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Cosa possono fare i genitori (e gli adulti)?

cosa possono fare gli adulti

Vediamo, nello specifico, cosa gli adulti in generale ed i genitori in particolare possono fare per affrontare al meglio questa tematica specifica. Iniziamo premettendo che spesso sono proprio gli adulti, più dei bambini, ad avere difficoltà a parlare di sessualità: il loro imbarazzo di fronte a questi argomenti può produrre delle spiegazioni lacunose, frammentarie e casuali e l’imbarazzo può essere percepito dal bambino come un ostacolo a parlarne liberamente. Se io parlo di sessualità, ma vedo imbarazzo in mamma o papà capisco che non è un argomento così tranquillo di cui si può parlare apertamente come può essere per altri argomenti. Tale difficoltà può influire sulla naturalezza dei bambini riguardo a questo tema ed insinuare in loro l’idea che si tratti di qualcosa di sbagliato con conseguente rischio di creare senso di colpa per una propria naturale curiosità. E’ anche vero che i genitori oggi sono sollecitati da molte informazioni consigli e notizie che spesso destano preoccupazioni verso quelli che possono essere possibili pericoli esterni e si possono sentire soli nel dover affrontare questioni che almeno in parte sono influenzate da dubbi e pudori personali.

Cosa possono fare quindi i genitori e gli adulti in generale? Innanzitutto è importante che ai bambini venga spiegato che il corpo è loro e che si spieghi anche il concetto di privacy. Dai 5 agli 8 anni i bambini possono capire le preferenze sessuali delle persone e andrebbero fornite loro le conoscenze di base sulla nudità e sul rispetto per gli altri all’interno delle relazioni sociali. Durante la pubertà si definisce l’identità sessuale ed in questo momento andrebbero spiegate le differenze tra una buona relazione sentimentale ed una relazione non funzionale. In questa fase i ragazzi dovrebbero essere aiutati a capire se gli argomenti sessuali di cui i mass media parlano sono reali o meno, positivi o negativi per la crescita personale. I giovani, i ragazzi e i bambini sono bombardati da notizie ed è importante che l’adulto metta un filtro tra quello che il bambino sente e quello che può percepire e pensare. I giovani sono solitamente persone discrete, quindi se i genitori parlano con loro fin da bambini di sesso questo incrementerà l’opportunità che essi si approccino a loro quando avranno dubbi in merito. Se io sono abituato in famiglia a parlare di sessualità o comunque sento che i miei genitori ne parlano tranquillamente nel momento in cui crescendo avrò dei dubbi, delle domande e delle perplessità mi sentirò libero di poterne parlare con loro per avere risposte e per avere un confronto. Le conversazioni sulla sessualità appropriata all’età dei bambini possono rientrare nella quotidianità della vita e non devono rappresentare un’eccezione. Parlare di sesso, di sessualità e di affettività rende in realtà i bambini sicuri di sé stessi e delle proprie relazioni, più aperti e disponibili nei confronti dei genitori: è, quindi, un aiuto che facciamo ai bambini nell’affrontare questa tematica.

Spesso i genitori si chiedono quale sia l’età giusta per iniziare a parlare di sessualità con i bambini, si preoccupano pensando che il discorso li possa turbare e quindi troppo spesso preferiscono la strada del silenzio, del rimandare ad un generico quando sarà più grande, quando ne parlerà lui, quando sarà il momento. Questo procrastinare in realtà nasconde una difficoltà del genitore ad affrontare questo argomento e quindi rimandare nel tempo. Al contrario di quanto si pensi l’essere umano è un essere sessuato sin dalla nascita e la sessualità è presente nel naturale processo evolutivo dei bambini. Non è un aspetto periferico, ma una dimensione fondamentale dell’esistenza umana che condiziona la vita sociale e relazionale in tutte le fasi dello sviluppo. Quindi quando è meglio parlarne? Essendo parte integrante dello sviluppo del bambino, ma anche dell’educazione generale dei figli, non c’è un momento in cui è più giusto iniziare a parlarne. Lo si fa sin da subito senza aspettare che siano loro a fare domande perché si tratta di argomenti così importanti che è fondamentale che essi trovino spazio nella quotidianità della famiglia: proprio per trasmettere quest’idea di naturalezza rispetto all’argomento se ne parla sin da subito. Fin dalla tenera età i bambini sono spesso curiosi di sapere da dove vengono. Gli adulti possono fornire loro spiegazioni semplici e sincere e spesso questo è tutto ciò che i bambini vogliono sapere, almeno all’inizio. Occorre spiegare loro che sono stati generati da uno spermatozoo del loro papà e da un ovulo della loro mamma e che questi due elementi sono cresciuti in un cantuccio particolare nel corpo della loro mamma fino al momento in cui sono nati per essere quella persona speciale che oggi sono. Mano a mano che crescono si potranno dar loro più informazioni: che lo spermatozoo proviene dal pene del papà e l’ovulo dalle ovaie della mamma, quando lo spermatozoo incontra l’ovulo si trasforma in un bambino anche se questo non sempre accade. Può accadere che i bambini vogliano ascoltare queste spiegazioni più e più volte e per aiutare il bambino a capire come è nato può essere utile utilizzare dei libri che contengano delle illustrazioni che il bambino può seguire mentre il genitore fornisce la spiegazione. Nella bibliografia troverete dei testi adatti propri bambini in base alle varie fasce d’età e queste possono essere uno strumento molto utile per il genitore perché può essere quell’aggancio che lo aiuta ad affrontare l’argomento uscendo un po dall’imbarazzo di dover improvvisare, di trovare le parole giuste. Si può utilizzare il libro per affrontare l’argomento e per dare anche il via libera ad eventuali domande che possono sorgere nel bambino a cui il genitore può rispondere. I genitori dovrebbero rispondere con sincerità e naturalezza alle domande dei bambini in modo che essi capiscano che possono parlare di sesso e porre delle domande quando hanno bisogno di sapere qualcosa. Spesso, infatti, i bambini rimangono un po’ col dubbio e anche di fronte alle risposte vaghe dei genitori non si daranno poi una risposta chiara e una spiegazione, ma andranno in qualche modo a cercarla altrove. Quindi tanto vale che il genitore si faccia trovare pronto a rispondere a queste curiosità e a queste domande anche se si preferisce usare dei soprannomi come pisellino, patatina. E’ importante per i bambini conoscere il nome esatto di ogni parte del loro corpo prima di iniziare la scuola. Si possono mostrare ai bambini delle foto delle illustrazioni del corpo umano ma anche delle riproduzioni plastiche e parlare di come funziona ogni parte del corpo così come parliamo dell’utilizzo della mano, del piede, dell’intestino, dello stomaco, anche delle parti sessuali.

Può capitare che gli adulti abbiano difficoltà a trovare le parole per parlare di sesso con i figli: è più semplice iniziare quando sono molto piccoli. I bambini sono solitamente molto pratici e possono recepire con facilità informazioni semplici e veritiere o possono anche volerci ritornare in un secondo momento. Io genitore inizio a parlarne e poi si svilupperà man mano nel bambino la curiosità che lo porterà a fare le domande e magari ad approfondire l’argomento. E’ importante mostrare loro stima per le persone di entrambi i sessi. La maggior parte dei genitori desidera che i loro figli abbiano un atteggiamento sano nei confronti del sesso. Il modo in cui gli adulti e i genitori in particolare si comportano e reagiscono di fronte a qualsiasi discorso sul sesso influenzerà l’atteggiamento e le opinioni dei figli sia verso questo argomento specifico che verso se stessi. Rispetto, invece, al tema dei giochi sessuali diciamo che l’infanzia è il momento della conoscenza e dell’esplorazione, durante la quale i bambini esplorano il loro corpo e quindi anche le parti sessuali proprio perché fanno parte del corpo. L’interesse dei bambini per il sesso, per i giochi di ruolo e per i giochi sessuali non occupa tutto il tempo che hanno a disposizione per giocare, ma è solo una delle tante cose che vogliono conoscere e sperimentare. Di solito i bambini si divertono a fare questi giochi, ma esattamente come si divertono a fare altri giochi. Molte cose che i bambini trovano imbarazzanti o che temono sono in realtà causate dal modo in cui i genitori reagiscono.

Se un genitore vede il figlio fare giochi sessuali e non sa come reagire?

  • Innanzitutto faccia un bel respiro. Non agisca d’impulso e pensi bene a come comportarsi perché la reazione spesso è dovuta all’emozione che il genitore prova in quel momento: non si sente pronto, non se l’aspettava, si sente imbarazzato. E’ importante però evitare reazioni che possano amplificare la situazione e turbare il bambino che non capirebbe laddove per lui è un gioco, è un’esplorazione, quindi non ci vede nulla di sbagliato se non poi nell’eventuale reazione dell’adulto;
  • l’adulto deve pensare al messaggio che vuole trasmettere al bambino e a quale reazione potrebbe provocare. Sia il messaggio che il modo in cui il messaggio viene trasmesso dipenderà dall’età e dalla maturità del bambino.
  • Si può dire al bambino che è giusto essere curiosi anche verso gli altri, ma che i bambini devono imparare che le parti sessuali del proprio corpo e di quello degli altri sono private. Si potrebbe dire “vedo che state facendo un gioco con il vostro corpo. Ci sono molti modi per imparare a conoscere il corpo. Uno di questi è guardare il corpo di qualcun altro, un altro è guardare dei libri. Se volete ne vediamo qualcuno insieme”. Quindi in questo caso verrebbe accolta la curiosità e l’esplorazione del bambino ma dirottate in un altro tipo di conoscenze e di esplorazione guidata da un libro e anche dell’eventuale spiegazione dell’adulto.

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