Educatore socio-pedagogico: chi è e cosa fa
La figura dell’educatore socio-pedagogico esiste già da molto tempo, ma è stata riconosciuta ufficialmente soltanto di recente. Con la Legge Iori del 2017, infatti, sono stati definiti i requisiti necessari allo svolgimento della professione di educatore e pedagogista, introducendo l’obbligo di conseguire uno specifico titolo di studio universitario e distinguendo la figura dell’educatore socio-sanitario da quella dell’educatore socio-pedagogico.
Chi è l’Educatore Socio-Pedagogico
L’educatore socio-pedagogico è un professionista che opera in rete con altre figure (assistenti sociali, psicologi, operatori sanitari) per progettare e implementare interventi educativi e di formazione. Può lavorare in ambito educativo, pedagogico e formativo in enti pubblici e privati, oltre che in associazioni, cooperative sociali o come libero professionista.
Ad esempio, l’educatore socio-pedagogico può lavorare come operatore di ludoteca, gestendo in autonomia o in collaborazione uno spazio dedicato allo svago, alla socializzazione, all’integrazione e all’educazione dei bambini. Il ruolo dell’educatore, in questo caso, è mirato prevalentemente alla progettazione di attività ludiche e ricreative, allo scopo di stimolare nel bambino lo sviluppo di competenze sociali, emotive e cognitive.
Un educatore professionale con una formazione socio-pedagogica può anche svolgere il ruolo di educatore perinatale e fornire sostegno emotivo, pratico e formativo a donne e coppie di genitori o in stato di gravidanza. In questo caso, l’educatore è una figura di supporto e facilitazione che opera in collaborazione con ginecologi, ostetrici e altri professionisti sanitari coinvolti nel percorso di accompagnamento alla nascita.
L’educatore socio-pedagogico è, quindi, un professionista molto versatile, il cui intervento può essere richiesto in una vasta gamma di contesti per far fronte a una difficoltà specifica o per migliorare la qualità generale della vita di una persona.
Cosa fa l’Educatore Socio-Pedagogico
L’educatore professionale che opera in ambito socio-pedagogico è una figura che si occupa di progettare, organizzare e gestire progetti e servizi educativi rivolti a persone in condizioni di difficoltà o vulnerabilità.
L’educatore socio-pedagogico si pone l’obiettivo di promuovere la crescita integrale e l’inserimento o reinserimento sociale di minori, famiglie, tossicodipendenti, alcolisti, carcerati, disabili, pazienti psichiatrici e anziani. Per raggiungere questo obiettivo, l’educatore definisce interventi educativi, formativi, assistenziali e socio-sanitari in collaborazione con altri professionisti, enti, istituzioni o agenzie educative.
In primo luogo, quindi, l’educatore ha il compito di individuare le principali necessità del tessuto sociale in cui opera, svolgendo analisi dei dati e delle fonti per rilevare i bisogni del territorio.
Una volta individuate le principali aree di intervento, provvede a mappare le risorse disponibili a soddisfare questi bisogni e creare una rete territoriale per avviare e promuovere progetti educativi o rieducativi in modo efficace e armonico.
Tra i compiti di un educatore socio-pedagogico, inoltre, figurano la gestione delle procedure amministrative, l’organizzazione del team di lavoro, la progettazione e la conduzione degli interventi educativi o di reinserimento sociale e la valutazione (finale e in itinere) dei progetti educativi avviati.
Come diventare Educatore socio-pedagogico
A partire dal 2017, con l’approvazione della Legge Iori, per diventare educatore socio-pedagogico è necessario aver conseguito una laurea triennale afferente alla classe di laurea L-19, Scienze dell’Educazione e della Formazione.
Il percorso di formazione universitaria include un tirocinio obbligatorio, finalizzato a facilitare lo sviluppo delle conoscenze e competenze pratiche richieste per lo svolgimento di questa professione. Il periodo di tirocinio, infatti, consente all’aspirante educatore di “mettersi alla prova” sul campo e confrontarsi direttamente con la realtà in cui intende operare, sviluppando strategie e tecniche specifiche per il contesto di riferimento.
Dopo la laurea triennale, è possibile proseguire gli studi e specializzarsi in un determinato ambito o settore (reinserimento sociale, educazione del bambino o dell’adulto, formazione continua, ecc.) frequentando un master di I livello, un corso post laurea o intraprendendo un percorso universitario magistrale in discipline socio-pedagogiche, ad esempio nelle classi di laurea:
- LM-50 Programmazione e gestione dei servizi educativi;
- LM-57 Scienze dell’educazione degli adulti e della formazione continua;
- LM-85 Scienze pedagogiche;
- LM-93 Teorie e metodologie dell’e-learning e della media education.
Durante il percorso di formazione universitaria e post-universitaria, è essenziale porre grande importanza e attenzione non solo sulle competenze tecniche, ma anche sullo sviluppo delle cosiddette “soft skills” (o competenze trasversali) necessarie per costruire e mantenere un rapporto educativo stabile ed efficace con l’altro, come, ad esempio, le capacità comunicative, relazionali ed empatiche.
I nostri corsi
Grazie alla collaborazione avviata con l’Università Telematica eCampus, abbiamo inserito nella nostra offerta formativa un Corso di Laurea Triennale in Scienze dell’Educazione e della Formazione (L-19).
Il corso di laurea fornisce allo studente gli strumenti e le competenze necessarie per poter progettare, realizzare e gestire interventi nel campo della formazione e dell’educazione.
Inoltre, si pone l’obiettivo di preparare professionisti con competenze ed abilità adatte a tutti i contesti lavorativi che hanno a che fare con la formazione e l’educazione:
- educatore socio-pedagogico,
- animatore ludico e ricreativo,
- educatore in ambito giudiziario,
- tutor in contesti formativi,
- creatore di interventi di formazione professionale,
- operatore ai servizi per l’impiego,
- consulente di orientamento professionale.