Il pensiero ci ha accompagnate per tutta la gravidanza e, adesso che si avvicina la data del parto, aumenta l’ansia. Che ci abbiano raccontato storie terrificanti o consolate con uno sbrigativo “ho fatto il cesareo”, che ci abbiano decantato le meraviglie dell’epidurale o raccomandato rimedi omeopatici, la verità è che abbiamo e continuiamo ad avere paura del dolore.
Da cosa è causato il dolore del parto?
Volendo semplificare la massimo la questione, potremmo dire che il dolore è causato dalla contrazione muscolare che stira i tendini e dall’avanzamento del bambino nel canale del parto; ha quindi anche una funzione prettamente fisica perché serve a far avanzare il bambino verso la nascita.
Come reagisce il corpo al dolore?
E’ importante sapere che il nostro corpo produce spontaneamente degli antidoti naturali che ci consentono di “difenderci”: infatti il dolore intenso induce il nostro cervello ad attivare la produzione di endorfine, che sono gli ormoni del piacere e delle esperienze positive.
Le endorfine svolgono una duplice funzione: nella mamma generano quello stato di “trance” che esclude la corteccia cerebrale (che è la sede della razionalità) e attiva quella parte del cervello più istintiva, dove risiedono le funzioni “animalesche” legate alla continuazione della specie; in sostanza fanno riemergere la capacità di partorire che è insita in ogni donna.
Proteggono il bambino dal dolore e dalla fatica del travaglio in cui il piccolo è parte attiva, e lo accompagnano alla vita in maniera non traumatica.
Questa premessa serve a comprendere che il dolore è fisiologico e che il corpo di ogni partoriente è perfettamente tarato per affrontarlo. Ma ci sono dei piccoli accorgimenti naturali che possono sostenerci.
Metodi per alleviare il dolore
Senza addentrarci nella valutazioni di metodi farmacologici per la riduzione del dolore (l’epidurale), vediamo quali sono quelle tecniche che possono essere efficacemente utilizzate.
Il calore: distende e rilassa i muscoli alleviando la sensazione del dolore; sono pertanto suggerite applicazioni o bagni caldi.
Massaggi nella zona dolorante ma solo se siete voi a richiederli: se non ne sentite la necessità potrebbero addirittura risultarvi sgraditi in quanto alcune donne in travaglio non desiderano essere toccate.
Cambiamento di posizione: durante il travaglio possiamo sentire il dolore spostarsi a seconda della posizione della testa del bambino; per esempio se il dolore è posizionato davanti, nella zona pubica, può essere utile distendersi su un fianco, mentre se è posizionato dietro, in corrispondenza de sacro, la posizione carponi può aiutare ad alleviare la pressione.
Il canto: pochi sanno che il canto carnatico è una tecnica di gestione del dolore che viene dall’India e ha origini antichissime; si basa sostanzialmente sul presupposto che il canto è un antidolorifico molto potente perché sfrutta il rilassamento di gola e faringe per produrre un rilassamento anche nell’utero e nella vagina.
La musica: molte donne trovano d’aiuto ascoltare la propria playlist per rilassarsi e focalizzare pensieri positivi, legati a ricordi piacevoli.
Training autogeno: insegnato in molto corsi di preparazione al parto, è una tecnica per imparare a respirare in modo profondo e controllato che consente di gestire il rilassamento muscolare.
Omeopatia, aromaterapia e naturopatia possono fornire validi aiuti per affrontare il dolore; farsi consigliare da operatori qualificati e competenti contribuirà a darci un’idea molto più realistica di quali sono i benefici che possiamo ottenere.
I corsi di preparazione al parto, se ben strutturati, forniscono tutte le informazioni necessari per comprendere il dolore del parto, la sua natura e la sua utilità; generalmente propongono alla donna una serie di esercizi, basati sulla visualizzazione, sulla respirazione o sulle posizioni del parto, che aiutano ad acquisire consapevolezza del corpo e dello straordinario lavoro che è chiamato a fare nel dare alla luce il bambino.
E’ importante ricordare che ogni donna ha una propria fisicità, un proprio modo di muoversi e una propria sensibilità, pertanto non ci sono consigli validi in senso assoluto per tutte; il proprio corpo e il bambino, insieme, sono in grado di suggerire indicazioni molto utili per diminuire il dolore: tali indicazioni vanno assecondate, per cui se sentite il bisogno di camminare, di urlare, di alzare una gamba o di fare una doccia calda, non esitate a chiedere che il vostro desiderio venga esaudito.
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