EMDR+: Un Approccio Multisensoriale per il Trattamento del Trauma Emotivo
Sottostante la Distonia Focale del Musicista

a cura di Joy Grifoni

La distonia focale del musicista (MD) è un disturbo del movimento debilitante
caratterizzato dalla perdita indolore della coordinazione motoria specifica per
l’esecuzione strumentale. Mentre la fisiopatologia della MD è complessa, ricerche
recenti suggeriscono un ruolo significativo del trauma emotivo e dello stress
psicologico nel suo sviluppo e nella sua progressione. Gli approcci terapeutici
tradizionali, come la farmacoterapia e il riallineamento sensorimotorio, hanno mostrato
un’efficacia limitata nel trattare il trauma emotivo sottostante la MD. In questo contesto,
la terapia Eye Movement Desensitization and Reprocessing Plus (EMDR+®) emerge
come un’intervento promettente che integra la stimolazione sensoriale [3], l’elaborazione
cognitiva e la terapia musicale per affrontare il trauma emotivo sottostante la MD. Il
trauma può generare diversi sintomi, come esperienze intrusive, atteggiamenti di
evitamento, disturbi dell’umore e alterazioni dello stato psicomotorio, che influenzano
sia le funzioni fisiologiche che cognitive, inibendo il normale corso della vita e
dell’apprendimento [4]. Lo stato alterato possibile a seguito di un evento traumatico, sia
esso isolato o prolungato, viene qui definito come trauma psichico (PT). La pandemia in
corso ha influito profondamente sul benessere delle persone, colpendo in particolare gli
operatori sanitari, i lavoratori autonomi e coloro che forniscono assistenza, a causa
della segregazione legata al contenimento della pandemia. Tra i gruppi più colpiti ci
sono le vittime di abusi domestici, a causa della segregazione legata al contenimento
della pandemia, e gli operatori sanitari, con un’incidenza compresa tra il 7% e il 37%
osservata in una popolazione di circa 70.000 lavoratori.


L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) [1] ha approvato l’Eye Movement
Desensitization and Reprocessing (EMDR) come terapia elettiva contro il disturbo da
stress post-traumatico (PTSD). La terapia EMDR ben consolidata si basa sull’induzione
di movimenti oculari ritmici bilaterali (BAS). Il suo scopo è quello di scongiurare i
percorsi in cortocircuito che il trauma ha stabilizzato, riattivando così la capacità di
rielaborare l’esperienza traumatica attraverso il coinvolgimento di ampi circuiti affetti e
inibiti dal trauma.
La capacità adattativa del sistema nervoso emerge da un’interazione sincronizzata
dinamica costante tra reti neurali che gestiscono il feedback sensorimotorio ricorsivo. I
cambiamenti neuroplastici che consentono al cervello di adattarsi positivamente alle
richieste ambientali variabili si basano sull’elaborazione corretta di segnali di input
sensorimotori che consentono la calibrazione di una risposta coerente e sincrona
rispetto alla percezione [5]. Questo abbinamento dipende da un delicato controllo del
guadagno modulatorio relativo alle gerarchie delle popolazioni neuronali coinvolte, e il
paradigma in cui questo equilibrio viene raggiunto riguarda la gestione dell’equilibrio
sensorimotorio: un’azione motoria corrisponde a un feedback sensoriale, utile per
calibrare un adattamento percettivo a livello della plasticità di intere reti. In un recente
parere basato su un modello neurofisiologico dell’organizzazione delle reti neuronali,
abbiamo suggerito che, nella pratica clinica, l’alleanza terapeutica può essere
ulteriormente potenziata favorendo la scelta di input multisensoriali profondamente
evocativi e gratificanti [6].
La letteratura scientifica dimostra il forte impatto positivo della stimolazione sonora e
musicale sull’attività sinaptica attraverso molteplici reti cerebrali, con preziosi effetti
cognitivi e sensorimotori. Inoltre, la ricerca sulla musica e la percezione ha suggerito
come lo stimolo ritmico-melodico possa sostenere le funzioni cognitive di
apprendimento, agendo sulla plasticità cerebrale a livello cognitivo-mnemonic
attraverso la sincronizzazione e l’estinzione, grazie ai meccanismi di specchiatura e di
ricompensa. I deficit di memoria legati al trauma e la codifica profonda del materiale
mnemonico possono essere influenzati dalla struttura temporale implicita negli stimoli
musicali. La pratica e l’ascolto della musica inducono un intenso coinvolgimento in
un’attività piacevole, stimolando un’esperienza soggettiva positiva, che è utile per il
rapido miglioramento dello stato psicofisico [7].
La presente strategia si riferisce al principio psico-acustico basato sulla ‘segregazione
delle tracce uditive’, sulla ‘fissione’, o sull’analisi della scena udibile’, in cui un flusso di
suoni multistrato è concentrato in un singolo pattern emergente ricco di percezioni
diverse capaci di agire sulla condensazione attentiva [8]. A livello linguistico, un
fenomeno simile (relativo al linguaggio) è l’effetto “cocktail party“, che consente
all’ascoltatore di concentrarsi su una singola voce all’interno di un contesto ricco di
distrattori che implementano la focalizzazione attentiva, rivelando per questi stimoli
complessi (multi-layer) un ruolo importante nel processo di elaborazione delle
informazioni predictive e nel recupero mnesico retrospettivo.


Studi recenti sul funzionamento delle popolazioni neurali sensorimotorie
[9,10,11]mostrano come determinate aree dialogano attivamente tra loro, specialmente
in presenza di stimoli sonori caratterizzati da periodi temporali correlati a interi che
innescano un automatismo motorio che influisce sull’arousal fisiologico di base e,
soprattutto, sulla coordinazione psicofisica inconscia. La stimolazione sonora-musicale
ha il potenziale per sincronizzare contemporaneamente molti oscillatori biologici. Le
fluttuazioni in diversi domini temporali tendono a sincronizzarsi tra loro, mantenendo
rapporti proporzionali attraverso periodi. Mentre i protocolli EMDR tradizionali
coinvolgono BAS attraverso movimenti oculari orizzontali, e l’uso selettivo della
stimolazione uditiva sembra essere meno efficace dei movimenti oculari, è possibile
osservare come l’aggiunta di stimoli acustici e tattili sincronizzati possa aumentare
l’efficacia del protocollo.
Nel complesso, le prove sopra citate supportano il fatto che sia la stimolazione
musicale corticale che limbica offre alle persone con trauma psichico maggiori
opportunità di costruire internamente nuove risorse di resilienza, contribuendo
complessivamente a un miglioramento dell’esito del processo terapeutico [12]. Questo è
il motivo per cui qui proponiamo un protocollo EMDR arricchito con stimolazioni
acustiche tramite suoni bilateralizzati e ricompense musicali (EMDR+®).
Per valutare le abilità musicali e percettive dei PwPT (pazienti con trauma psichico) in
relazione agli stimoli sonori da utilizzare per la terapia bimodale, abbiamo selezionato il
test di Abilità Musicale e Competenze Acustiche. L’esperienza precedente con il test
MAAS ha mostrato che l’ascolto della musica è preferito nei momenti di svago; che i
generi musicali di ascolto “colti” (classico, jazz, blues) supportano serenità e relax; che
la musica è percepita come un aiuto importante nel migliorare l’umore mentre è un
distraente durante la lettura; che la melodia e il ritmo sono percepiti come elementi
fondamentali della comunicazione musicale; che cercare attivamente musica piacevole
è importante, mentre la ricezione passiva viene vissuta come fastidiosa. Il test MAAS è
stato inizialmente applicato per scopi di formazione e supporto nel campo educativo,
contesto in cui la sua efficacia nel disegnare un quadro delle capacità acustiche e delle
preferenze musicali è stata ripetutamente convalidata, con apprendenti ambisessuali
appartenenti a varie età di sviluppo. Il test riguarda l’abilità musicale, sondando le
predisposizioni naturali di una persona e misurando l’abilità uditiva e l’apprezzamento
per i suoni bassi, lunghi e medi-bassi.
L’obiettivo di questo studio è proporre un protocollo personalizzato per trattare gli effetti
del trauma psichico valutando la fattibilità, la sicurezza, l’accettazione e l’efficacia
dell’arricchimento dell’intervento EMDR con suoni e musica (EMDR+®) per MD.


Differenze tra i trattamenti tradizionali ed EMDR+® nella cura della distonia focale del
musicista

La distonia musicista (MD) è ritenuta derivare da un complesso intreccio di
predisposizione genetica, fattori ambientali e stress psicologici [14]. Mentre gli studi
genetici hanno identificato potenziali geni di suscettibilità, trigger ambientali come
lesioni da sforzo ripetitivo e ansia da prestazione contribuiscono allo sviluppo della MD.
Studi neurofisiologici hanno dimostrato un’integrazione sensorimotoria compromessa e
una plasticità maladattiva nei pazienti affetti da MD, evidenziando la disregolazione dei
circuiti neurali coinvolti nel controllo motorio e nell’elaborazione emotiva. I trattamenti
esistenti per la MD si concentrano principalmente sulla gestione dei sintomi piuttosto
che sull’affrontare il trauma emotivo sottostante. Iniezioni di tossina botulinica e
rieducazione sensorimotoria sono interventi comunemente impiegati, ma la loro
efficacia è spesso limitata, soprattutto nei casi in cui i fattori emotivi giocano un ruolo
significativo. Approcci non farmacologici, tra cui trucchi sensoriali e rieducazione del
controllo motorio, offrono strategie alternative ma mancano di prove robuste a supporto
della loro efficacia a lungo termine [15].
Una crescente evidenza suggerisce che il trauma emotivo e lo stress psicologico
contribuiscano all’insorgenza e all’aggravamento dei sintomi della MD. I musicisti, in
particolare coloro che sono sottoposti a un’intensa formazione e pressione delle
performance, sono suscettibili a un distress emotivo indotto dal trauma, che può
manifestarsi come ansia da prestazione, bassa autostima e perfezionismo. Affrontare
questi fattori emotivi è essenziale per il trattamento completo della MD e la gestione a
lungo termine dei sintomi. La terapia EMDR+® rappresenta un nuovo approccio al
trattamento della MD che integra la stimolazione sensoriale bilaterale, l’elaborazione
cognitiva e la terapia assistita dalla musica. Originariamente sviluppata per i disturbi
correlati al trauma, EMDR+® mira a riprocessare i ricordi traumatici e promuovere
meccanismi di coping adattivi attraverso la stimolazione bilaterale ritmica e la
ristrutturazione cognitiva guidata. Integrando la musica nel processo terapeutico,
EMDR+® migliora la regolazione emotiva e facilita la risoluzione del trauma nei pazienti
affetti da MD.
L’applicazione clinica dell’EMDR+® nel trattamento della MD prevede un protocollo
strutturato composto da otto fasi, tra cui l’acquisizione della storia, la preparazione, la
valutazione, la desensibilizzazione, l’installazione, la scansione corporea, la chiusura e
la rivalutazione. Durante la fase di desensibilizzazione, la stimolazione sensoriale
bilaterale, tipicamente indotta attraverso movimenti oculari o segnali uditivi, facilita
l’elaborazione e l’integrazione dei ricordi traumatici [16]. La terapia assistita dalla
musica è integrata durante tutto il processo di trattamento per migliorare il
rilassamento, promuovere l’espressione emotiva e facilitare il rapporto terapeutico.
Come intervento emergente nel trattamento della MD, la terapia EMDR+® promette di
affrontare il trauma emotivo alla base della condizione e di promuovere un recupero
olistico nei musicisti colpiti. Le future ricerche dovrebbero concentrarsi sull’elucidazione
dei meccanismi d’azione dell’EMDR+®nella MD, condurre trial clinici su larga scala per
valutarne l’efficacia e perfezionare i protocolli di trattamento per ottimizzare gli esiti dei
pazienti. Abbracciando un approccio multidisciplinare che integra prospettive
neurobiologiche e psicologiche, l’EMDR+® offre nuovi spunti per il trattamento della MD
e sottolinea l’importanza di affrontare il trauma emotivo nei disturbi del movimento [17].
Nella pratica clinica, la terapia EMDR+® può essere adattata alle specifiche esigenze
dei musicisti con MD, concentrandosi sull’affrontare traumi legati all’attaccamento e
sintomi associati. Gli terapeuti collaborano con i pazienti per identificare e prendere di
mira ricordi o esperienze specifiche di stress legate alla loro storia di attaccamento,
ansia da prestazione o problemi di autostima. Attraverso la stimolazione bilaterale
guidata e l’elaborazione cognitiva, l’EMDR+® facilita il riprocessamento di questi ricordi,
consentendo alle persone di sviluppare strategie di coping più adattive e migliorare il
loro benessere complessivo. Inoltre, l’integrazione di stimoli uditivi nella terapia
EMDR+® si allinea bene con il background musicale delle persone con MD. La musica è
stata dimostrata avere effetti terapeutici sull’elaborazione e la regolazione emotiva,
rendendola un complemento naturale alle terapie EMDR+® per i musicisti. Incorporando
la musica nel processo terapeutico, l’EMDR+® fornisce un ambiente familiare e
confortante per esplorare e elaborare i traumi emotivi, favorire un senso più profondo di
connessione e guarigione [18].

Man mano che la nostra comprensione dei fattori neurofisiologici e psicosociali che
contribuiscono alla MD continua a evolversi, così devono anche fare i nostri approcci
terapeutici. La terapia EMDR+® rappresenta una strada promettente per affrontare il
trauma emotivo alla base della MD e migliorare gli esiti per gli individui colpiti. Le future
ricerche dovrebbero concentrarsi ulteriormente sull’elucidazione dei meccanismi
d’azione dell’EMDR+® nella MD e condurre trial clinici per valutarne l’efficacia in
popolazioni più vaste di musicisti. Abbracciando un approccio olistico che integra
interventi neurofisiologici e psicosociali, possiamo sostenere meglio gli individui con
MD nel loro percorso verso la guarigione e il recupero.
La terapia Desensibilizzazione e Rielaborazione del Movimento Oculare (EMDR),
rinomata per la sua efficacia nel trattare condizioni legate al trauma, impiega la
stimolazione sensoriale bilaterale, comunemente attraverso movimenti oculari, mentre
gli individui rivivono ricordi angoscianti. Questo processo mira a riprocessare i ricordi
traumatici, integrandoli in reti di memoria esistenti in modo più tollerabile. Basandosi
sul successo dell’EMDR tradizionale, l’EMDR+® incorpora modalità sensoriali aggiuntive
come stimoli uditivi e sensazioni tattili per arricchire l’esperienza terapeutica e mirare a
una più profonda elaborazione emotiva [19].
L’approccio multisensoriale dell’EMDR+® si dimostra vantaggioso nel trattare il trauma
emotivo alla base della Distonia del Musicista (MD). La MD spesso deriva da un
complesso intreccio di fattori neurofisiologici e psicosociali, tra cui traumi passati e
problemi legati all’attaccamento [20]. Gli individui con MD possono manifestare stili di
attaccamento evitanti o ambivalenti, ostacolando la loro capacità di formare relazioni
sicure e affrontare stress correlati alle loro carriere musicali. La terapia EMDR+®
affronta queste ferite emotive coinvolgendo contemporaneamente più sensi,
promuovendo un ambiente terapeutico ricco e coinvolgente favorevole alla guarigione e
alla resilienza.
Inoltre, la flessibilità nell’amministrare l’EMDR+® a distanza è cruciale per gli individui
con ansia sociale o mobilità ridotta. Questa accessibilità consente a coloro che
potrebbero avere difficoltà con le sessioni di persona di ricevere terapia nel comfort del
proprio spazio, riducendo le barriere al trattamento e migliorando la sua accessibilità
complessiva [21]. Le sessioni di EMDR+® a distanza forniscono un’alternativa preziosa
per gli individui con ansia sociale, consentendo loro di impegnarsi nella terapia senza lo
stress aggiunto delle interazioni faccia a faccia. Allo stesso modo, gli individui con
mobilità ridotta possono beneficiare della comodità delle sessioni a distanza,
garantendo loro di poter accedere alla terapia tanto necessaria senza la sfida degli
spostamenti fisici. Offrendo l’EMDR+® a distanza, gli terapeuti possono raggiungere ed
supportare efficacemente un’ampia gamma di individui, permettendo loro di
intraprendere il loro percorso di guarigione indipendentemente dalle loro circostanze.


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