La psicologia giuridica, da non confondere con la psicologia investigativa, applica la psicologia al mondo legale e forense.
Essa comprende numerose branche, tra cui ricordiamo la psicologia criminale, «che si occupa dello studio dell’uomo in quanto autore di reato»1, la psicologia giudiziaria o psicologia forense, «che si concentra nell’approfondimento della figura dell’uomo in quanto imputato all’interno del processo penale, fino a spingersi nell’analisi anche di altre figure che intervengono e interagiscono nel processo, quali i testimoni, le parti lese, i difensori, i giudici, i periti e i consulenti tecnici, etc.»2 e la psicologia rieducativa o penitenziaria, «che si occupa del condannato e della fase di esecuzione della pena, anche rispetto alla sua natura rieducativa»3.
La psicologia giuridica studia quindi «le peculiarità e le interrelazioni psicologiche fra le persone che partecipano alle indagini e al processo»4, al fine di sottoporle al vaglio dell’autorità giudiziaria.
Note
1 G. GULOTTA, Compendio di psicologia giuridico-forense, criminale e investigativa, Milano, Giuffrè Editore, 2011 (Collana di psicologia giuridica e criminale), p. 1.
2 G. GULOTTA, Compendio di psicologia giuridico-forense, criminale e investigativa, cit., p. 1.
3 G. GULOTTA, Compendio di psicologia giuridico-forense, criminale e investigativa, cit., p. 1.
4 G. PONTI G., I. MERZAGORA BETSOS, Compendio di criminologia. Quinta edizione, Milano, Raffaello Cortina Editore, 2008, p. 4.
Bibliografia
• GULOTTA G., Compendio di psicologia giuridico-forense, criminale e investigativa, Milano, Giuffrè Editore, 2011 (Collana di psicologia giuridica e criminale)
• PONTI G., MERZAGORA BETSOS I., Compendio di criminologia. Quinta edizione, Milano, Raffaello Cortina Editore, 2008
A cura della dott.ssa Ester Belfatto
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