Approvato il Bonus Psicologo: cos’è e perché è importante
Il “Bonus Psicologo” è stato confermato con un emendamento al decreto Milleproroghe, approvato tra il 16 e il 17 febbraio 2022 dalle commissioni riunite Affari costituzionali e Bilancio della Camera. Una misura a lungo attesa e sollecitata da tutte le fasce della popolazione, che evidenzia una maggiore attenzione al tema della salute mentale e fornisce una (prima) risposta al crescente bisogno di supporto e sostegno da parte di giovani e meno giovani per affrontare le conseguenze psicologiche della pandemia e delle restrizioni dovute alla situazione emergenziale.
Cos’è il Bonus Psicologo
Il Bonus Psicologo (o Bonus Psicologico) è un contributo economico finalizzato a garantire assistenza psicologica a coloro che ne hanno bisogno ma non hanno la possibilità di sostenere le spese connesse alla psicoterapia o, comunque, al pagamento di professionisti specializzati.
Oltre alla sua natura di sostegno sostanziale e “pratico”, costituisce inoltre, un segnale significativo contro lo stigma sociale legato alla psicoterapia, portando al centro dell’attenzione l’importanza del benessere non solo fisico, ma anche psicologico ed emotivo.
Il Bonus era stato inizialmente proposto, senza successo, nella Legge di Bilancio per il 2022. In seguito al mancato accoglimento della proposta, tuttavia, si è generata immediatamente una sollevazione popolare ed è stata lanciata una petizione che ha raccolto oltre 300mila firme, a dimostrazione dell’elevato livello di sensibilità e interesse attorno al tema e del bisogno reale di un intervento da parte delle istituzioni.
L’isolamento sociale, la paura della malattia, l’abbandono delle vecchie abitudini, lo stravolgimento della vita familiare e lavorativa, le difficoltà economiche: le conseguenze della pandemia hanno prodotto un incremento significativo della diffusione di sintomi depressivi e d’ansia, che oggi colpiscono oltre un terzo della popolazione adulta e metà dei giovani in Italia.
In questo contesto, il Bonus Psicologo si configura come un primo passo per affrontare la situazione di crisi e rispondere alle richieste di aiuto e sostegno psicologico provenienti da cittadini di ogni età e condizione lavorativa.
Come funziona il Bonus Psicologo e come richiederlo
Il Bonus prenderà la forma di un contributo, fino a 600€ a persona, utilizzabile per coprire i costi delle sessioni di psicoterapia presso professionisti privati iscritti all’Albo. L’importo del bonus è stato calcolato su una spesa media di 50€ a sessione, arrivando così a coprire circa 12 sessioni psicoterapeutiche.
Per garantire l’accesso al bonus a chi ne ha più bisogno, è stato introdotto un tetto massimo 50mila euro di ISEE, oltre i quali non sarà possibile richiedere e usufruire del contributo economico.
I fondi stanziati per il finanziamento del bonus psicologo ammontano a 10 milioni di euro per il 2022, a cui saranno aggiunti altri 10 milioni finalizzati al reclutamento di personale specializzato, al rafforzamento dei servizi di neuropsichiatria per infanzia e adolescenza e al potenziamento dell’assistenza socio-sanitaria non solo per le persone con disturbi mentali ma anche per coloro che, in assenza di una diagnosi, vivono situazioni di disagio e difficoltà psicologica.
Le modalità di presentazione della domanda, i requisiti per l’assegnazione e l’entità del bonus non sono ancora stati definiti e verranno indicati nelle prossime settimane in un decreto congiunto del Ministero della Salute e del Ministero dell’Economia.
Perché è un segnale importante
Più che il contributo economico in sé, è sicuramente il potere “emblematico” del Bonus Psicologo ad assumere rilevanza. Investire e avviare una misura per l’assistenza psicologica a livello nazionale, infatti, rappresenta un segnale importante, una presa di posizione contro l’assunto che solo la salute fisica sia una priorità, mentre la salute mentale possa (e, molto spesso, debba) essere trascurata o rinviata.
Le conseguenze della pandemia sul benessere psicologico degli italiani, infatti, sono state sì gravi e pesanti, ma hanno sicuramente messo in luce e portato all’attenzione di tutti situazioni di disagio psicologico che forse, in altri momenti e in altre circostanze, non sarebbero state considerate degne di nota o d’intervento.
Stress, sindrome di burnout, ansia, fobia sociale, depersonalizzazione, depressione, disturbi alimentari: quante volte a scuola, sul lavoro o nella vita privata si sceglie di ignorare i sintomi di questi disturbi per evitare di ammettere di avere un problema? Per paura di essere considerati strani o deboli o “pazzi”, o perché si pensa di poter aspettare, di non aver bisogno di aiuto, di riuscire a cavarsela da soli?
Ignorare un problema, però, non equivale a risolverlo, anzi: per imparare a gestire correttamente lo stress, a contrastare l’ansia, la depressione e a prendersi cura di sé e delle proprie emozioni, il primo passo è proprio prendere coscienza del “nemico da abbattere” – o da tenere sotto controllo.
Per questo motivo, il segnale che manda il Bonus Psicologo è così importante: in un certo senso, è come se desse alle persone il “permesso” di dire che hanno bisogno di un supporto psicologico, oltre a dargliene gli strumenti pratici ed economici per farlo. Contribuendo a smantellare, un po’ alla volta, pezzo dopo pezzo, quello stigma sociale che ancora colpisce, in molti casi, chi afferma di andare in terapia o di soffrire di un disturbo mentale.