Il bambino è nato e dell’idillio della maternità ancora nessuna traccia. Pesiamo ancora troppo, dormiamo troppo poco, tutti che concentrano l’attenzione sul bambino mentre noi non abbiamo nemmeno il tempo di farci una doccia.
Amiamo moltissimo il nostro bambino, ci piace accudirlo, cullarlo, coccolarlo solo che…
Solo che siamo stanche! E quasi ci vergogniamo a dirlo perché tutti si aspettano da noi una felicità infinita con conseguente abolizione di tutto ciò che non è in linea con tale felicità. Stanchezza compresa.
Prendersi cura di un neonato è molto faticoso, sia da un punto di vista fisico che psicologico. Tutte le neo mamme, soprattutto quelle alle prese con il primo figlio, sanno che alla gioia della maternità si accompagna una stanchezza nuova fatta di ritmi diversi, un nuovo senso di responsabilità, l’impossibilità di concedersi spazi anche minimi per se stesse.
Rassicuriamoci: è tutto normale. Siamo in una fase di transizione che però avrà breve durata perché con il passare del tempo cambieranno le esigenze e i ritmi, quindi tutto ciò che dobbiamo fare è essere pazienti con il bambino e indulgenti con noi stesse.
Accettare il cambiamento
Il fatto di non riuscire a fare tutto ciò che facevamo prima non deve minare minimamente la nostra autostima. Il cambiamento che stiamo affrontando richiede l’acquisizione di nuove competenze e nuove abilità: alcune di queste già le possediamo e dobbiamo solo potenziarle, altre vanno costruite da zero. Prendiamoci quindi il tempo che ci occorre.
Il ruolo del papà
Ricordiamoci che abbiamo un partner insieme al quale costruire questo nuovo percorso di vita e al quale possiamo chiedere ciò di cui abbiamo bisogno: che sia un’ora per un bagno rilassante, la preparazione della cena o sentirci rassicurate da un abbraccio. Il ruolo del papà, in questa prima fase, è fondamentalmente quello di prendersi cura della mamma mentre la mamma si prende cura del bambino.
Limitiamo le visite
Se sono fonte di stress, possiamo chiedere ad amici e parenti di aspettare qualche giorno (o qualche settimana!) prima di precipitarsi a casa nostra per conoscere il bambino; il papà sarà un ottimo filtro in tal senso!
Abolire i consigli non richiesti
Ignoriamo tutti quelli che mettono in discussione la nostra capacità di accudimento e mettiamoci l’anima in pace perché in ogni momento della nostra vita incontreremo qualcuno che vuole spiegarci come essere una madre migliore. Sentiamoci forti delle nostre scelte e lasciamoci scivolare addosso tutto il resto, anche quando viene dalla nostra stessa famiglia. Le neo mamme vanno incoraggiate e sostenute, non certo criticate.
Farsi aiutare, chiedere e delegare
Deleghiamo tutto ciò che si può delegare: distribuiamo il bucato da stirare tra nonne e zie di buona volontà, facciamo spazio nel congelatore per accogliere la lasagna preparata dalla nostra vicina di casa, chiediamo alla nostra migliore amica di passare per due chiacchiere e una tisana, lasciamo che del bagnetto serale si occupi il papà e ritagliamoci anche solo una mezz’ora per noi stesse.
Incontrare altre mamme
Stare insieme ad altre neo mamme è benefico sotto moltissimi punti di vista, tanto che l’Organizzazione Mondiale della Sanità individua nei gruppi di mutuo aiuto di questo tipo una risorsa molto importante per la prevenzione della depressione post partum. Molti corsi di preparazione al parto prevedono una serie di attività dopo la nascita, volte a sostenere in tal seno le neo mamme.
Condividere la propria esperienza con altre mamme che si trovano a vivere le nostre stesse fatiche ci aiuta a percepirci meno sole perché ci mostra come le nostre difficoltà siano in realtà le difficoltà di tutte. Inoltre il confronto con donne che hanno figli più grandicelli ci aiuterà a focalizzare la temporaneità delle varie fasi, per cui le ore di sonno perdute a causa dello spuntare dei primi dentini potranno essere ben presto recuperate.
Se sei un neo-genitore ed hai mille dubbi e domande sul vivere questa nuova realtà e crescere al meglio il tuo bambino…