Come accennato nell’articolo precedente, esistono forme di narcisismo sano.
Una persona con narcisismo sano è in grado di prestare la giusta attenzione alle sue esigenze psichiche, ma nutre la stessa forma di amore per l’altro. Una certa quantità di amor proprio quindi è non solo normale, ma per certi versi anche auspicabile. Capire quando questo amor proprio si trasforma in narcisismo patologico non è assolutamente facile.
La diagnosi di narcisismo disturbo narcisistico di personalità sembrerebbe essere abbastanza raro seppure i suoi sintomi espressi con maggiore o minore intensità siano molto comuni. Il narcisismo si esprime nella tendenza da parte di un individuo ad avere un’idea grandiosa di sé stesso, a considerarsi, quindi un essere unico ed eccezionale che come tale merita trattamenti speciali da parte delle persone che fanno parte del suo mondo senza bisogno di dover fare altrettanto nei confronti degli altri. Il narcisista, quindi, considera necessario sentirsi amato ed ammirato, meritevole di trattamenti speciali proprio per quello che lui o lei è; non vi sarebbe quindi una considerazione oggettiva o una spiegazione logica dietro questo bisogno di dover essere amato e ammirato a tutti i costi. Ogni narcisista svilupperà una propria idea di sé stesso e quindi dei motivi per cui è necessario ed è impossibile che ciò non accada.
Il narcisista si caratterizza per una forte componente esibizionistica. Spesso per il narcisista è fondamentale il proprio aspetto fisico. La sua autostima deriva solo da quello che gli altri gli rimandano. Per un narcisista, quindi, ad esempio è molto difficile considerarsi bravo o meritevole se questo questa considerazione non gli viene rimandata costantemente dal mondo esterno. Il narcisista dà grande importanza in realtà al parere delle persone esterne e necessita quindi di continui rinforzi. Questa idea di grandiosità può esistere solo se l’ambiente esterno gliela rinforza gliela rimanda costantemente e il narcisista farà di tutto affinché il mondo esterno gli rifletta tale immagine. Il narcisismo si colloca su un continuum che va da un’estremità sano/normale a un’estremità caratterizzata dalla patologia. Come già accennato, il narcisismo in forma sana può rappresentare una difesa dell’individuo dalle frustrazioni, dalle preoccupazioni e dalle ingiustizie che egli vive, una dimensione che sottostà a una buona autostima. Il problema nasce quando il narcisista non riesce ad adattarsi alla realtà, mutando il proprio comportamento quando necessario e i suoi tratti divengono rigidi. Parlando quindi di narcisismo, un tema fondamentale rappresenta proprio riuscire ad inquadrare questo confine tra normalità e patologia. Non tutti gli autori concordano su una distinzione tra narcisismo sano narcisismo patologico; alcuni infatti, pensano che narcisismo sano rappresenti una formaattenuata di quello patologico o semplicemente una diversa espressione di esso.
Tuttavia è solo attraverso una differenziazione tra diversi livelli di narcisismo, comprendendo quando i tratti diventano pervasivi, rigidi e disfunzionali, possiamo realmente definire il narcisismo patologico.
Chiediamoci intanto cosa significa narcisismo sano. Sano è tutto ciò che è in grado di stare in equilibrio. Se quindi ci riferiamo al narcisismo, possiamo far riferimento a colui che riesce a stare in equilibrio tra investimenti affettivi su sé stesso e sugli altri; stare quindi in equilibrio tra l’amor proprio e il rispetto dell’altro, l’empatia verso l’altro. Riuscire quindi ad amare sé stessi e gli altri, riuscendo a restare concentrati su noi stessi. Così come con le proprie ed altrui emozioni. Riuscire a stare in equilibrio tra quelli che siamo noi è quello che il mondo fuori da noi.
Il narcisista patologico invece è caratterizzato da rigidità, ripetitività e disfunzionalità. È bene tenere in mente che tutto ciò che è rigido, ripetitivo disfunzionale è solitamente causa di sofferenza per l’individuo; in quanto non gli consente di evolversi e di adattarsi all’ambiente circostante. Il narcisista patologico quindi si ritira dal mondo, il suo io si ritira dal mondo e c’è una sorta di iper-investimento su di sé. L’individuo quindi, non considera gli altri come altro da sé ma semplicemente come un mezzo, uno strumento per tamponare il proprio senso di vuoto. Una delle caratteristiche fondamentali del narcisista infatti è la paura del vuoto, un’emozione, un sentimento che il narcisista sperimenta continuamente. In tal senso, l’altro diventa semplicemente colui che può limitare ed attenuare questa sensazione di vuoto, per cui non è importante cosa l’altro senta. Il narcisista non riesce a concentrarsi sulle emozioni che l’altro prova e ha un’incapacità di empatizzare con l’altro, per cui l’altro se non prova, non sente praticamente non esiste.
Il narcisismo sano, come già accennato, è alla base di una buona autostima e una buona tolleranza alle frustrazioni e crea la base per l’empatia poiché solo se siamo in grado di concentrarci su noi stessi, comprendendo quelli che sono i nostri bisogni riusciremo a farlo anche con gli altri e solo se sappiamo regolare le nostre emozioni probabilmente riusciremo a entrare nel mondo emotivo dell’altro.
Il narcisismo patologico è invece alla base di una bassa autostima. Il narcisista patologico non riesce a tollerare la critica in quanto come già detto, per il narcisista è fondamentale piacere ed essere ammirato. Questo ci fa comprendere quanto per un narcisista sia effettivamente complicato comprendere il senso di una critica che gli viene rivolta seppure questa critica è rivolta in modo costruttivo. Il narcisismo patologico è caratterizzato quindi soprattutto dalla mancanza di empatia.
Il confine tra sano e patologico non è sempre netto e definire dove finisce il narcisismo sano e comincia quello patologico è complesso in quanto, non sempre tratti sono molto chiari. Inoltre come ci viene suggerito da diversi studi e in particolare dalla Bard viviamo in una società narcisistica. Il narcisismo quindi, può essere considerato quasi un tentativo di adattamento culturale in una società basata sull’immagine, sull’apparire e sulla grandiosità dell’essere. In tal senso è complesso quindi non essere narcisista, seppure come abbiamo già definito in precedenza, quello che ci fa comprendere l’aspetto patologico del narcisismo è rappresentato appunto dalla rigidità. Diversi studi hanno sottolineato che il narcisismo sia in aumento nella nostra società e il narcisismo viene addirittura considerato da alcuni come un’epidemia generazionale. Questi studi ci spiegano che in una società come la nostra in cui vi è questo avvento della tecnologia, in particolar modo dei social network, basati essenzialmente sull’immagine, sull’apparire e sul confronto con gli altri, è difficile non diventare narcisisti.
Un altro studio molto interessante, condotto da Campbell e altri studiosi, riporta inoltre, un altro dato generazionale significativo, caratterizzato dalla presenza di molti genitori “elicottero”, cioè genitori particolarmente indulgenti verso i propri figli e sempre pronti a proteggerli. Un eccesso di amore ed ammirazione verso i propri figli da piccoli, potrebbero farli sentire da adulti speciali. Ovviamente come già detto vi sono componenti genetiche, ambientali e neurobiologiche alla base del narcisismo e quindi lo stile educativo genitoriale rappresenta una tra i fattori interessati.
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