Lo Psicologo dell’emergenza: Chi è e cosa fa?
Con il termine emergenza, si fa solitamente riferimento a tutte quelle situazioni impreviste ed improvvise che possono minacciare l’integrità fisica e psichica dell’individuo.
La Psicologia dell’emergenza, si connota quindi come quell’ambito della Psicologia volta alla ricerca, alla pratica e all’applicazione delle conoscenze psicologiche nei contesti di emergenza, ossia tutte quelle situazioni fortemente stressanti, che mettono a repentaglio il benessere del singolo individuo o dell’intera comunità.
Gli eventi critici sono innumerevoli e possono coinvolgere un individuo, una collettività o un intero Stato. Essi possono essere rappresentati da calamità naturali (come terremoti), disastri tecnologici (come incidenti nucleari), sanitari (come epidemie), sociali (come attacchi terroristici) o gravi incidenti stradali o sul lavoro, o atti di violenza (stupri o abusi sui minori). Questi accadimenti dolorosi, possono minare l’integrità psico-fisica di ogni individuo che ne sia vittima e di chiunque gli stia accanto; la Psicologia dell’emergenza quindi, oltre ad occuparsi della persona o delle persone direttamente coinvolte negli eventi critici, si occupa anche dei loro familiari e/o amici, dei soccorritori e della comunità.
Chi è lo Psicologo dell’emergenza?
Lo Psicologo dell’emergenza è uno Psicologo, che ha conseguito regolarmente la Laurea in Psicologia magistrale, si è abilitato dall’Esame di stato all’esercizio della professione e si è iscritto all’Albo degli psicologi nella sezione A. Per avvalersi delle necessarie conoscenze e competenze indispensabili per agire efficacemente negli ambiti di emergenza, egli dovrà seguire un Corso di formazione specifico (alcuni Corsi di formazione talvolta sono aperti anche agli studenti della Facoltà di Psicologia).
Egli spinto da grande forza, energia e motivazione, si occupa delle reazioni umane negli eventi critici, di promuovere la salute mentale delle vittime di situazione avversa e degli operatori dell’emergenza, rafforzando in loro le competenze psicosociali, sia prima che tali eventi si verifichino che dopo il loro accadimento. Può operare con bambini, adulti, anziani e/o diversamente abili.
Cosa fa? (saper fare, saper essere, saper divenire)
Lo Psicologo dell’Emergenza, si occupa di prevenzione dei rischi, programmazione e gestione dei soccorsi; assessment delle caratteristiche dei gruppi sui quali è chiamato ad intervenire; valutazione delle risorse psicosociali, dei bisogni e delle aspettative delle vittime degli eventi, attraverso strumenti specifici della Psicologia, quali osservazione, colloqui, strumenti psicodiagnostici (test, questionari, interviste); progettazione ed attuazione degli interventi di sostegno psicologico volti all’elaborazione delle problematiche vissute; formazione psicosociale preventiva degli operatori dell’emergenza, relativamente alle tematiche psicologiche.
Cosa non fa?
La psicotraumatologia è spesso erroneamente confusa con la Psicologia dell’Emergenza, in realtà essa potrebbe esserne considerato solo un aspetto. Lo Psicologo dell’Emergenza può essere anche, ma non necessariamente uno Psicoterapeuta.
Dove lavora?
Lo Psicologo dell’Emergenza è chiamato a prestare il proprio intervento in ogni situazione di emergenza, come attore attivo. Inoltre può operare in diversi contesti, sia pubblici che privati, quali: Associazioni del settore terziario, Protezione Civile, Dipartimenti di emergenze delle ASL, 118, Pronto Soccorso Ospedaliero, Forze dell’Ordine, come ricercatore in centri studi pubblici e privati o presso l’Università o come Docente formatore per attività di formazione psicosociale sui temi delle emergenza; come libero professionista, dipendente o volontario.
Breve intervista ad uno Psicologo esperto di Psicologia dell’emergenza.
“Sono Marta, sono una Psicologa esperta in Psicologia dell’Emergenza. Durante gli anni universitari, ho seguito il corso di Psicologia dell’Emergenza dapprima solo per curiosità ma modulo dopo modulo mi sono sempre più appassionata alle tematiche proposte. Dopo il corso, ho iniziato un’attività di volontariato in una Associazione che fa da supporto al servizio 118 dell’ospedale. Oggi sono Vicepresidente dell’Associazione. In questi anni ho prestato servizio in tantissime situazioni di emergenza, all’inizio ero spaventata, lo ammetto ma ammetto anche che vedere il sorriso di un bambino o di un anziano e sapere che c’è anche del tuo merito non ha eguali. Con l’esperienza mi rendo conto sempre più conto di quanto la figura dello Psicologo sia importante, non solo per i pazienti ma anche per i soccorritori”.
Vedi anche: Psicologia dell’emergenza: il ruolo dello psicologo