Gli ambiti applicativi della crime science

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Gli ambiti applicativi della crime science sono numerosissimi. In altre parole, ogni contesto socio-economico è potenzialmente ‘colpibile’ dal crimine e pertanto targetizzabile dalla scienza della criminalità. Per esempio alla luce dei recenti provvedimenti in materia di sicurezza urbana, sicurezza commerciale e sicurezza transnazionale, sono sempre più le realtà pubbliche (es. pubbliche amministrazioni) e private (es. retailers) che si avvalgono di professionisti qualificati deputati all’analisi del rischio/sicurezza commerciale e sociale. Basti pensare che in Italia esiste l’AIPSA, un’associazione di settore che riunisce tutti gli analysts deputati alla sicurezza aziendale/commerciale.

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Più precisamente gli ambiti in cui la crime science ha assunto un ruolo di primaria importanza possono essere raggruppati in 3 macro-categorie:

  1. Sicurezza Aziendale (es. ambito retail, sicurezza dei trasporti, ecc.)
  2. Sicurezza Urbana Integrata (es. uffici per il monitoraggio del territorio delle amministrazioni pubbliche)
  3. Sicurezza Transnazionale (es. ONG, unità specifiche delle Multinazionali deputate all’analisi del rischio situazionale dei propri dipendenti, ecc.)

In tal senso, l’innovazione strategico-metodologica della crime science risiede nel suo essere simile a discipline come ingegneria e medicina, in quanto essa conserva tre caratteristiche: 

  1. 1.Concretezza: il suo obiettivo è di ridurre i reati e quindi di ridurre la vittimizzazione (anche commerciale)
  2. 2.Scientificità: essa ha raggiunto gli stessi standard metodologici propri delle hard sciences come la fisica, la medicina o l’ingegneria;
  3. 3.Multidisciplinarietà: essa include ogni possibile conoscenza/disciplina che possa essere utile per ridurre la criminalità, inglobando tecniche/metodi che provengono dalla geografia, dalla psicologia, dalla matematica, dall’epidemiologia, dall’economia e da molte altre discipline.