Tesi Online: Dallo stupro alla violenza carnale. Orrore senza tempo in Terra d’Otranto (1839-1952)

Presentazione

La violenza sessuale è un “delitto commesso da chi, con violenza o minaccia o mediante abuso di autorità, costringe taluno a compiere o subire atti sessuali ed è punito con la reclusione da sei a dodici anni”.

Il fenomeno della violenza contro le donne, nel nostro Paese, è radicato e molto diffuso. Da alcuni dati Istat, si è potuto notare l’andamento della diffusione e la frequenza dei diversi tipi di violenza di cui, soprattutto le donne, sono vittime ogni giorno. Da questi campioni si afferma che circa il 31% delle donne tra i 16 e i 70 anni, hanno subito qualche forma di violenza fisica o sessuale.

Non è mai esistito un limite di età per le vittime di violenza; se passa da casi contro minorenni, rientrando nell’ambito della pedofilia, a casi contro persone anziane, e quindi in ambito di gerontofilia. Se si dovranno le sole molestie fisiche, nelle quali la donna è stata avvicinata, toccate o baciate contro la sua volontà, si può osservare come gli autori di questi crimini, spesso sono persone estranee o conosciute di vista. Tra quelle conosciute, gli autori di queste molestie sono con più frequenza amici, colleghi, fidanzati, mariti, ex o colleghi, persone che dovrebbero, in realtà, ispirare fiducia e sicurezza. Altro punto rilevante che si evince dai dati Istat, è quello riguardante lo scarso numero di denuncia che le vittime fanno parte delle forze dell’ordine.

Tra le motivazioni principali della scelta di non denunciare sono: la mancanza di fiducia nelle istituzioni, la paura di essere giudicata e trattate male o, ancora, il tenere poco grave l’episodio. Rispetto al passato, le denunce sono piano piano aumentate e si è passati da un leggero silenzio ad una importante visibilità e si può notare come la figura della donna vada di pari passo con la sua immagine in quanto “i cambiamenti sono paralleli a quelli dei sistemi di oppressione esercitati sulla donna, alla la loro permanenza, il loro affinamento, i loro spostamenti”.

In questo elaborato si cercherà, attraverso il primo capitolo, di spiegare la nascita del reato di violenza sessuale e la sua storiografia, dando particolare rilievo allo scenario italiano. Successivamente si entrerà nel vivo della ricerca e si prenderanno in esame tre procedimenti penali, per violenza sessuale, svolti nella regione geografica delle Terre d’Otranto. Tali procedimenti sono stati reperiti presso l’Archivio dello Stato di Lecce, a seguito di una ricerca di tutti i casi di “Stupro violento e Violenza carnale” svolti nelle Terre d’Otranto nel periodo compreso tra il 1839 e il 1952. I tre fascicoli sono stati scelti in base ai parametri: il primo è il periodo storico, infatti ogni vicenda è strettamente collegata ai tre procedimenti penali che hanno fatto parte del sistema giuridico italiano, il primo fa fede al Codice Penale “Sabaudo”, il secondo al Codice Penale “Zanardelli” mentre l’ultimo al Codice Penale “Rocco”. Inoltre, le casistiche sono stati selezionati in base al bersaglio della vittima, ecco perché sono stati vagliati episodi di violenza subiti da donne maggiorenni.

Il secondo capitolo illustra il procedimento che si è adempito contro Domenico De Lorenzis, giardiniere ventisettenne originario di Tuglie (LE), imputato di stupro violento (art. n. 489) in pregiudizio di Giulia Negro, reato
avvenuto ad Alezio il giorno 26 giugno del 1876. La vittima fu seguita e violentata dal giardiniere mentre tornava a casa dal lavoro.

Il terzo capitolo tratta il procedimento penale attuato nei confronti di Giuseppe Leonardo Merico, contadino di Uggiano la Chiesa (LE), di anni 24, imputato di violenza carnale (Art. n. 331) commessa in luogo esposto al pubblico in danno di Cristina Santo, avvenuto a Uggiano la Chiesa il giorno 18 marzo 1905. In questa testimonianza la vittima fu stuprata dal proprietario del fondo in cui svolgeva le sue mansioni da contadina, durante la pausa pranzo.

Nell’ultimo capitolo, il quarto, si esamina il caso di Incoronata Manno ventisettenne di Lequile che, il 20 febbraio 1936, querelò il fidanzato copertinese Giovanni Tredici, di anni 27. Il suddetto approfittò dell’assenza dei genitori della ragazza per abusare di lei all’interno del suo domicilio.

Buona lettura!