Gli effetti dei social media su bambini e adolescenti
I social media sono ormai parte della nostra vita quotidiana: sono uno strumento che usiamo per informarci su ciò che accade nel mondo, per comunicare con amici, parenti e colleghi, per condividere i nostri pensieri e le nostre esperienze.
La diffusione dei social media in ogni aspetto della nostra giornata è talmente pervasivo da essere entrato a far parte anche della vita di bambini e adolescenti. Esistono, infatti, canali e contenuti pensati e realizzati appositamente per l’infanzia (se avete dei figli in età scolare, conoscerete sicuramente i Me Contro Te, nati su YouTube e divenuti in breve tempo famosissimi grazie ai loro video di intrattenimento per i più piccoli), e molti giovani influencer rappresentano un vero e proprio punto di riferimento per gli adolescenti.
Quali sono, però, gli effetti di questa sovrabbondanza e immediatezza di connessioni, stimoli e informazioni sulla crescita psicologica ed emotiva di bambini e adolescenti?
I pericoli dei social media per i più giovani
I social media possono rappresentare un pericolo se usati inconsapevolmente, soprattutto dai più piccoli. È di fondamentale importanza, infatti, insegnare ai bambini come utilizzare questo strumento correttamente e a cosa fare attenzione: truffe, cyberbullismo, siti e contenuti dal carattere violento, sessista o razzista o comunque inappropriati per i bambini, fino ad arrivare a fenomeni preoccupanti come la pedopornografia e l’adescamento dei minori online.
I ragazzi più grandi tendono ad essere più consapevoli di questi pericoli, ma è comunque opportuno assicurarsi che prestino attenzione ad altri rischi, come ad esempio: le fake news, la dipendenza da social media, l’hate speech e il body shaming, il bisogno patologico di apparire (spesso diversi da come si è realmente), i pericoli legati al sexting (ad esempio, il revenge porn).
Inoltre, gli adolescenti possono essere soggetti a un’alterazione della percezione di sé e del proprio corpo, che deriva dallo scontro della realtà con l’immagine patinata con cui sono abituati a presentarsi online, realizzata, però, attraverso l’utilizzo di filtri o ritoccando artificialmente le foto. Uno studio interno alla compagnia Meta (ex Facebook) relativo in particolare agli effetti di Instagram sugli adolescenti ha rivelato come per oltre il 40% degli utenti in età adolescenziale l’utilizzo della piattaforma influisca negativamente sulla percezione della propria immagine.
Il continuo e costante confronto con gli altri utenti rispetto all’apparenza fisica, la popolarità e il successo personale, soprattutto se basato su immagini e racconti che mostrano soltanto gli aspetti migliori e tendono a nascondere ogni potenziale difetto, può generare negli utenti più giovani un forte senso di disagio e inadeguatezza, che può sfociare in disturbi anche gravi, come la depressione, l’anoressia o la bulimia.
I social come strumento per combattere la solitudine
I social media, però, non sono soltanto un pericolo: soprattutto durante il periodo di isolamento dovuto al lockdown e alle restrizioni messe in atto per arginare la situazione di emergenza sanitaria, sono diventati -per giovani e meno giovani- uno strumento indispensabile per accorciare le distanze e combattere la solitudine. Grazie ai social, infatti, è possibile mantenersi in contatto con gli altri, rafforzare i rapporti di amicizia o crearne anche di nuovi, sulla base di interessi comuni o l’appartenenza alle stesse community online.
Possono rappresentare una “via di fuga” da una situazione di disagio che si verifica a scuola oppure in famiglia, ma possono anche diventare un luogo di condivisione e di aiuto reciproco, in cui questo disagio può essere esplorato e affrontato insieme.
Per molti ragazzi, i social svolgono anche un ruolo cruciale come strumento di informazione: vengono utilizzati come fonte primaria per reperire notizie in tempo reale, scoprire cose nuove e sviluppare conoscenze, competenze e abilità. Sui social media si possono trovare tutorial, recensioni, contenuti di approfondimento e divulgazione scientifica, consigli e raccomandazioni.
Infine, ai social media va riconosciuto anche un altro grande merito: grazie alla loro natura gratuita, immediata e accessibile, costituiscono un importante spazio per l’espressione di sé e delle proprie idee. Sui social ognuno può esprimere e affermare la propria identità, condividendo gusti e opinioni personali e aprendosi, così, a un dialogo con persone che provengono potenzialmente da tutto il mondo. I social media facilitano la creazione di movimenti di massa (basti pensare al movimento #MeToo o al Black Lives Matter), favoriscono la circolazione delle idee e contribuiscono all’abbattimento delle barriere culturali e sociali.
Per approfondire
Come accennato in precedenza, uno degli effetti più comuni e, al contempo, più dannosi che i social media possono avere sul benessere di bambini e adolescenti è l’alterazione della percezione dell’immagine corporea. Questo tema è affrontato nel dettaglio nel seminario gratuito online Percezione dell’Immagine Corporea: come cambia a causa dei social network, tenuto dalla docente Veronica Rossi, Psicologa Clinica con formazione specifica in Psicologia dell’Alimentazione, del Benessere e dello Sport.
I rischi legati al rapporto tra il mondo digitale e la sfera intima dell’individuo sono illustrati, invece, nel seminario I pericoli della rete: Sexting e Pedopornografia, tenuto dalla docente Ledi Miotto, Psicologa e Psicoterapeuta, e nel corso online Sexting e Revenge Porn: Cosa evitare per proteggerci, tenuto dalla docente Desirèe Moliterni, giurista abilitata alla professione forense.