Corsi di formazione

ADHD: l’organizzazione

adhd l'organizzazione

In questo modulo parleremo delle capacità organizzative dei bambini e dei ragazzi con ADHD. Dopo un breve inquadramento teorico sulle difficoltà di pianificazione e di monitoraggio delle attività, si procederà con la spiegazione di alcune tecniche ludico-riabilitative per incrementare le abilità organizzative. Si concluderà con dei consigli pratici su come ricordarsi degli impegni e su come gestire i materiali di studio e di lavoro.

Iniziamo, quindi, parlando delle difficoltà di organizzazione tipiche dell’ ADHD. Questi ragazzi hanno, innanzitutto, una percezione disorganizzata dell’ambiente; non riescono a ricordare dove sono stati riposti gli oggetti, dove li hanno spostati e non riescono a ragionare sul luogo in cui è più probabile che siano stati sistemati. Nel momento in cui devono svolgere un’attività che richiede più step, e quindi l’utilizzo di materiali diversi, i bambini con ADHD non riescono a ragionare sulle fasi di svolgimento e sui singoli passi per attuarla. Questa difficoltà rientra nell’area delle abilità di organizzazione; quindi, se un bambino ADHD deve preparare una torta con la mamma, lui riesce ad immaginare la torta pronta ma non riesce a organizzare l’occorrente e gli ingredienti per cucinare quella ricetta e, se viene aiutato dalla mamma, non è in grado di trovare il mestolo nel cassetto o la bilancia nella madia perché non ricorda dove sono posizionati gli oggetti, soprattutto se non sono di uso quotidiano poiché non immagina quale sia il posto in cui trovarli. Questa difficoltà è strettamente associata ad un deficit di selezione ed elaborazione degli stimoli; il ragazzo ADHD infatti ha difficoltà ad inibire gli stimoli distraenti; questo comporta una difficoltà a memorizzare le informazioni salienti nel contesto e creare categorie concettuali o spaziali. Nel momento in cui il bambino deve recuperare dalla memoria le informazioni, queste, non essendo state organizzate in categorie concettuali, risultano essere di difficile recupero e utilizzo. Per esempio, nella preparazione della torta, il bambino quando prende il mestolo dal cassetto su indicazione della mamma, non vede che lì vicino c’è lo sbattitore per le uova e, quindi, non lo prende; quando la mamma gli dirà di prenderlo, lui chiederà dove si trova, non ricordando di averlo appena visto nel cassetto del mestolo.

I bambini e i ragazzi ADHD, soprattutto nel momento in cui si trovano a dover svolgere un’attività nuova, hanno difficoltà ad organizzarla; se non preparano la torta quotidianamente, facendo diventare il procedimento automatico, avranno difficoltà a seguire la ricetta. Possono dimenticare di mettere tutto l’occorrente sul tavolo, possono saltare un ingrediente e non inserirlo nella ricetta, possono confondere gli step di preparazione. Prima di infornare un dolce, tutti noi ripercorriamo mentalmente se abbiamo messo tutti gli ingredienti e scorriamo velocemente la ricetta per vedere se abbiamo eseguito tutte le fasi di preparazione; questo passaggio non viene effettuato da ragazzi ADHD perché hanno difficoltà a monitorare le azioni che svolgono.

I deficit di organizzazione hanno, ovviamente, ripercussioni sulla capacità di apprendimento dai propri errori e sullo sviluppo di abilità di organizzazione e pianificazione. In questi casi, l’attività pratica di potenziamento organizzativo ha come obiettivo quello di rafforzare le abilità di monitoraggio delle azioni, di pianificazione e scelta di una strategia per raggiungere un risultato; queste abilità vengono incrementate creando una scheda di automonitoraggio per il bambino e una scheda analoga di valutazione per l’adulto. A fine giornata il bambino compila la scheda di automonitoraggio e l’adulto quella di valutazione prendendo in esame il comportamento quotidiano del bambino. Per ricevere un premio in questa attività, non è necessario aver ottenuto un punteggio alto ma è indispensabile essere sinceri. A fine lavoro si confrontano le risposte date dal bambino nella sua autovalutazione con quelle fornite dal l’adulto e si commentano; nel caso in cui i risultati siano simili, il bambino riceverà un rinforzo, mentre, in caso di punteggi dissimili, il bambino verrà invitato a ragionare sul motivo per cui sono state fornite le singole risposte. Il lavoro di autovalutazione quotidiana deve essere svolto in modo continuativo per almeno un mese variando sempre le attività analizzate. Quando il bambino ha acquisito una certa consapevolezza, si può aumentare la frequenza di domande riguardanti la riflessione sulle abilità organizzative; le domande più plausibili da mettere nella scheda di autovalutazione riguardano i livelli di attenzione a scuola, i livelli di distrazioni, la capacità di seguire le istruzioni le conversazioni e giochi di gruppo, lo svolgimento dei compiti a scuola e a casa, l’ordine dei luoghi e dei materiali, l’autocontrollo e il rispetto delle regole.

La seconda attività pratica per lavorare sull’organizzazione, in particolare sulla capacità di sviluppare metacognizione automonitoraggio, ha come obiettivo quello di allenare alla descrizione del comportamento attuato mentre si svolge un’attività. L’esercizio si articola in questo modo: bisogna scegliere un’attività a tavolino come, per esempio, un disegno da colorare; poi, proprio come se fosse un tutorial, Il bambino, mentre colora il disegno, deve spiegare cosa sta facendo. Per esempio, se al bambino piacciono i Supereroi, si può stampare un disegno da colorare con questo tema e, mentre svolge l’attività, il bambino dovrà dire “per colorare il mantello di Superman prendo il pennarello rosso, lo stappo, faccia i contorni della parte da colorare e inizio a riempire”. La narrazione dettagliata della sequenza di azioni svolte, permette non solo di incrementare i livelli di monitoraggio dell’azione ma anche di acquisire le abilità di organizzazione e di lavorare sull’attenzione divisa, ovvero la capacità di svolgere più azioni contemporaneamente. La stessa attività può essere riproposta su vari giochi graditi dal bambino. Si può anche pensare di girare un video tutorial in cui lui spiega come fare una cosa e lo condivide con i compagni di classe o con la famiglia.

Si forniscono ora alcune strategie per fronteggiare situazioni specifiche. Accade spesso che i bambini e ragazzi ADHD abbiano difficoltà a ricordare le cose; in particolare, dimenticano il materiale, le scadenze e non portano a termine quello che hanno iniziato perché stanchi o distratti da altri stimoli. Per ovviare a questo problema, il ragazzo ADHD potrebbe scrivere un post-it con le cose da fare e posizionarlo in un posto ben visibile. Ogni mattina, prima di iniziare la giornata, bisogna controllare il post-it per vedere se sono state rispettate le scadenze e gli impegni. Nel caso di scadenze a lungo termine potrebbe essere d’aiuto l’utilizzo dell’agenda elettronica impostando sveglie 7 giorni, 3 giorni e un giorno prima della scadenza da rispettare, in modo da diminuire la possibilità che non venga portata a termine nei tempi prestabiliti. E’ molto importante prendersi del tempo per scrivere su carta o su supporto digitale gli impegni appena presi in modo tale da evitare di dimenticarli. Un’altra strategia utile per fissarli in memoria è quella di ripeterli mentalmente due o tre volte prima di scriverli.

Un’altra difficoltà dei ragazzi ADHD è quella di sistemare il materiale e ricordare dove è stato posto. Accade spesso che i bambini dimentichino libri in classe o a casa, lasciano le cose in disordine perché non riescono a organizzare gli spazi in modo funzionale. Per ovviare a questo problema, è innanzitutto opportuno che gli oggetti dei bambini siano posizionati sempre nello stesso posto, che gli ambienti siano sistemati e organizzati ad ogni cambio di attività e che si segua uno schema d’azione abbastanza fisso e applicabile in diversi contesti. Per esempio, se il bambino vuole dipingere, deve liberare la scrivania da tutti gli oggetti inutili, prendere il materiale, svolgere l’attività, risistemare tutto il materiale nel posto in cui era stato preso. Lo stesso schema comportamentale va applicato anche quando si devono fare i compiti, la merenda o un altro gioco. Si può, anche in questo caso, fare una lista giornaliera di materiali utili per ciascuna attività; il bambino la dovrà usare come guida per controllare di avere a disposizione tutto il materiale utile per lo svolgimento.

Anche i luoghi di svolgimento delle attività sono importanti per dare un senso di coerenza e stabilità al bambino; per esempio, i compiti si fanno non solo in cameretta, si mangia in cucina, si guarda la TV in salotto e si gioca sul tappeto della cameretta. Questa strutturazione apparentemente rigida della giornata facilita il bambino nell’organizzazione poiché, con il passare del tempo,diminuirà la frequenza delle dimenticanze e aumenterà l’uso funzionale di oggetti e spazi.

Vuoi saperne di più? Puoi scaricare gratuitamente l’ebook di IGEA “ADHD: Organizzazione dello studio e vita quotidiana”

Per Informazioni

Se vuoi richiedere informazioni sulle promozioni di uno o più corsi di formazione in catalogo, inviaci una richiesta. Una nostra consulente ti contatterà appena possibile. Grazie

CORSI IN PROMOZIONE SUL TEMA