Il genere e l’identità sessuale: l’influenza delle aspettative e l’espressione individuale
Quando i genitori aspettano un bambino, spesso si chiedono quale sarà il suo sesso biologico e, una volta conosciuto, iniziano a immaginare come crescerà, con quali giocattoli giocherà, quali vestiti indosserà, che comportamenti avrà e che tipo di persona diventerà. Tuttavia, si dice che queste aspettative potrebbero non realizzarsi, poiché non sono strettamente legate al sesso biologico dell’individuo, ma piuttosto alle influenze della società.
Cosa intendiamo per genere?
Il termine “genere” si riferisce a una costruzione sociale che si basa sull’idea che le differenze nei corpi comportino differenze nei processi sociali (Connell, 2009). Il genere, infatti, non esiste in natura ma è un concetto creato all’interno della società. È strettamente legato al concetto di binarismo di genere o genderismo, che definisce l’essere umano in base alle differenze procreative, classificando ogni individuo come uomo o donna. A ciascuna di queste categorie vengono attribuite capacità, potenzialità, ruoli, comportamenti e desideri sociali specifici (Belous & Bauman, 2017).
In realtà, esistono molti modi in cui un individuo può scegliere di definirsi, esprimersi e comportarsi, indipendentemente dalla sua costituzione fisica.
L’identità sessuale si riferisce all’insieme delle strutture e delle esperienze psichiche di una persona legate alla sessualità ed è costituita da diverse dimensioni: il corpo sessuato, l’identità di genere centrale, il ruolo di genere, l’espressione di genere, l’orientamento sessuale e l’identità dell’orientamento sessuale (Shively & De Cecco, 1977).
Per “corpo sessuato” si intende l’esperienza del corpo e delle sue caratteristiche sessuali (Shively & De Cecco, 1977). In base a questo, ci classifichiamo come maschi, femmine o intersessuali. Le persone intersessuali presentano caratteristiche sessuali che non rientrano nel binario maschio/femmina (Harper, 2007).
Cosa intendiamo per identità di genere?
L’identità di genere fondamentale si riferisce al senso di appartenenza di un individuo a determinate categorie, per cui una persona può sentirsi maschile, femminile, trans, non binaria o fluida di genere (Shively & De Cecco, 1977). Il termine “transgender” si riferisce a coloro che sperimentano un’incongruenza di genere.
Questo gruppo include sia i transgender binari (persone che si identificano con un genere diverso da quello assegnato alla nascita) sia i transgender non binari (persone che non si identificano né come maschi né come femmine) (Taylor & Rupp, 2004). Gli individui gender fluid, invece, non hanno un’identità di genere costante e possono identificarsi alternativamente come maschili, femminili o neutri, con fluttuazioni che possono avvenire anche da un giorno all’altro (Galupo et al., 2015).
Cosa intendiamo per orientamento sessuale?
L’orientamento sessuale si riferisce alla predisposizione a desiderare persone con specifiche caratteristiche sessuali (Belous & Bauman, 2017).
Ad esempio, si può essere eterosessuali (desiderare individui del sesso opposto) (Ellis & Ames, 1987), omosessuali (desiderare individui dello stesso sesso) (Ellis & Ames, 1987), bisessuali (desiderare individui di entrambi i sessi, con la stessa o diversa intensità) (Belous & Bauman, 2017), pansessuali (sentirsi attratti da chiunque, indipendentemente dal genere e dal sesso) (Palermo, 2013), o fluidi (sentirsi attratti da tutti o nessuno dei sessi, senza limitare l’orientamento a categorie specifiche) (Galupo et al., 2015). Questa predisposizione non può essere modificata, ma può mostrare potenzialità precedentemente sconosciute nel corso della vita (Savin-Williams & Diamond, 2000).
L’identità dell’orientamento sessuale è la percezione del proprio orientamento basata sulle proprie esperienze, per cui ci si può percepire come eterosessuali, omosessuali, bisessuali, asessuali o queer (Shively & De Cecco, 1977).