Creatività: tra genio e follia
Con il termine Creatività si fa riferimento alla capacità di creare, dar vita a idee e concetti nuovi, tanto innovativi quanto efficaci.
Comunemente definiamo la persona creativa come quella che si avvale di un approccio originale alla soluzione di problemi e abbia essenzialmente uno stile di pensiero diverso da quello degli altri. Caratteristiche comuni sono rintracciabili in un certo senso anche negli individui affetti da disturbi psichici, in particolare da schizofrenia e disturbo bipolare.
A livello neurologico è stato possibile rintracciare caratteristiche simili tra processi psichici “fantasiosi” e schizofrenici o bipolari.
Un recente studio condotto dal professor Stefansson e colleghi (Stefansson H. e al., 2015) ha dimostrato tra gli artisti, una prevalenza superiore, rispetto alla norma, di parenti di soggetti affetti da schizofrenia o disturbo bipolare. Questi risultati indicano il possibile coinvolgimento di più geni, che all’interno di una famiglia possono esprimersi in alcuni casi come disturbo psichiatrico e in altri come vena creativa. I dati della ricerca dimostrano che le correlazioni più forti sono tra i geni alla base della schizofrenia e l’inclinazione per la musica, le arti visive e la scrittura.
Già in passato era stata resa nota l’ esistenza di deficit in alcuni recettori, nei cervelli delle persone maggiormente creative, proprio come nel cervello degli schizofrenici. Sono stati accesi nuovi riflettori sul coinvolgimento dei neurotrasmettitori ed in particolare sulla dopamina.
Sembrerebbe dunque che una produzione insufficiente oppure troppo elevata di tale neurotrasmettitore, danneggerebbe la produzione creativa. In particolare, sembrerebbe che la creatività artistica sia associata alle persone costantemente sovra-eccitate, che hanno bisogno di uno sfogo per esplorare una vasta gamma di idee, sensazioni ed emozioni. Questo può anche essere il motivo per cui si nota un legame tra disturbo bipolare e creatività: ipomania e produzione di idee sono associate positivamente tra loro e con la produzione di dopamina. Inoltre la scarsità recettoriale dopaminergica – in particolare il D2 – coesisterebbe sia nel caso di elevata capacità ideativa che nel caso di schizofrenia. La zona più interessata sarebbe il talamo, responsabile della selezione di tutte le informazioni provenienti da quelle aree della corteccia responsabili, fra l’altro, della cognizione e del ragionamento: se non funziona in modo “sano”, cadono quelle barriere che impediscono alla creatività di sfociare come invece capita nelle menti dei geni e, ovviamente, dei “matti”.
Sembrerebbe dunque che in questo sistema neuronale possa risiedere la causa del legame tra malattia mentale e creatività. Tuttavia i geni spiegano meno dell’ 1% della variabilità nella scelta di una professione artistica e, i risultati non significherebbero che un soggetto affetto da una malattia mentale sia destinato ad essere creativo, né tanto meno che le persone creative siano destinate ad ammalarsi di mente. Certo è che spesso sono proprio le persone stravaganti quelle in grado di cambiare il mondo.
A cura della dott.ssa Sara D’Ambrosio