a comportarsi in modo aperto e rispettoso nei confronti degli altri, imparano anche ad avere meno paura del giudizio altrui e a praticare, oltre alla compassione verso gli altri, anche la compassione verso di sé.

Come educare alla diversità

I bambini sono curiosi per natura: di fronte a qualcosa di diverso da ciò che sono abituati a vedere, sono immediatamente portati a fare domande per capirne le ragioni, il funzionamento, le caratteristiche. Per questo motivo, il primo passo per educare alla diversità è rispondere sempre ai quesiti che vengono posti, senza evitare o rimandare il discorso. Se si hanno incertezze su un dato argomento e non si ha una risposta “pronta”, la cosa migliore è documentarsi, ad esempio svolgendo una veloce ricerca online, in modo da accertarsi di utilizzare le parole giuste.

Inoltre, è essenziale parlare con sincerità anche degli argomenti più delicati o complessi: nascondere o edulcorare la realtà potrebbe, infatti, creare più confusione che altro. Ad esempio, spiegare in modo chiaro ed esaustivo a un bambino cosa vuol dire essere affetti da una certa malattia o forma di disabilità significa renderlo in condizione di capire come comportarsi in modo opportuno ed evitare azioni o parole che potrebbero risultare nocive o offensive per l’altro.

Per affrontare gli argomenti più complessi, può essere d’aiuto utilizzare esempi concreti, in cui i bambini possano immedesimarsi o sentirsi coinvolti. Portando il discorso su un piano più tangibile, ad esempio portando aneddoti personali, di parenti o personaggi che il bambino vede come “vicini” a sé, la paura dell’ignoto e del diverso viene, così, via via sostituita da un senso di normalità e familiarità.

Infine, bisogna sempre ricordare che, per trasmettere una buona educazione alla diversità, è necessario, soprattutto, dare il buon esempio. Per i bambini più piccoli, infatti, il principale modello e punto di riferimento è proprio il genitore. Per questo motivo, è importante mostrarsi aperti e inclusivi nei confronti della diversità, per fare in modo che questa venga percepita come un’opportunità e non come una minaccia. 

Per approfondire

L’importanza dell’inclusione, dell’integrazione e del rispetto della diversità sono affrontati nel dettaglio in due corsi online, attualmente disponibili sulla nostra piattaforma.

  • Comunicare tra culture – come farlo nel modo giusto?, corso online tenuto dalla docente Laura Luczak, Formatrice per insegnanti, con master in “Intercultural competence and management”.
    L’obiettivo del corso è promuovere l’apertura mentale e combattere il pregiudizio. Il corso affronta il tema della comunicazione interculturale e della sua importanza nella vita quotidiana, per prevenire pregiudizi e incoraggiare invece un atteggiamento di apertura e ascolto del punto di vista dell’“altro”. 

Partendo da una categorizzazione teorica tra culture sulla base di caratteristiche tipiche, il corso assume, in seguito, un aspetto più pratico: prendendo in esame specifiche culture, vengono indagati valori e principi alla base del comportamento di un popolo.

Il corso affronta, in modo specifico, il tema del bullismo e cyberbullismo omofobico: individuando con precisione il come, il perché, il dove e soprattutto il chi è coinvolto in questi avvenimenti prevaricatori.

Essendo l’ambiente scolastico il terreno fertile per lo sviluppo di tali fenomeni, il corso fornisce anche informazioni su come prevenire il bullismo scolastico e come intervenire affinché insegnanti e genitori divengano partecipanti attivi in questo percorso.

Il corso è accreditato per la Formazione Continua in Medicina e il suo completamento in modalità FAD, con il superamento del test finale, dà diritto a 5 crediti ECM per tutti i professionisti sanitari.