In questa video-presentazione i docenti del Master in Gestione Risorse Umane ne illustrano il programma e la metodologia didattica.
Buongiorno e bentrovati.
Sono qui oggi per parlarvi e per presentarvi il Master in Gestione Risorse Umane, quanto meno la parte che mi compete. Io sono Ledi Miotto, sono una psicologa psicoterapeuta e sono esperta in psicologia del lavoro.
Mi sono laureata ormai diversi anni fa, nel 2000 all’Università di Padova. Ho scelto l’indirizzo di psicologia del lavoro e alla fine del periodo di formazione universitaria mi sono affacciata chiaramente al mondo del lavoro, al contesto lavorativo. Ho lavorato per diverse società interinali. All’epoca era il boom della società interinale quindi diversi anni ho lavorato in quest’ambito occupandomi di ricerca e selezione del personale.
Sono passata poi a società di consulenza quindi ad una tipologia di azienda di servizi leggermente diversa rispetto all’interinale con un ruolo più consulenziale. Ho avuto una breve esperienza in uno studio di consulenti del lavoro per andare ad amplificare quella che poteva essere la mia formazione anche in ambito amministrativo/contrattualistico che è comunque un aspetto molto importante per chi si occupa di HR, dopodiché ho lavorato in un’azienda privata per diversi anni all’interno della della struttura dell’ufficio del personale.
Era un’azienda molto grande quindi ho avuto modo di vedere quindi tutti quelli che potevano essere gli ambiti all’interno dei quali una figura di HR si può collocare quindi non solo l’ambito di ricerca e selezione di personale, quindi il personale in entrata, bensì anche tutto ciò che riguarda poi la gestione del rapporto di lavoro.
Infine, sono approdata di nuovo all’attività consulenziale in maniera autonoma, come libero professionista, quindi attraverso poi un’attività di consulenza direttamente aziendale, appoggiandomi a collaborazioni in diversi studi o società di consulenza stesse.
Dopo di che sono arrivata ad occuparmi anche di formazione e di orientamento al lavoro. Sono stata diversi anni OML, quindi operatrice del mercato del lavoro per le regioni sia dell’Emilia Romagna che del Veneto e ad oggi sono qui per presentarvi appunto i moduli che vedrete assieme a me, i moduli di “ricerca e selezione” e di “orientamento al lavoro”.
Ma vediamoli nel dettaglio.
Con me affronterete diverse tematiche, quindi vedrete diverse lezioni. La prima lezione riguarderà la ricerca di personale, quindi il Recruiting. Parleremo poi e avremo una lezione dedicata alla selezione del personale e un’altra all’Assessment Center, che è una particolare forma di valutazione del personale sia in entrata, che poi può essere utilizzata anche per la valutazione del personale in un’ottica di sviluppo di crescita professionale.
Dopodiché avremo una lezione di consulenza orientativa quindi vedremo in che cosa consiste, come si sviluppa e come si organizza una consulenza di questo tipo.
E infine chiuderò proprio il master con una lezione riguardante quelle che possono essere le nuove sfide del mondo HR e in particolare ci soffermeremo sulle emozioni in azienda, in particolare contestualizzate al periodo di COVID e allo smart working.
Tutte queste lezioni saranno poi seguite da esercitazioni pratiche che avrete modo di sviluppare in autonomia e vedere un po’ lo svolgimento.
Vi ringrazio per l’attenzione e spero che questo master possa essere di vostro gradimento.
Salve a tutti, bentrovati.
Io sono la Dottoressa Rossella Zufacchi, sono una psicologa e all’interno di questo video illustrerò la parte che compete i miei moduli del Master in Gestione Risorse Umane.
Prima di iniziare a dirvi qualcosa di me e poi a parlare del master, ci tenevo a comunicarvi quello che a mio avviso può essere l’approccio a cui potete in qualche modo ispirarvi nel momento in cui inizierete a seguire queste videolezioni di master.
Io penso che un Master in Gestione Risorse Umane, oltre a trasmettere dei contenuti, può avere un valore aggiunto discretamente importante se lo si considera anche come una possibilità di ragionare sulla propria identità professionale.
Sicuramente tutti voi che avete scelto di seguire questo percorso insieme a noi docenti, avete qualche obiettivo più o meno dichiarato che potrebbe essere vicino alla possibilità di lavorare nell’ambito, nel grande ambito, della gestione delle risorse umane che sicuramente saprete attiene a tutta una lunga serie di profili che possono spaziare dall’amministrativo allo psicologico al giuridico.
Ecco, secondo me può essere importante approcciare a questo corso immaginando, facendo uno sforzo immaginativo, provando a immaginarsi già proiettati in questa dimensione. Non ho detto, non è detto che voi non lo siate già, ma proiettandosi in questa dimensione sicuramente avrete la possibilità di lavorare sulla vostra identità professionale e di scoprire magari che ci possono essere alcuni aspetti di questo master che vi piacciono di più e altri che vi piacciono di meno.
Quindi il valore aggiunto è quello di conoscerli un po tutti, ma il valore ancora più aggiunto è quello di avere la possibilità di selezionare un ambito da approfondire che può essere quello da cui partire oppure può essere l’ambito verso cui decidete di orientarvi alla fine di questo percorso.
Ho voluto fare questa premessa perché è qualcosa che a me innanzitutto è risultata molto utile, quando tempo fa, ho fatto il mio percorso formativo nella gestione delle risorse umane. Come vi dicevo, io sono una psicologa e ho fondato da qualche anno ormai uno studio di consulenza che si occupa di organizzazioni. Ho fatto anche io un Master in Psicologia del Lavoro e in questo momento sto anche conseguendo la mia specializzazione in Psicologia della Salute, che è un ambito che ho scelto proprio perché è molto affine alla visione organizzativa e a tutto quello di cui già mi occupo e che però è anche in linea con la mia crescita professionale.
E quindi chi sono? Ho fatto una scelta particolare. Proprio perché credo sia di valore importante lavorare sulla propria identità professionale. Trovate qui una presentazione che spero possa in qualche modo colpire la vostra attenzione, perché mi sono interrogata su quale poteva essere l’origine della mia grande passione per le organizzazioni, per la psicologia delle organizzazioni ma non solo, anche per tutto quello che è più strettamente legato agli aspetti operativi della gestione delle risorse umane.
E così, andando a ritroso nella mia memoria, ho trovato Paperon de Paperoni, che è un personaggio con il quale io sono cresciuta e in che cosa sento che mi abbia dato un’impronta? Ecco, io non sono ricca come lui, ma lui mi ha insegnato quanto sia importante nel momento in cui ci interfacciamo con le organizzazioni, quindi con le imprese e con le aziende, quanto sia importante tenere sempre a mente che tutto è fatto partendo da un budget e arrivando ad un budget.
Vuol dire che le aziende nascono essenzialmente per fatturare e quindi chi si occupa di risorse umane deve interfacciarsi con questa dimensione pur avendo le risorse umane un elemento più etico, un essere, un atteggiamento che ci porta ad essere al servizio delle altre funzioni. Ma sempre di budget si parla e quindi bisogna fare i conti con questa dimensione di concretezza che c’è nella funzione risorse umane.
Ma di che cosa mi occupo? Io mi occupo di consulenza aziendale in ambito HR. Negli ultimi anni ho specializzato un po’ selezionato le mie possibilità, arrivando dove ho sempre desiderato e quindi ad affiancare i dirigenti e manager nell’elaborazione di strategie efficaci per lo sviluppo delle persone in azienda. Quindi oggi io mi occupo essenzialmente di benessere organizzativo e di formazione, applicati però ai cambiamenti culturali delle aziende e per fare un cambiamento culturale nell’organizzazione non si può prescindere da un lavoro diretto e mirato con la leadership, quindi con la dirigenza e con il management.
Cosa mi interessa? Rimango convinta, così come sono partita tanti anni fa, che le emozioni in qualche modo siano una componente molto importante della nostra vita. Troverete un riferimento alla formazione come possibilità di dare luogo ad un apprendimento emozionato. Ne parleremo, ma credo che siano veramente un aspetto centrale e quindi il mio obiettivo, questo di fondo anche nella pratica clinica, è poter accompagnare le persone a riconoscere le proprie emozioni e a dimostrare quanto queste possono essere forti e creative, quindi non schiacciate e non dimenticate, ma valorizzate come parti originali del proprio essere.
Dove mi trovo. Io vivo ad Imola e qui ad Imola ho il mio studio privato. Poi ho uno studio anche presso l’ospedale di Monteprandone dove svolgo delle attività psicologiche e formative riservate esclusivamente al personale dipendente, quindi agli interni.
Qui trovate un riferimento ai miei contatti quindi consultate pure questa slide, e questa presentazione tutte le volte che avrete bisogno di prendere contatti con me. Se ci sono dei dubbi se ci sono degli aspetti critici rispetto i miei moduli sicuramente ne possiamo parlare o anche semplicemente delle curiosità rispetto ai progetti che accenno e dei quali avete interesse magari a comprenderne le premesse oppure gli sviluppi. Resto a disposizione.
Passiamo però adesso a parlare del master, quantomeno la parte che mi compete. Cosa faremo insieme? Abbiamo quattro moduli. Il primo modulo che svilupperemo è un modulo che riguarda la cultura e il clima dell’organizzazione e all’interno di questo modulo scopriremo i modi diversi in cui le organizzazioni si presentano e si raccontano e capiremo quali parametri usare per conoscere l’azienda, proprio anche a partire dalla sua presenza in rete. Faremo poi all’interno di questo modulo anche un approfondimento sul welfare organizzativo.
Nel modulo due esploreremo invece come chi ricopre posizioni di leadership abbia un potere forte di influenza nelle relazioni del team e dei gruppi di lavoro. In particolare approfondiremo i temi della leadership e della followership, nonché del team building, del team working e della differenza con il concetto di gruppo di lavoro. Faremo poi un riferimento anche alle differenze e ai punti di contatto tra la leadership e il management.
Passando avanti esploreremo ancora il modulo tre dove parleremo di benessere organizzativo e quindi capiremo che cosa vuol dire porre attenzione alla qualità delle relazioni interne e che cosa succede quando ciò non accade. E infatti faremo una parte sulle disfunzioni della convivenza organizzativa.
In ultimo abbiamo un quarto modulo da condividere, dove approfondiremo i processi formativi delle risorse umane. A che cosa servono? Perché si sviluppano? E soprattutto, qual è la metodologia che li contraddistingue?
Detto questo, non mi resta che augurarvi un buon viaggio all’interno di questa formazione, tenendo sempre ben presente la vostra bussola, che è quella che appartiene alla vostra identità professionale già sviluppata o in costruzione.
A presto!
Buongiorno.
In questo video voglio parlarvi dei contenuti di questa parte del corso dedicato alle risorse umane e in particolare a come possiamo utilizzare la Gamificazione per migliorare la qualità del nostro lavoro. Partiamo subito.
Questo corso è composto da quattro moduli che adesso andremo a vedere nel dettaglio. Partiremo innanzitutto da spiegare che cos’è la Gamificazione di cui si parla così tanto. Comprenderemo quindi la differenza tra creare un gioco, creare un’esperienza gamificata e ci concentreremo poi sull’esistenza di un concetto chiamato cerchio magico, che ci permette di costruire un mondo altro con delle regole e dei meccanismi ben precisi che si basano sulle leve motivazionali, di cui parleremo nel modulo successivo.
Molto spesso, infatti, crediamo che la motivazione sia qualcosa di unico, sia qualcosa di definito. In realtà non è proprio così. Scopriremo infatti che esistono diverse leve motivazionali, ognuna delle quali richiede un certo set di meccaniche, meccanismi e tecniche per poter essere attivata e sostenuta sul lungo periodo.
Questo ci porterà poi ad affrontare il tema dei quattro giocatori, che è un sistema di profilazione. Ce ne sono diversi nel mondo della Gamificazione, ma qui ci concentreremo su questo, che ci permette di identificare un set di caratteristiche e di atteggiamenti che delle persone hanno. Come mi piace sempre dire, infatti, tutti quanti noi giochiamo, amiamo giocare, ma nessuno gioca. Cioè non tutti giocano allo stesso gioco. Ecco, i quattro giocatori ci permettono appunto di identificare un certo tipo di giocatore e quindi possiamo utilizzare questa questa informazione per anticipare dei bisogni ma anche delle leve motivazionali.
Ad esempio scopriremo appunto che possiamo costruire un’offerta di lavoro e poi customizzarla in base al tipo di giocatore di cui abbiamo bisogno. Quindi se abbiamo bisogno di un esploratore costruiremo un’offerta di lavoro in un certo modo. Al tempo stesso, se abbiamo reclutato per il nostro lavoro una nuova risorsa che si scopre essere un socializer, quindi vedremo dopo tutto questo cosa significa.
Andremo a costruire una fase di onboarding che preveda un certo tipo di meccaniche. Tutto questo ci porterà infine poi a parlare del player journey, ovvero delle quattro fasi che compongono qualunque tipo di esperienza e che, se utilizzate in maniera saggia, ci permettono di valorizzare non solo il giocatore, ma anche il momento che il giocatore sta affrontando. E questo porta innumerevoli vantaggi quando dobbiamo gestire un corso di formazione, ad esempio, o in generale una fase di project management.
Detto questo, prima di passare oltre voglio parlarvi un po di me. Voglio presentarmi, ma voglio farlo agli occhi, cioè con il filtro della Gamificazione. Eccomi, io sono questa persona qui. Io sono Andrea Caldi e il mio nome da supereroe è “Architetto della Mente” perché utilizza una tecnica chiamata Palazzo della Memoria, che permette ai miei clienti e allievi di imparare velocemente e ricordare più a lungo. Infatti il mio lavoro di base è quello di Learning Mentor, ma quest’anno ho iniziato a lavorare anche all’interno del Metaverso, aiutando le persone, tramite consulenza e progettazione di spazi, a fare questa transizione verso questo nuovo mondo di internet, diciamo così.
In genere è possibile trovarmi ovunque sui social, quindi su LinkedIn in particolar modo. Però diciamo che ultimamente mi sto concentrando maggiormente su Special, che è un metaverso all’interno del quale ho costruito il mio studio ed è possibile insomma venire a trovarmi, chiacchierare con me. Quindi questa è, diciamo, l’immagine sociale, l’immagine che utilizzo quando magari devo contattare qualcuno oppure creare un profilo social per lavoro.
Tuttavia io sono anche questo. Ok, io sono un seguace di One Piece, sono un esploratore, sono una persona pigra, amante dell’alcol, chiacchierone, solitario, in party beast. Mi piacciono i dolci. Mi piace mangiare. Perché vi dico questo? C’è perché vi mostro questo lato di me? Perché quando noi ci occupiamo di Gamificazione, la cosa che dobbiamo assolutamente capire non dobbiamo mai sottovalutare è proprio il fatto che se è vero che noi andiamo ad assumere questa persona, è vero, poi è altrettanto vero che questa è la persona che poi avremo sul posto di lavoro e presumibilmente ci dovrà restare molto tempo.
Quindi è vero che noi magari dobbiamo assumere una persona perché abbiamo bisogno magari non lo so per la nostra azienda, di un consulente per il metaverso oppure di un learning Mentor per facilitare dei percorsi di formazione. Però poi dobbiamo anche capire quali sono le caratteristiche della persona dietro la maschera.
Quindi se ad esempio qualcuno assume me, deve tenere conto del fatto che io sono un esploratore e quindi come profilo di giocatore significa che a me è importante che mi vengano assegnati dei risultati da raggiungere, ma devo essere lasciato poi libero di agire come preferisco.
Sono una persona solitaria, quindi vuol dire che preferisco lavorare da solo, non in team, ma al tempo stesso un chiacchierone. Quindi è importante, per esempio, che per me vengano create delle situazioni in cui io possa gestire la mia relazione con i colleghi, magari, non so con la tecnica del water cooling, che è una tecnica di Gamificazione di cui parleremo proprio in questo corso.
Detto questo, per ora è tutto e grazie per essere per avermi seguito fin qui.