Psicologia della testimonianza: nella mente del testimone

Il momento della testimonianza ricopre un ruolo estremamente importante e delicato all’interno di un’indagine o di un processo. Per questo motivo, è essenziale che questa venga analizzata e studiata nel dettaglio, “entrando” nella mente del testimone, in modo da poterne valutare l’attendibilità in modo oggettivo.
Chi è il criminologo
Il criminologo è colui che fa della criminologia, ovvero la disciplina che studia il crimine, i criminali e le vittime del reato, la sua professione.
La figura del criminologo è ancora piuttosto recente in Italia, ma sta rapidamente acquistando popolarità come sbocco lavorativo per giuristi e psicologi, a causa della sua versatilità e della vasta gamma di situazioni e contesti in cui questa figura può risultare determinante.
Nello specifico, il Criminologo opera prevalentemente nell’ambito della ricerca scientifica e forense-giudiziaria. Tra le sue mansioni ci sono:
- formulare diagnosi per ricostruire i fattori e le condizioni che hanno portato all’attuazione di un crimine;
- valutare la pericolosità sociale di chi ha commesso un reato o potrebbe compierlo;
- definire gli interventi di rieducazione e di assistenza psicologica per favorire il reinserimento sociale dei detenuti;
- condurre ricerca scientifica e di sicurezza (ricoprendo il ruolo di security manager);
- fornire consulenze alla polizia, al questore o al singolo poliziotto
- coordinare delle équipe per la difesa o per l’accusa nei singoli casi.
Per diventare criminologo è necessario conseguire un titolo di studio universitario (generalmente in Psicologia, Medicina, Giurisprudenza o Sociologia) e frequentare un corso post-universitario, master o corso di formazione per approfondire lo studio delle scienze forensi.
Cos’è la psicologia della testimonianza
La psicologia della testimonianza è un particolare ramo della criminologia e della psicologia forense che studia e analizza le testimonianze riportate in sede di indagine o processo da qualsiasi parte coinvolta.
In questo caso, infatti, con il termine di “testimonianza” non si fa riferimento soltanto al racconto di soggetti terzi rispetto al crimine, “spettatori” dell’evento, bensì a tutte le narrazioni che si riferiscono al fatto e vengono prodotte durante lo svolgimento di un procedimento giudiziale, a partire dalla fase delle indagini fino a quella processuale.
L’oggetto di studio di questa disciplina è, quindi, il “processo testimoniale”, ovvero quella delicata attività cognitiva ed espressiva che parte dall’iniziale percezione del testimone, si consolida nella fissazione dell’evento nella memoria e termina con una rievocazione dell’accaduto. Questo processo è inevitabilmente condizionato da fattori psicologici e cognitivi soggettivi e spesso involontari, legati al punto di vista, alla percezione e alla capacità di attenzione e memoria del testimone, che possono influenzare sia la creazione del ricordo dell’avvenuto sia la sua rielaborazione e ricostruzione in un momento successivo.
Ad esempio, la percezione personale del testimone potrebbe essere limitata, incompleta o errata a causa di fattori ambientali (buio, foschia, lontananza) o emotivi (attacchi d’ansia, paura o panico), oppure la rielaborazione del fatto delittuoso potrebbe essere soggetta a processi di rimozione per via del trauma subito – questo fenomeno è anche chiamato “amnesia selettiva” – o, ancora, presentare delle lacune a causa di vuoti di memoria o imprecisioni.
La psicologia della testimonianza analizza nel dettaglio proprio ciò che accade nella mente del testimone durante queste delicate fasi e, in particolare, quali fattori possono influenzare:
- la fase di percezione: Errori di percezione, emozioni, caratteristiche di personalità;
- la fase di fissazione: tipologia di stimolo percepito (verbale, numerico, fisico etc) ripetizione, tempo e oblio, conseguenze del trauma;
- la fase di rievocazione: suggestione, errore monitoraggio fonte, effetti disinformazione, tecniche di intervista.
Per approfondire
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Il corso è rivolto agli studenti iscritti ai corsi di:
- Criminologia – Tecniche di interrogatorio e rilevamento della menzogna;
- Criminologia, Psicopatologia e Grafologia della violenza passionale;
- Esperto in Criminal Profiling;
- La Criminologia urbana;
- Teorie e Tecniche in Vittimologia e Vittiminalistica.
Il corso ha l’obiettivo di fornire conoscenze specifiche e approfondite nel campo della Psicologia della Testimonianza. Inoltre, mira a far apprendere in che modo vada analizzata una fonte testimoniale, illustrando nel dettaglio le tecniche con cui dev’essere raccolta e le criticità che possono emergere durante l’intero processo testimoniale.
Il corso prevede due videolezioni, che approfondiscono rispettivamente:
- le funzioni cognitive maggiormente coinvolte nei processi di formazione della traccia mnestica: memoria, attenzione, percezione, linguaggio, abilità visuo-spaziali, comunicazione e ruolo delle emozioni.
I diversi elementi che influenzano le fasi del processo testimoniale e il delicato meccanismo che sottende il fenomeno dei falsi ricordi. - origini, fasi e utilità dell’intervista cognitiva, con particolare riferimento al concetto di “contesto emotivo”, all’importanza della modalità con cui vengono poste le domande e a quali siano le principali criticità di analisi di un resoconto testimoniale.
I nostri corsi online di Criminologia sono disponibili anche in un pacchetto offerta, che include quattro corsi tenuti dai docenti Giacomo Salvanelli, direttore del Dipartimento di Criminologia del MISAP, e Roberta Catania, Psicologa specializzata in Psicologia Forense, Criminologia Investigativa e Psicologia della Testimonianza.