Il narcisismo può essere definito come la tendenza o l’atteggiamento psicologico di chi fa di sé stesso, della propria persona, delle proprie qualità fisiche o intellettuali, il centro esclusivo del proprio interesse nonché l’oggetto di una compiaciuta ammirazione, restando indifferente agli altri.
Il narcisista, quindi, è una persona capace di nutrire una grande preoccupazione o comunque particolare interesse solo per sé stesso.
L’aspetto principale che caratterizza il narcisista è la grandiosità ovvero una forma di auto esaltazione relativa al ritenersi un individuo unico e speciale. Quella del narcisista tuttavia, è “una maschera” grandiosa che lo fa sentire differente dalle persone intorno.
Il termine “narcisismo” deriva dal mito di Narciso. Narciso era un giovane molto bello, amato da tuti per la sua grazia e per le sue caratteristiche fisiche. Il giovane era vittima di un sortilegio: non avrebbe mai potuto conoscere sé stesso, solo allora avrebbe potuto vivere. Di tale sortilegio era a conoscenza solo sua madre. Tutte le ninfe si innamoravano di Narciso, tuttavia, il ragazzo preferiva stare in solitudine, finché la sorte volle che Narciso incrociò la strada della ninfa Eco. Questo incontro fu nefasto e rappresentò la rovina di entrambi i giovani. Quando Eco vide Narciso non poté che innamorarsene. Narciso la rifiutò respingendola inorridito. La dea della giustizia dinanzi a tutto ciò costrinse Narciso, ignaro del sortilegio di cui era vittima, a romperlo e quindi a specchiarsi per la prima volta in una pozza d’acqua. Quando Narciso vide il suo riflesso se ne innamorò perdutamente. Trascorreva così tutti i giorni ad ammirare la sua immagine, finendo accidentalmente un giorno per perdere la vita annegando in quella pozza d’acqua con il suo riflesso. Il mito narra che Narciso si trasformò in un fiore, il fiore narciso che tutti noi conosciamo.
Il termine Narciso deriva dal greco archi che significa stupore, il che rimanda probabilmente allo stupore provato da Narciso dinanzi al proprio riflesso.
Questo mito, come ci suggerisce Carotenuto, vuole farci riflettere sull’illusione di essere felici solo perché amati e ammirati per il nostro aspetto fisico o caratteristiche superficiali. Innamorarsi della propria immagine diviene quindi una forma di punizione per l’incapacità di amare l’altro da noi. Narciso infatti si innamora di sé stesso dopo aver respinto l’amore della ninfa Eco.
Il narcisismo rappresenta una fase normale del processo evolutivo. Il bambino intorno ai due anni, infatti, vive una fase narcisistica, cominciando a scoprire il significato di “Io”, “mio”, comportandosi in modo egocentrico come se il mondo ruotasse solo intorno a sé. I piccoli di quell’età, non sono in grado di comprendere le emozioni e le esigenze altrui, essendo completamente assorbiti da loro stessi e dai loro bisogni. Tuttavia entro i primi due anni di età questa attitudine rappresenta una normale fase evolutiva.
Ciò che distingue il narcisista dal bambino è rappresentato dal fatto che tale fase essendo evolutiva, tende ad interrompersi. Il bambino crescendo quindi impara a distinguere i propri e gli altrui bisogni, a differenza del narcisista.
Il narcisismo di per sé non rappresenta sempre un aspetto disfunzionale.; esiste infatti anche una forma di narcisismo sano.
Il narcisismo sano, si associa ad alcune caratteristiche, quali: creatività, originalità, leadership. Il narcisismo sano si associa all’autostima, cioè all’ amore verso sé stessi e le proprie qualità. Il narcisismo sano può rivelarsi utile per affrontare e superare brillantemente momenti di frustrazione e di fallimento. Le cause alla base del disturbo narcisistico di personalità possono essere di diversa natura, vi sono cause genetiche e cause ambientali.
Il disturbo narcisistico di personalità è connesso ad alcune aree cerebrali che sono collegate alla regolazione emotiva. Nel narcisista viene compromessa la capacità empatica e quindi di mettersi nei panni dell’altro per comprenderne lo stato mentale, emozioni e bisogni. Il narcisista quindi non è in grado di esplorale proprie emozioni e regolarle a seconda del contesto in cui si trova ad agire. Sembrerebbe esserci una trasmissione ereditaria dei tratti e di comportamenti narcisisti di circa il 45%. A livello ambientale è molto importante la relazione tra genitore e bambino. Vi sarebbero alcune tipologie di stili di educazione genitoriali, prevalentemente connesse allo sviluppo di tratti narcisistici tra i quali, genitori estremamente permissivi e quindi non in grado di dare regole ai bambini. Il bambino cresciuto in un ambiente privo di regole, crescerà pensando di avere il diritto di ottenere tutto quello che vuole.
Un altro stile educativo da segnalare è quello relativo ai genitori che lodano costantemente il proprio figlio per tutto ciò che è o fa, non riuscendo a discriminare qualità più o meno positive. Anche in questo caso il bambino crescendo, avrà difficoltà a comprendere le proprie qualità e i propri limiti e tenderà a pensare che tutti sono lì per ammirarlo e amarlo. Anche un genitore autoritario può caratterizzare il futuro narcisista. Un ambiente totalmente rigido infatti, può far scaturire il bisogno del bambino di cercare solo in sè stesso tutto ciò di cui ha bisogno; in quanto privato di sostegno e di incoraggiamento e lode. Crescerà quindi pensando che il mondo circostante non sarà in grado di trasmettergli ciò di cui ha bisogno.
Le ricerche suggerebbero che i maschi sembrerebbero essere più affetti da narcisismo rispetto alle donne. Inoltre i tratti narcisisti, tenderebbero a diminuire con l’avanzare dell’età.
La ferita del narcisista è fondamentalmente la ferita del non essere stato amato e visto per ciò era davvero. Una delle caratteristiche fondamentali del narcisista è caratterizzata dal bisogno di controllare gli altri che rappresentano una minaccia alla sua autostima, dato che potrebbero abbandonarlo e quindi la ferita più temuta dal narcisista è rappresentata solitamente proprio dalla paura dell’abbandono.
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