DSA, BES e ADHD: non sono la stessa cosa!
Recentemente si stanno diffondendo un numero sempre maggiore di sigle per descrivere le difficoltà vissute dai bambini nel contesto scolastico, DSA, BES e ADHD. Tuttavia data la loro rapida espansione, e l’uso dei termini non sempre corretto ed appropriato, si rischia di fare confusione.
Qual è la differenza tra DSA, BES e ADHD?
Con l’acronimo BES, si fa riferimento ai Bisogni Educativi Speciali; ossia tutti quei deficit neurologici o quelle difficoltà manifestate dal bambino nell’apprendimento scolastico, non supportati da una specifica diagnosi ma che comportano comunque delle difficoltà nel rendimento scolastico.
Vengono incluse tre condizioni:
- Bambini con disabilità: gli alunni con disabilità certificata ai sensi della Legge n. 104 del 1992. Nei casi in cui è stata emessa la certificazione medica di diagnosi del disturbo, è prevista la presenza del docente di sostegno.
- Bambini con svantaggio socio-economico, linguistico o culturale: casi quindi in cui il bambino non presenta problematiche fisiche o psichiche, certificata o diagnosticata ai sensi di una norma di riferimento ma che a causa di svantaggio relativo alla propria sfera personale, richiedono per un certo periodo una particolare attenzione educativa. Basti pensare ai bambini immigrati, che non hanno ancora imparato bene la lingua.
- Bambini con certificazione o con diagnosi di DSA: anche i Disturbi specifici dell’apprendimento, rappresenterebbero infatti un bisogno educativo speciale, riconosciuto.
Inoltre, rientrerebbero nella categoria, non solo le diagnosi effettuate sulla base della legge n. 170 del 2010, ma anche i deficit del linguaggio, delle abilità non verbali, della coordinazione motoria, dell’attenzione e dell’iperattività (ADHD).
Come già detto, quindi, anche i Disturbi specifici dell’Apprendimento (DSA) e i Deficit dell’attenzione e dell’iperattività (ADHD), appartengono ai Bisogni educativi speciali (BES).
Con l’acronimo DSA, si fa quindi riferimento ad un Disturbo specifico relativo alla sfera dell’Apprendimento, che può riguardare l’abilità di lettura, scrittura o calcolo.
Per gli alunni con DSA è previsto il ricorso ad un Piano Didattico Personalizzato (PDP) predisposto dalla scuola, in accordo con la famiglia e l’utilizzo di strumenti compensativi e di misure dispensative che possano garantire i suo successo scolastico.
Con l’acronimo ADHD, si fa invece riferimento al Deficit dell’Attenzione e dell’Iperattività, cioè un disturbo evolutivo dell’autocontrollo, che include le difficoltà di attenzione e concentrazione, di controllo degli impulsi e del livello di attività.
Per rapportarsi correttamente alle difficoltà del bambino, sarebbe bene cogliere le specificità, che consentono anche di orientarsi meglio nel suo mondo e comprendere meglio i suoi comportamenti ed i suoi disagi emotivi, tuttavia ancora più importante è considerare il bambino non solo come una categoria di disturbi ma soprattutto come portatore di tutte quelle caratteristiche esclusive ed irripetibili che lo rendono unico.
Vedi anche: Rivolgersi ad un Tutor DSA: perché è utile