La Personalità: definizione del costrutto
Nel corso di questa prima lezione daremo una definizione della personalità per poi passare nel corso della seconda lezione a delineare gli elementi che definiscono un disturbo della personalità, secondo l’attuale nosografia del DSM-V.
Iniziamo col dire che la personalità è certamente un costrutto complesso, ed è stata oggetto di studio di varie prospettive nell’ambito della psicologia, che ne hanno evidenziato anche aspetti e fattori diversi. Quella che vedete in questa diapositiva è una definizione più possibile comprensiva di questi vari fattori, per cui la personalità è la configurazione peculiare di una persona, data da fattori genetici, ambientali ed esperienziale, che comprende inoltre gli stati affettivi, la regolazione emozionale, i comportamenti, le motivazioni e le cognizioni. E’ quindi una modalità riconoscibile di funzionamento sia intrapsichico che interpersonale.
Se analizziamo la personalità come sistema la possiamo definire come un’organizzazione non rigida di sottosistemi che comprende i sistemi del Sé e il sistema interpersonale, un sistema di processi regolatori e modulatori oltre che i tratti.
Quando invece parliamo di temperamento facciamo riferimento, nello specifico, a quell’insieme di predisposizioni ereditabili, fortemente influenzate da variabili genetiche, nel produrre risposte psicofisiologiche, emozionali e cognitive a determinati stimoli.
Il temperamento fa pertanto riferimento ad un complesso di caratteristiche innate che, in quanto tali, sono osservabili piuttosto precocemente, sin dai primissimi mesi di vita, e che sono alla base del comportamento. Il temperamento tende a non modificarsi nel corso della vita. Come dimensione della personalità, tende alla stabilità sebbene non sia immutabile, ma sia suscettibile di una qualche modifica nel corso della vita, data chiaramente da fattori esperienziale. I tratti sono anch’essi delle organizzazioni relativamente stabili di modi di sentire, di conoscere e di agire. Delineano, quindi, anch’essi una tendenza stabile della persona nel manifestare determinati comportamenti in determinate situazioni.
Nell’ambito degli studi della psicologia della personalità sono stati definiti anche come delle etichette descrittive in quanto, a differenza del temperamento, riflettono anche le convenzioni, le norme e i valori di un dato contesto sociale.
La personalità è, quindi, una dimensione piuttosto complessa che riunisce in sé più processi (nell’ambito più specifico del cognitivismo clinico viene studiata e analizzata) come la risultante di una serie di operazioni mentali che sono:
- la costruzione di un’immagine di sé;
- il dare significato al mondo;
- il relazionarsi con gli altri;
- il trovare soluzioni ai problemi;
- l’effettuare delle scelte.
Vedremo meglio in seguito come ciascuna di queste operazioni mentali può essere disfunzionale e, quando questa disfunzione diviene pervasiva nella vita sia interpersonale che intrapsichica, si viene a configurare un disturbo della personalità.