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Allattamento: al seno o artificiale?

allattamento

Le ricerche sui benefici dell’allattamento al seno continuano a confermare che il latte della mamma resta l’alimento ideale per il bambino. L’Organizzazione Mondiale della Sanità diffonde continui aggiornamenti in merito, ribadendo la necessità di promuovere l’allattamento al seno per la salute della madre, del bambino e della società.
Nonostante le raccomandazioni, sono tuttavia molte le madri che allattano poco o non allattano affatto; ciò è dovuto ad una scarsa informazione ma anche a fattori culturali e pressioni sociali, come per esempio la necessità della neo mamma di tornare precocemente al lavoro o la mancanza di aiuto in casa.

Quando la mamma si trova a dover scegliere tra l’allattamento artificiale e quello al seno, molti sono i dubbi che accompagnano le sue decisioni. Nessuna mamma dovrebbe mai sentirsi giudicata per il fatto di prediligere il biberon ne’ dovrebbe essere schernita perché allatta il suo bambino di due anni. E’ invece molto importante che la scelta venga effettuata con consapevolezza e serenità, comprendendo bene le differenze tra le due modalità di alimentazione e i relativi vantaggi.

L’allattamento al seno

L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda di iniziare l’allattamento al seno subito dopo la nascita, di proseguirlo in modo esclusivo fino al sesto mese di vita del bambino per poi cominciare lo svezzamento; precisa di continuare l’allattamento anche fino ai tre anni e oltre, o comunque finché madre e bambino lo desiderano.
Il latte materno offre al piccolo la giusta qualità e quantità di nutrienti necessari alla crescita e alla salute del bambino, e muta con la crescita del piccolo per adattarsi alle esigenze delle varie fasi del suo sviluppo: è in sostanza un alimento vivo e per questo inimitabile.

Perché scegliere il latte artificiale?

In realtà, nutrire il neonato con un sostituto del latte materno dovrebbe essere una necessità e NON una scelta; questo perché il latte della mamma resta un alimento qualitativamente superiore e non eguagliabile dalla formula.
Ci sono tuttavia casi in cui malattie materne (molto rare!) impediscono l’allattamento al seno e pertanto si rende necessario ricorrere all’artificiale.
Nella pratica comune, le donne “scelgono” o “subiscono” il suggerimento della formula perché non sufficientemente informate e/o supportate nel loro percorso di donne allattanti. Un bambino allattato al seno ha esigenze nutrizionali diverse da un bambino allattato con artificiale perché non conosce orari “regolari” (non esistono le famose tre ore tra una poppata e l’altra) e richiede una presenza più assidua della mamma che è meno facilmente sostituibile di quanto accada con l’alimentazione artificiale.
Resta tuttavia da sottolineare che il latte materno può essere estratto (con apposito tiralatte), conservato, scaldato e somministrato al bambino quando la mamma deve assentarsi.

Quali sono le differenze tra le varie formule?

I latti artificiali possono differenziarsi molto tra di loro: formule di partenza, di proseguimento, per bambini nati pre-termine, anti-rigurgito, per coliche, stipsi, ecc. Questa grade differenziazione mira ad imitare ciò che è normalmente contenuto nel latte che ogni donna produce per il proprio piccolo.

Inoltre…

  • Le donne che allattano al seno devono sentirsi libere di mangiare secondo le proprie abitudini; anche le donne vegetariane possono allattare e solo in alcuni casi la loro alimentazione necessita di integratori.
  • Non è documentato che bere molti liquidi (acqua, brodo, tisane, ecc.) aumenti la produzione di latte: la mamma dovrebbe assumerne in normali quantità.
  • Tutte le mamme hanno il lattela produzione è favorita dalla suzione del bambino che deve potersi attaccare al seno tutte le volte che vuole in modo corretto; non è necessario (anzi controproducente) dare al bambino altro (tisane, acqua, camomilla, ciuccio, aggiunta).
  • Il seno non necessita di una pulizia quotidiana “particolare” ma del rispetto delle normale regole di igiene; disinfettare il capezzolo non è assolutamente necessario.
  • La mamma può allattare anche se è influenzata (in questi casi è comunque consigliabile informare il medico).
  • La mamma che allatta può praticare sport (non agonistico).
  • Fumare fa male alla mamma, a chi le sta vicino e al bambino perché aumenta i rischi di SIDS e può ridurre la produzione di latte.
  • Gli alcolici vanno evitati perché l’alcol passa nel latte e può causare al bambino sonnolenza e qualche disturbo.
  • Dopo il sesto mese di vita è bene iniziare lo svezzamento e proseguire l’allattamento.
  • La gran parte dei più comuni disturbi di salute della mamma può essere curata con farmaci compatibili con l’allattamento.
  • La mamma che smette di allattare al seno e passa alla formula non deve essere in alcun caso giudicata o colpevolizzata.
  • Prima di preparare il latte artificiale, bisogna lavarsi le mani.
  • Biberon e tettarelle vanno lavati e sterilizzati dopo ogni utilizzo.

Informarsi prima è meglio

L’allattamento al seno è un processo naturale ma non così immediato e spontaneo: va pertanto sostenuto e incoraggiato innanzitutto attraverso la diffusione di informazioni adeguate. Nel momento in cui si sceglie il corso di preparazione al parto, è bene domandare se e quanto spazio è dedicato all’allattamento e chi è l’Operatore di accompagnamento alla nascita preposta a fornire queste nozioni; un corso ben strutturato segue le indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e dedica all’argomento la dovuta importanza, per la promozione della salute della madre e del bambino.

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