Goal Setting: come definire obiettivi SMART
Il primo passo per raggiungere un obiettivo (personale, professionale, di studio o sportivo) è dedicare un po’ di tempo a comprendere esattamente in cosa consista e che cosa comporti in termini di tempo, energie e risorse.
Questa attività fondamentale prende il nome di goal setting.
Cos’è il Goal Setting
Con l’espressione goal setting si fa riferimento a un insieme di operazioni che portano alla definizione di uno o più obiettivi. Il punto di partenza di ogni strategia di goal setting è l’individuazione di un traguardo, ovvero il risultato finale che si desidera ottenere e che determinerà il successo del progetto o del percorso.
Stabilire qual è il nostro “scopo ultimo”, tuttavia, non è sempre facile: per comprendere a fondo cosa si vuole raggiungere può essere necessario fare un po’ di autoanalisi e interrogarsi sui propri desideri, le proprie aspirazioni e le proprie motivazioni. Sapere perché si desideri qualcosa, infatti, può incidere fortemente sulle strategie più opportune da mettere in atto per raggiungere quell’obiettivo.
Una volta individuato il punto di arrivo, è opportuno spostare l’attenzione su obiettivi più piccoli, sui singoli step del percorso che ci si trova di fronte e sulle risorse e le tempistiche necessarie a raggiungere ciascuna di queste tappe, fino a elaborare un vero e proprio piano d’azione definito nel tempo.
Quando si parla di goal setting, quindi, è importante distinguere tra tre diverse tipologie di obiettivi: gli obiettivi a breve termine, quelli a medio termine e quelli a lungo termine.
Obiettivo a breve termine
Generalmente, si considera “a breve termine” un obiettivo che può essere raggiunto entro un lasso di tempo che non si estende oltre i pochi mesi. Definire obiettivi a breve termine è fondamentale perché avere un margine temporale ravvicinato permette di visualizzare già mentalmente il traguardo e mantenere alta la motivazione durante tutto il percorso e fino alla scadenza.
Obiettivo a medio termine
Un obiettivo a medio termine è, in genere, un obiettivo che può essere raggiunto entro sei mesi e, in molti casi, si tratta del risultato di una serie di eventi a breve termine stabiliti in successione (le “tappe” del percorso).
A differenza degli obiettivi a breve termine, in questo caso può essere più difficile definire con chiarezza i confini e i requisiti di successo, ma è comunque importante stabilire degli obiettivi a medio termine, perché permettono di effettuare valutazioni e confronti e, se necessario, rivedere la strategia di massima utilizzata fino a quel momento (senza sprecare ulteriori energie e risorse).
Obiettivo a lungo termine
Un obiettivo a lungo termine ha, di solito, una durata annuale (ne sono un esempio i “buoni propositi per l’anno nuovo”). Trattandosi di un orizzonte temporale particolarmente lungo, pianificare in modo appropriato le azioni e gli step necessari per raggiungerlo potrebbe sembrare all’apparenza più difficile ma, in realtà, si tratta dell’obiettivo più vicino a quel “traguardo finale” che era stato definito in partenza.
Gli obiettivi a lungo termine rappresentano, in questo senso, una sorta di stella polare, che indica la direzione verso cui è necessario muoversi e il ritmo a cui bisogna andare per raggiungere i risultati sperati.
Visualizzare un obiettivo a lungo termine vuol dire immaginarsi già arrivati, già vincenti e, per questo motivo, può essere fonte di una forte spinta per la propria motivazione e per il proprio coinvolgimento.
Il metodo SMART
Il metodo SMART è una strategia di goal setting che prevede l’applicazione di alcune regole e linee al processo di definizione degli obiettivi. Con questo acronimo, infatti, si fa riferimento alle caratteristiche che deve avere un obiettivo per essere efficace e raggiungibile: Specific, Measurable, Achievable, Relevant, Time-Bound.
- Specific, specifico. Il primo attributo di un buon obiettivo è la sua specificità: per raggiungere un risultato, infatti, è essenziale sapere quali sono i suoi “confini”, i suoi requisiti di successo. Un obiettivo vago non permette di delineare azioni concrete e rischia di confondere idee e decisioni.
- Measurable, misurabile. Un buon obiettivo deve poter essere misurato e confrontato, così da tenere traccia dei propri progressi e individuare prontamente eventuali rallentamenti o discrepanze con la propria tabella di marcia.
- Achievable, raggiungibile. Porsi obiettivi ambiziosi può essere stimolante, ma porsi obiettivi troppo ambiziosi e irrealistici può condurre, oltre che a un inevitabile insuccesso, a un forte senso di frustrazione e sfiducia verso se stessi. Per questo motivo, è fondamentale mantenere un sano equilibrio e valutare accuratamente le proprie risorse e capacità prima di definire la propria meta.
- Relevant, rilevante. In questo caso, si fa riferimento soprattutto agli obiettivi a breve e lungo termine: definire un obiettivo intermedio, infatti, vuol dire inserire sulla tabella di marcia una tappa finalizzata al raggiungimento di un obiettivo più grande e importante. Ogni step intermedio deve essere rilevante rispetto a questo traguardo finale e, se non lo è, va eliminato.
- Time-bound, “temporizzabile”. Non è un caso che, parlando di goal setting, si faccia spesso riferimento a tabelle di marcia o piani d’azione: l’aspetto temporale è fondamentale, in quanto avere delle scadenze ben definite permette di tenere sotto controllo il proprio status rispetto ai diversi obiettivi prefissati, stabilire delle priorità e combattere l’umana e naturale tendenza alla procrastinazione.