Il linguaggio dei bugiardi

bugiardo

Tutti mentono, ma mentire a differenza di quanto si possa credere, è un processo difficilissimo poichè i fattori che bisogna tenere sotto controllo sono numerosi, proprio per questo che quando si dice una bugia non si riesce a controllare ogni aspetto del proprio comportamento.

Un osservatore considera solo il verbale del bugiardo, ma le parole, fanno parte dei pochi elementi che il bugiardo riesce a controllare di più e se come osservatori ci basiamo solo su questo dato, il bugiardo riesce a farla franca.

Nella  lezione del seguente video di Noah Zandan vengono presentati i segnali che, secondo gli scienziati della comunicazione, contraddistinguono il linguaggio dei bugiardi, indicandoci come riconoscere un bugiardo dal linguaggio del corpo e da come parla.

Quali sono i segnali linguistici per riconoscere un bugiardo?

La tecnologia dell’analisi testuale linguistica ha individuato 4 modelli comuni nel linguaggio subconscio dell’inganno:

  • Forme sintattiche e termini che “allontanano” la bugia dal colpevole, come l’uso della terza persona e l’aumento di riferimenti ad altre persone.
  • Maggior uso di linguaggio negativo, riscontrato dagli studiosi a causa del senso di colpa inconscio nei confronti della bugia stessa.
  • Uso di spiegazioni e giustificazioni semplici abbinate a sintassi complessa e abbondanza di dettagli poco rilevanti (gonfiare la bugia e renderla più credibile).

Gli studi che puntano l’attenzione rivolta al solo contenuto verbale hanno rilevato che il bugiardo utilizza un linguaggio con un ridotto numero di asserzione ai fatti, oltretutto le dichiarazioni false sono più brevi di quelle vere e con minor riferimento alle esperienze personali: le menzogne fanno pochi riferimenti a persone, luoghi o eventi, mentre si servono di molti termini generici come tutti, ogni volta, nessuno, mai, ecc.

  • Nonostante le descrizioni siano semplici, utilizzano strutture fraseologiche più lunghe e complesse, dense di dettagli irrilevanti. I bugiardi tendono a fornire informazioni aggiuntive spesso inutili senza che qualcuno gliele abbia chieste. Chi mente pensa che arricchire la sua storia la renderà più credibile. In particolare il linguaggio verbale di chi mente è conciso, sinteticoincompleto, con enunciati brevi, privi di soggetto e con predicati sottintesi.

La velocità nel parlare dei mentitori è più lenta del normale perché, di solito, costruiscono la menzogna “in diretta”, al volo. Addirittura si fermano più volte mentre parlano, per poter pensare a cosa dire e a come essere più credibili.

Se chiediamo ai bugiardi di ripetere la storia che ci hanno appena raccontato rifiuteranno ma rappresenta un altro modo semplice per catturare i mentitori. I bugiardi non amano ripetere le loro menzogne, dunque saranno impacciati nel farlo e probabilmente avranno qualche altro “inciampo” nel loro linguaggio del corpo.

Un altro comportamento classico del mentitore è tendere a stare sulla difensiva e provare a cambiare l’argomento, o spostare la conversazione corrente in una direzione diversa. Quando pensate che qualcuno vi sta mentendo, provate a modificare il tema della conversazione bruscamente. Un bugiardo vi seguirà volentieri, mentre una persona innocente potrebbe essere imbarazzata o confusa per l’improvviso cambiamento e cercherà di tornare al precedente argomento.

IL LINGUAGGIO CONTRASTANTE DEL CORPO DURANTE LA MENZOGNA

Un altro elemento in primo piano è il viso, sede dell’identità della persona e delle sue emozioni, la mimica facciale è uno degli elementi che il bugiardo riesce a controllare meglio.

Sono stati registrati interessanti cambiamenti significativi sul piano non verbale derivanti dall’interazione di chi mente, con il suo interlocutore.

Al pari delle microespressioni facciali, anche i segnali rivelatori del linguaggio sono legati a processi difficilissimi da controllare, ragion per cui sono considerati molto attendibili.

Infine, per differenziare una verità da una menzogna, resta importante l’incongruenza comunicativa del nostro interlocutore tra il livello di comunicazione non verbale (il linguaggio del corpo) e non verbale (è diversa o addirittura contraria), che non coincidono.

Gli esperti si avvalgono della misura della traspirazione e della sudorazione nei test con il poligrafo (la macchina della verità) per riconoscere un bugiardo. Alcune persone sudano di più quando dicono una bugia. In realtà non è una indicazione certa, è risaputo che alcune persone tendono a sudare di più perché sono nervose o timide. Quindi attenzione a non prendere troppo alla lettera queste indicazioni isolandole dalla situazione specifica e da una conoscenza più approfondita della persona “sotto accusa”.

Comunque, sudare di più, arrossire, tremare, avere  difficoltà a deglutire sono spesso segnali del linguaggio del corpo nella menzogna.

LA MOTIVAZIONE

Comprendere se quella persona ha un motivo per mentire è un buon indicatore. Le persone, di solito, mentono quando hanno un motivo valido per farlo. Così, chiedetevi cosa hanno da guadagnare se mentono.

Se hanno un obiettivo da raggiungere con la menzogna le probabilità che stiano mentendo sono più alte.

Riferimenti:

  • THE LANGUAGE OF LYING

2014 – Noah Zandan – TED-Ed

In-text: (The Language of Lying, 2014)

Your Bibliography: The Language of Lying. (2014).

TED-Ed: Noah Zandan.

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Imparare il linguaggio del corpo per capire gli altri

Antonio Meridda, Fabio Pandiscia

Franco Angeli (January 1, 2011)